Chiesa, Papa Francesco ha creato 21 nuovi cardinali tra cui l’arcivescovo di Napoli Don Mimmo Battaglia

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Nella Basilica di San Pietro, un’atmosfera di solennità e di attesa ha caratterizzato il decimo Concistoro del pontificato di Papa Francesco, durante il quale 21 nuovi cardinali sono stati creati. Tra di loro, cinque sono italiani, a testimonianza della continua centralità dell’Italia all’interno della Chiesa cattolica. La cerimonia, che ha visto la partecipazione di circa 5.500 fedeli, si è svolta nel contesto del tempo di Avvento, un periodo di riflessione e preparazione spirituale.

Il Papa, nel suo discorso, ha esortato i nuovi porporati a non lasciarsi abbagliare dalle tentazioni del potere e della competizione, ma a rimanere ancorati a Gesù, unico “cardine” delle loro vite. L’invito di Francesco è chiaro: costruire unità e collaborazione all’interno della Chiesa, evitando l’ossessione per i ruoli e i prestigiosi riconoscimenti. «Il Signore vi chiama a essere testimoni di fraternità, artigiani di comunione e costruttori di unità», ha affermato, sottolineando l’importanza della missione di servizio che spetta a ciascun cardinale.

Il più anziano tra i nuovi cardinali, l’ex nunzio apostolico Angelo Acerbi, 99 anni, ha preso la parola per esprimere la sua gratitudine al Papa e per richiamare l’attenzione sulla necessità di “camminare insieme”. In un mondo afflitto da conflitti, disuguaglianze e povertà, Acerbi ha evidenziato come l’Enciclica “Dilexit nos” possa fungere da faro per l’azione pastorale dei nuovi membri del Collegio cardinalizio. Le sue parole hanno risuonato nel contesto di un appello collettivo per la pace, un tema caro a Francesco e ripetutamente affrontato in questi anni.

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La cerimonia è stata caratterizzata dall’uso ricorrente della parola “unità”, che ha fatto da filo conduttore all’intervento del Papa. Nonostante il consueto glamour legato all’assegnazione della porpora, Francesco ha esortato i cardinali a rifuggire gli onori e a concentrarsi sull’esperienza della comunità. «Tra voi non sia così», ha ricordato, richiamando un’espressione di Cristo. La vera grandezza, secondo il Papa, si trova nella capacità di servire e di prendersi cura dei più fragili.

L’omelia di Francesco ha seguito tre linee guida: tornare a Gesù, coltivare la passione dell’incontro e diventare costruttori di comunione. In un’epoca in cui il mondo è segnato da divisioni e conflitti, il Pontefice ha esortato i nuovi cardinali a lasciarsi guidare dalla gioia del servizio e dall’avventura di incontrare gli altri. «Le strade di Gesù sono popolate di volti e di storie», ha affermato, sottolineando come il Signore si faccia vicino a chi vive nel dolore e nella disperazione.

Tra i nuovi cardinali italiani, oltre a Acerbi, figurano anche Domenico Battaglia, arcivescovo di Napoli; Baldassare Reina, vicario di Roma; Roberto Repole, arcivescovo di Torino; e Fabio Baggio, sottosegretario per la sezione migranti del Dicastero per lo Sviluppo umano integrale. La presenza di cinque porporati italiani, i più numerosi, riflette una tradizione storica che continua a permeare il Collegio cardinalizio.

Il nuovo cardinale di Napoli, don Mimmo Battaglia, ha descritto la sua nomina come un invito a “scendere ancora più in profondità” nel servizio ai più deboli. La sua lunga carriera come “prete degli ultimi” lo ha preparato per questo compito, e la sua umiltà e dedizione sono state messe in evidenza durante la cerimonia.

Papa Francesco ha voluto anche sottolineare l’importanza della diversità, con nuovi cardinali provenienti da tutti i continenti, evidenziando così la cattolicità della Chiesa. L’arcivescovo di Teheran, Dominique Joseph Mathieu, segna una prima volta per l’Iran nel Collegio cardinalizio. Altri nuovi cardinali provengono da regioni come l’Africa, l’Asia e l’America Latina, con l’intento di riflettere la varietà culturale e le sfide globali della Chiesa contemporanea.

La creazione di 21 nuovi cardinali porta a 253 il numero totale di membri del Collegio cardinalizio, di cui 140 con diritto di voto. Questo incremento è significativo in quanto rappresenta il numero più alto mai registrato da quando Paolo VI ha stabilito un limite al numero di cardinali con meno di 80 anni.

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In conclusione, il Concistoro ha rappresentato un momento di rinnovamento e di riflessione per la Chiesa cattolica, sottolineando l’importanza dell’unità, della fraternità e del servizio. Le parole di Papa Francesco hanno risuonato come un richiamo forte e chiaro a tutti i nuovi cardinali: la vera grandezza non è nel potere, ma nella capacità di camminare insieme, portando speranza e luce a un mondo che ha bisogno di pace e di amore.



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