Il Nobel per la fisica Giorgio Parisi sarà a Perugia: dove vederlo

A Perugia c’è fermento. Non è una sagra di paese e nemmeno una sfilata di moda, ma l’occasione è di quelle che fanno parlare: venerdì 31 gennaio arriva Giorgio Parisi, Premio Nobel per la Fisica 2021. Il Vitality Winter Day lo accoglie come ospite di punta, tra un programma fitto e la voglia di mettere insieme cervelli, idee e un pizzico di glamour accademico.

Giorgio Parisi, una lectio magistralis che promette scintille

Giorgio Parisi, con la sua inconfondibile aria da scienziato capace di mettere in riga anche i misteri dell’universo, terrà una lectio magistralis dal titolo “La sfida della complessità”. L’appuntamento è per le 18 nell’Aula del Rettorato dell’Università di Perugia. Prima, però, ci sarà la passerella istituzionale: il rettore Maurizio Oliviero darà il benvenuto, e Luca Gammaitoni si occuperà di raccontare chi è Parisi. Per chi non lo sapesse, stiamo parlando di uno che sa tutto su disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici.

Una giornata piena di incontri e dibattiti

Il Vitality Winter Day inizia presto, alle 9 di mattina, nella Sala dei Notari, uno di quei posti dove anche le pareti sembrano voler partecipare. Tavola rotonda con big dell’accademia e delle istituzioni: Gabriele Cruciani per l’Università, Fabio Graziosi per la Fondazione Vitality e Michele Michelini in rappresentanza della Regione Umbria. Si parla di progetti, si lanciano idee, e poi nel pomeriggio si cambia location.

Alle 15 ci si sposta nell’Aula Magna del Rettorato. Qui i veri protagonisti sono i ricercatori e le ricercatrici, con oltre 60 progetti e 180 menti impegnate a immaginare il futuro. Innovazione, sostenibilità, tecnologia: non è un esercizio di stile, ma un tentativo concreto di rimettere in moto un territorio che vuole dire la sua.

Tra laboratori e mostre itineranti

Non è tutto teoria: il progetto Vitality punta su due centri nevralgici, il Polo Nanomat a Nocera Umbra, dedicato ai materiali nanostrutturati, e il Polo Biomat a Terni, specializzato in materiali biocompatibili. Due realtà che si affacciano al futuro con idee e laboratori d’avanguardia.

E poi c’è la mostra itinerante “Materiality – Nano- e bio-materiali per lo sviluppo sostenibile in Umbria”, che parte da Perugia per fare tappa a Nocera Umbra, Terni, Gualdo Tadino e Foligno. Non è solo una vetrina, ma un’esperienza interattiva che ti mette davanti agli occhi cosa significa innovare davvero.

Chi è Giorgio Parisi e che cosa ha studiato

Giorgio Parisi ha ricevuto il Premio Nobel per la Fisica nel 2021 per le sue straordinarie scoperte nel campo dei sistemi complessi. In parole semplici, il suo lavoro si concentra sul capire come si comportano e interagiscono componenti apparentemente casuali o disordinati in diversi sistemi fisici. Questa complessità emerge in molti ambiti della scienza, dalla fisica ai materiali, fino ai sistemi biologici e sociali.

Parisi ha studiato i cosiddetti vetri di spin, un tipo di materiale magnetico in cui gli atomi non si allineano in modo ordinato, ma mostrano configurazioni intricate e apparentemente caotiche. Ha individuato schemi nascosti che regolano il comportamento di queste strutture, dimostrando che anche nel disordine esistono leggi matematiche e principi fondamentali. Questo ha aperto nuove strade per comprendere fenomeni complessi come i cambiamenti climatici, l’economia, la biologia e persino l’intelligenza artificiale.

Uno degli aspetti chiave delle sue ricerche riguarda le fluttuazioni: piccoli cambiamenti che, in un sistema complesso, possono avere effetti amplificati. Parisi ha dimostrato che queste fluttuazioni non sono semplicemente rumore casuale, ma possono seguire dinamiche precise che è possibile studiare e prevedere.

I risultati dei suoi studi non sono rimasti confinati al mondo della fisica teorica. Le sue intuizioni sono applicabili in numerosi campi, dalla progettazione di materiali più resistenti alla modellizzazione di sistemi biologici complessi, fino alla gestione di dati in rete o ai mercati finanziari. La sua capacità di attraversare confini disciplinari lo ha reso una figura centrale per chiunque lavori con fenomeni caotici o difficili da prevedere.