Giovedì 30 gennaio 2025, alle ore 14 nell’Aula Magna del Campus Einaudi (Lungo Dora Siena 100, Torino), si tiene la presentazione dell’Osservatorio nazionale sulle Politiche locali del cibo. Avviato dalla Rete italiana Politiche locali del cibo nel 2022, l’Osservatorio mette in rete 31 enti nazionali – di cui 27 Università – l’International Centre for Advanced Mediterranean Agronomic Studies (CIHEAM) di Bari, il Consiglio per la ricerca in agricoltura (CREA), il centro di ricerca EStà e l’associazione FoodInsider, con l’obiettivo di mappare, studiare e divulgare le pratiche e le politiche che in Italia stanno portando i sistemi alimentari verso una transizione sostenibile ed equa.
Sarà un’occasione unica di confronto multidisciplinare sui principali temi legati al cibo, con numerosi esperti che discuteranno dello sviluppo di politiche alimentari innovative: dall’orticoltura urbana e periurbana alle diete sostenibili. Verranno analizzati i modelli di agroecologia e i sistemi produttivi resilienti, evidenziando il ruolo centrale dei sistemi alimentari per lo sviluppo locale. Al centro del dibattito ci saranno anche la governance alimentare, le strategie per ridurre lo spreco e promuovere l’economia circolare del cibo, creando un dialogo aperto per costruire un futuro più equo e sostenibile.
Negli ultimi due anni l’Osservatorio si è rafforzato dal punto di vista delle adesioni e delle attività comuni, sostenute da un coordinamento composto da un rappresentante per ciascun istituto aderente. Attraverso una piattaforma informatica in costruzione, l’organo si propone di lavorare collettivamente, ma nel rispetto delle specificità locali, alla raccolta e costruzione di conoscenze sui sistemi alimentari, studiando le componenti delle filiere e valorizzando la multidimensionalità del cibo in diversi ambiti come la salute, la cultura, il sociale e lo spazio urbano e rurale. L’obiettivo è anche elaborare degli strumenti di valutazione e monitoraggio delle politiche del cibo che si stanno ampiamente diffondendo su scala nazionale, nonché offrire supporto tecnico scientifico per la costruzione di politiche e pratiche per un sistema del cibo sostenibile e resiliente.
Dal punto di vista della ricerca, le realtà aderenti si impegnano a favorire la condivisione di dati, informazioni ed esperienze, ad avviare collaborazioni tecnico-scientifiche su temi di reciproco interesse, a intraprendere collaborazioni per lo sviluppo e la promozione di tali attività, anche attraverso la partecipazione congiunta a bandi e programmi di ricerca, sia nazionali che internazionali, e a favorire sinergie tra le diverse attività di coinvolgimento dei territori. Un altro ambito di intervento riguarda la didattica e l’alta formazione: gli aderenti si impegnano a promuovere la formazione di studenti e studentesse attraverso lo svolgimento di tesi, tirocini, stage e progetti su tematiche connesse al sistema alimentare e al rapporto fra cibo e città, favorendo l’organizzazione di corsi, mostre, conferenze e dibattiti.
Tra i primi esiti del lavoro interno all’Osservatorio c’è un report annuale sulla valutazione e il monitoraggio delle politiche del cibo in Italia, con la prima edizione che sarà presentata a fine 2025. Durante la giornata di giovedì 30, in concomitanza con l’ottavo incontro nazionale della Rete italiana Politiche locali del cibo, si terrà anche la presentazione del progetto OnFoodAtlas, finanziato dal bando a cascata del Partenariato esteso Onfoods, che metterà in rete le esperienze dei quattro Atlanti locali del cibo: Torino, Matera, Roma e Laguna Veneta. Il programma si sviluppa con sessioni in parallelo di taglio scientifico il giovedì pomeriggio, e di confronto tra ricerca, amministrazione e attivismo il venerdì mattina; nel pomeriggio di venerdì 31 gennaio si svolgeranno inoltre due tavole rotonde di confronto con e tra enti territoriali (alle 14:30) e con associazioni ed altri enti del territorio (alle 15:15).
“Il tema delle politiche locali e urbane del cibo sta ricevendo una crescente attenzione a livello nazionale e internazionale. Il tema centrale riguarda il ruolo che a livello locale gli enti territoriali insieme ai vari attori dei sistemi del cibo possono ricoprire nel riorientarli verso una maggiore sostenibilità, intesa in senso multidimensionale. Una precondizione per food policy locali è conoscere come funzionano i sistemi del cibo che nutrono i territori, quali le criticità e potenzialità di innovazione e cambiamento verso la sostenibilità. L’Osservatorio nazionale, mettendo in rete 27 atenei e centri di ricerca di livello nazionale, e aperto ad altri ingressi di enti di ricerca e università, intende rispondere a questa esigenza, potendo connettere esperienze e progetti di ricerca, formazione e public engagement, relazioni con il territorio locale e reti nazionali e internazionali”, dichiara il Prof. Egidio Dansero, coordinatore della Rete italiana Politiche locali del cibo.
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