Il dibattito sul futuro di Trieste: «Innovazione e attrattività dal Porto Vecchio alle Rive»

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 


«Il pubblico non poteva farlo da solo, ma dovrà mantenerne la regia e massimizzarne le opportunità di crescita e innovazione». Massimiliano Fedriga entra nel merito del project financing proposto da Costim per la riqualificazione del Porto Vecchio, un’area sconfinata che «non dovrà limitarsi a essere un contenitore», ma «creare contenuti e servizi pubblici».

Ricerca, start-up, poli universitari, aziende e investitori internazionali che possano fare rete con i due innovation hub in cantiere sul waterfront: quello nell’hangar 21 della Regione in accordo – tra gli altri – con Fincantieri e Friulia e quello che Generali realizzerà nella parte monumentale di Palazzo Carciotti, con un progetto in divenire che – si svela sul palco – vedrà profilarsi anche la presenza dell’Università di Trieste in tandem con la Regione.

Fedriga, Brancoli e Cosolini al convegno su Porto Vecchio (Silvano)

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Fedriga, Brancoli e Cosolini al convegno su Porto Vecchio (Silvano)

«Non dobbiamo fare l’errore di limitarci a trasferire pezzi di città all’interno di Porto Vecchio, ma essere attrattivi, riempire i nuovi spazi della città e attirare nuovi player sul territorio», ha detto il governatore, schivando i dubbi di «opportunità mancate» espressi dall’ex sindaco del centrosinistra Roberto Cosolini e rispondendo all’appello lanciato poco prima dal rettore dell’ateneo Roberto Di Lenarda. «Porto Vecchio – ha incalzato il rettore – dovrà attrarre nuovi potenziali ma anche trattenere i nostri giovani: se perdiamo quest’opportunità di crescita, Trieste non ne avrà altre di questa portata».

Proprio «attrattività» è stata la parola più ripetuta in declinazioni diverse nel confronto bipartisan proposto dall’associazione Luoghi Comuni del dem Cosolini, chiuso con la tavola rotonda moderata da Fabrizio Brancoli, vicedirettore di Nord Est Multimedia con delega al Piccolo.

Il primo giro di microfoni nella sala Piccola Fenice di via San Francesco si chiude con l’intervento del rettore. Di Lenarda parte dai numeri: +33% di studenti immatricolati rispetto al pre-pandemia, cinque volte il valore medio nazionale del +6%. Numeri che però si scontrano con la percentuale ridotta di laureati che poi decidono di fermarsi e fare ricerca o lavorare sul territorio.

Il lembo del Terrapieno connesso all’area nord del Porto Vecchio, dove si trova il centro congressi foto Bruni

Porto Vecchio potrà e dovrà quindi costituire una doppia opportunità: «non solo immobili per accogliere studenti e ricercatori», ma anche «un contesto – così il rettore – in cui mettere insieme competenze innovative, così da attrarre altri giovani ricercatori e creare un indotto che possa garantire la sostenibilità del progetto».

La presenza dell’università e dei giovani sarà dunque necessaria al mantenimento in vita dello scalo, ma ne serviranno le condizioni. Il rettore si appella alle istituzioni: da una parte perché in fase di gara sul project Costim si valorizzi una proposta che sappia includere anche l’entrata dell’Università in Porto Vecchio, dall’altra perché «il sistema contribuisca con l’ateneo a rendere questa opportunità un volano di crescita per tutti, con un investimento che non solo si ripaga ma diventa moltiplicatore».

Pubblico o privato, a chi spetta e chi dovrà tenere le fila dell’operazione, dettarne i termini e anche i contenuti (università compresa)? Per Fedriga e Cosolini la risposta è unica. «Il pubblico non poteva farlo da solo, ma dovrà mantenerne la regia», dice il governatore, trovando d’accordo anche l’ex sindaco di Trieste proprio negli anni in cui Porto Vecchio venne sdemanializzato e i suoi magazzini aperti a nuove possibilità. «Sin dall’inizio – dice Cosolini – era evidente che l’operazione aveva gambe corte: sia che fosse esclusivamente pubblica, quindi velleitaria, che se gestita nella sola ottica di massimo rendimento del privato». Questione di equilibrio.

Il percorso istituzionale verso il partenariato è deciso ma il dibattito è aperto. Cosolini ripercorre gli ultimi anni, segnati da decine di manifestazioni d’interesse per lo scalo (una sessantina tra il 2017 e il 2023, «figlie della ricerca dello spezzatino»), e auspica in una gara allettante per realtà internazionali (anche migliori di Costim), con un bando che «richieda di introdurre il massimo interesse pubblico raggiungibile compatibile con le necessità dei privati».

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Fedriga non si esprime sui bergamaschi, né sulla gara, ma concorda sul ruolo centrale che Porto Vecchio dovrà avere «nell’attrarre nuovi player nazionali e internazionali, che possano essere a loro volta attrattivit». L’esempio è Fincantieri che sarà coinvolto nell’hub di innovazione dell’hangar 21 e di Generali con il Carciotti (dove il governatore lascia intuire il coinvolgimento di Regione e ateneo).

Il parametro per la riuscita o meno del progetto sarà quindi tra tutti quello demografico. «Il successo di Porto Vecchio si misurerà con la capacità di riempirlo senza svuotare altro», tira le fila Cosolini. «Non dobbiamo trasferire pezzi di città in Porto Vecchio, ma colmare spazi e riempirne di altri», conclude Fedriga. Non un contenitore ma una realtà capace di creare contenuti: il futuro mostrerà di che tipo.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link