Carabinieri: nel Catanzarese, nel Lazio. Piemonte e Lombardia eseguite 44 custodie cautelari in carcere e 29 ai domiciliari per associazione di tipo mafioso, procurata inosservanza di pena, furto, estorsione, minaccia, traffico di armi

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CATANZARO. Oggi, in varie località della costa Soveratese (Catanzaro), nonché in Lazio, Piemonte e Lombardia, i Carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro e del ROS hanno eseguito un provvedimento cautelare emesso dal G.I.P. del citato capoluogo, a carico di 44 persone (15 in carcere e 29 agli arresti domiciliari), ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, procurata inosservanza di pena, furto, estorsione, minaccia, traffico, anche internazionale, di armi.

Tutti aggravati dalle finalità mafiose, nonché di scambio elettorale politico mafioso e  di coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

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Un momento dell’operazione dei Carabinieri di oggi

L’indagine – condotta anche attraverso complesse attività tecniche – ricostruisce, a livello di gravità indiziaria (salvo il vaglio nel contraddittorio tra le parti), l’operatività della locale di ‘ndrangheta di Guardavalle (Catanzaro), attiva nel Soveratese e con ramificazioni al Centro-Nord Italia, dedita a estorsioni, danneggiamenti, traffico di armi, violazioni in materia di stupefacenti, nonché al condizionamento della Pubblica Amministrazione..

Nel corso delle investigazioni, sono stati rintracciati e arrestati 3 latitanti.

Le indagini hanno quindi ricostruito, anche grazie all’analisi delle chat emerse dai criptofonini (tecnologia SkyECC) in uso ai sodali, il ruolo di una famiglia di imprenditori edili di Badolato (Catanzaro).

Gli investigatori dell’Arma hanno ricostruito, sul piano cautelare, le attività delittuose del sodalizio dedito al controllo del territorio e dell’economia locale attraverso estorsioni e furti, nonché la detenzione di marijuana, la coltivazione di cannabis, la detenzione e il porto in luogo pubblico di armi e il traffico di armi, anche da guerra, provenienti da Serbia, Montenegro e da altri Paesi.

È stato altresì ricostruito, a livello di gravità indiziaria, lo scambio elettorale politico-mafioso in occasione delle elezioni comunali di Badolato tenutesi nell’ottobre 2021 e l’ingerenza della cosca e della citata famiglia imprenditoriale nelle decisioni di quell’amministrazione.

È emersa, infine, l’intestazione fittizia delle aziende dei fiancheggiatori e le cointeressenze della locale nei loro affari imprenditoriali, tra cui l’interesse della cosca alla realizzazione di un metanodotto nel foggiano.

Contestualmente all’esecuzione della suddetta ordinanza, infatti, i militari del Comando provinciale di Catanzaro e del ROS stanno eseguendo un decreto di sequestro preventivo d’urgenza delle quote e dei beni mobili/immobili (tra cui 2 cave) di 2 società (calcestruzzi e trasporto inerti), riconducibili alla citata famiglia imprenditoriale, oggetto d’intestazione fittizia.

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Il procedimento per le fattispecie di reato ipotizzate è attualmente nella fase delle indagini preliminari.

In una nota il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Luongo ha espresso il proprio vivo apprezzamento per le operazioni contro la criminalità organizzata condotte dai Carabinieri di Bari, Catanzaro e Lecce.

“Esprimo il più vivo apprezzamento a tutti i militari dell’Arma – ha scritto – per l’impegno, la dedizione e il coraggio che quotidianamente dimostrano nella lotta alla criminalità, ne è esempio l’eccellente lavoro svolto dai Comandi provinciali di Bari, Lecce e Catanzaro, e dal ROS che in questi ultimi due giorni hanno portato a termine importanti operazioni antimafia, con l’esecuzione, sotto il coordinamento dell’Autorità giudiziaria, di provvedimenti cautelari nei confronti di circa 150 indagati e il sequestro di svariati milioni di euro”.

Il Vertice dell’Arma ha inoltre ribadito come “ancora una volta i Carabinieri dimostrano la loro attitudine al contrasto al crimine e a tutte le azioni subdole e pervicaci che minacciano la società e i cittadini” assicurando “che l’Arma continuerà a garantire la sua incessante azione a tutela delle comunità”.

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