Pd, vertice a Foggia con vista sulle Regionali. Il “carro” di Decaro e la leadership dem nel campo largo

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Si comincia a discutere di elezioni regionali nel Partito Democratico. A via Taranto, nella sede del partito provinciale di Foggia, il segretario regionale Domenico De Santis, insieme al suo omologo provinciale, il sindaco di Monte Sant’Angelo Pierpaolo D’Arienzo, ha dato avvio alla piattaforma delle conferenze programmatiche con cui il PD intende scrivere il prossimo programma per la Puglia, con 10 tavoli tematici.

Sul piatto delle decisioni, come ha spiegato De Santis, la scelta della compagine coalizionale con il punto fermo del campo largo progressista, sperimentato per primo da Michele Emiliano nel suo governo in Puglia e poi in tanti comuni pugliesi, primo fra tutti Foggia con Maria Aida Episcopo. “Abbiamo un tessuto politico variegato, dobbiamo capire in che modo tracciamo il confine della coalizione. A livello territoriale si sono sperimentate forme nuove di collaborazione. Qualsiasi decisione ha bisogno di essere ponderata e deve maturare nel tempo”, ha detto D’Arienzo alla Direzione provinciale formata da tanti dirigenti e dai vari eletti. Da Colomba Mongiello a Peppino D’Urso, passando per la sanseverese Mariella Romano, il sindaco di San Marco in Lamis Michele Merla, Leonardo Cavalieri, Gianluca Ruotolo, fino all’ex senatore Orazio Montinaro.

Secondo il segretario provinciale ci sono tematiche importanti da portare sul tavolo della coalizione per la provincia di Foggia. Anzitutto la crisi idrica “che necessita di considerazioni e impegno trasversale” e i “ritardi enormi sulla rete viaria nelle aree interne più depresse”. “Abbiamo grossi centri produttivi che ci fanno ben sperare, ma fanno fatica a mettere in moto il tessuto produttivo”. C’è poi il tema della scuola: “Una delle province più colpite dalla sforbiciata è la provincia di Foggia”, ha evidenziato D’Arienzo, il quale chiede “soluzioni all’altezza” anche sulle energie rinnovabili che “sono sì un’opportunità ma creano anche tanti problemi nelle comunità”. “Le conferenze programmatiche saranno un momento di partecipazione e crescita per tutti i circoli”, ha concluso.

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Non ha svelato molto dei temi il segretario regionale, che ha rinviato tutto alla discussione regionale, incluso il tema dei tre mandati e della ricandidabilità di consiglieri regionali come Paolo Campo, che hanno maturato ben 15 anni in Consiglio regionale. Dal suo canto invece Campo è stato esattamente chiaro su alleanze, liste, energie elettorali. Il suo intervento ha illuminato diverse direttrici di ragionamento. Il PD dovrà arginare gli appetiti civici di quanti vogliono salire sul carro (già dato per vincente) di Antonio Decaro o governare tali processi? È questa la sfida.

“Questa fase politica richiede la nostra iniziativa perché il dibattito pubblico è molto intrappolato sul toto nomi”, ha detto Campo in esordio. “Si chiude un ciclo, le liste di Michele Emiliano sono in fase di riflessione, che si incrocia con la difficoltà che c’è a Roma nello strutturare la collaborazione tra PD e M5S. Si discute su quante dovranno essere le liste, quali debbano essere le liste col simbolo di Decaro, se siamo 40 o 50, quando si vota. È ovvio che per noi si vota nel primissimo autunno. Chiaramente ci sono e ci saranno gli orfani dell’impalcatura politica di Emiliano che devono trovare una casa o ristrutturare una propria facciata. Per questo il presidente sta riflettendo se è il caso di contribuire personalmente alla battaglia del PD. L’unica forza politica capace di tenere il punto, non di mettere ordine, ma di tenere il punto è il PD: si sta lavorando a sciogliere gli ultimi nodi di una candidatura che ormai sembra definita. C’è la disponibilità di Decaro. Stiamo mantenendo la razionalità necessaria, è giusto che ci sia qualcuno che mantenga il filo delle alleanze, ed è il PD. Ed è una bella grana. Dobbiamo ridare slancio a una proposta, la nostra iniziativa non può restare stantia, con quel poco di gossip che gira sui social e nelle rassegne stampa. Dobbiamo dire cosa abbiamo fatto e anche spiegare le ragioni per cui non abbiamo fatto alcune cose”.

“All’alleanza con i 5 Stelle teniamo tutti”, ha proseguito, “cercheremo di tenere insieme l’universo della primavera pugliese. Spetta a noi questa ridefinizione per tenere insieme le ragioni della politica con quelle elettorali e quelle dei collegi. Se continuiamo a parlare di Nobiletti che fa la lista e ha già scelto i suoi candidati rischiamo di perderci. Moltiplicate per la Puglia i tanti Nobiletti in libera uscita che abbiamo e vedete quanto è complicato”.

Secondo Campo il PD deve utilizzare la conferenza programmatica “per ridire ai pugliesi e ricordare anche agli stessi dem che i 10 anni di Emiliano sono stati anni in cui il centrosinistra ha consegnato ai pugliesi una serie di risultati importanti da rivendicare”. “Che in Aeroporti di Puglia ci potesse essere un volo per New York non potevamo neanche sognarlo. Foggia ha avuto il suo aeroporto, superando resistenze e defaillance del mondo imprenditoriale, dei sindacati e della società civile. La parte l’abbiamo fatta quasi tutta noi, col Governo regionale indirizzandolo a fare scelte. Abbiamo costruito qui un grande Policlinico, la scelta di farlo qui è stata una scelta politica che ha richiesto investimenti. Qualche anno fa sarebbe stato inimmaginabile, oggi invece il Deu è un fiore all’occhiello nazionale, non a caso il nostro presidente ha scelto per la sua degenza Foggia, suscitando molto clamore a Bari”.

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