Nuova importante tappa nello sviluppo del SACE ESG Hub, la piattaforma di servizi lanciata da SACE a maggio, con l’obiettivo di creare il principale ecosistema per accompagnare le PMI italiane nel progresso sostenibile e digitale. La piattaforma apre infatti le porte a partner, tra cui consulenti e advisor specializzati in ambito ESG, che potranno integrare i loro servizi e renderli disponibili alle aziende del circuito SACE e non solo. “Caratteristica distintiva della piattaforma è la sua natura aperta e collaborativa. Non a caso, SACE ha anche avviato una partnership strategica con OPEN-ES, con cui condividiamo una visione comune nell’impegno a costruire un ambiente favorevole allo sviluppo delle imprese italiane”, spiega Lavinia Lenti, Head of Net Impact & Metrics di SACE, in questa intervista a ESGnews.
SACE ha lanciato la piattaforma ESG Hub: di cosa si tratta e quale ruolo riveste nella strategia ESG di SACE?
La nostra strategia ESG, che prende spunto dal Piano INSIEME2025, segna una vera svolta dell’approccio aziendale, integrando i criteri ambientali, sociali e di governance (ESG) in tutti i processi aziendali.
L’obiettivo è generare un impatto concreto sui 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite. Al centro di questa strategia vi è l’impegno ad accelerare la transizione sostenibile delle imprese, con particolare attenzione alle piccole e medie imprese (PMI) e ai settori strategici del futuro.
SACE ESG Hub è stato sviluppato proprio con questo intento: mettere a disposizione delle PMI un ecosistema dedicato, che offra soluzioni utili e concrete per accompagnarle nel loro percorso di sostenibilità.
Per disegnare e progettare la piattaforma siamo partiti dall’ascolto attivo e diretto degli stakeholder e delle PMI, attraverso workshop di co-design per comprendere meglio le loro reali necessità. Da questi incontri sono emerse priorità chiare e mirate, che hanno guidato lo sviluppo dell’Hub.
Quali sono le priorità emerse dal dialogo con le PMI?
Il primo obiettivo è incrementare la consapevolezza sull’importanza delle tematiche ESG. Dal confronto con i nostri stakeholder è emersa una chiara necessità di formazione e orientamento su come intraprendere concretamente la trasformazione verso modelli di business sostenibili.
Abbiamo quindi capito che le imprese non avevano solo bisogno di soluzioni finanziarie, ma avevano la necessità di essere accompagnate in questo percorso anche con consulenza, formazione e informazione.
A chi si rivolge la nuova piattaforma?
La piattaforma si rivolge alle piccole e medie imprese italiane. SACE ha un focus importante su questo segmento, ad oggi serviamo oltre 51.000 aziende, con l’obiettivo di arrivare a 65.000 entro il 2025.
SACE ESG Hub vuole essere una risposta a 360° per il loro percorso ESG, digitale e tecnologico. Il nostro obiettivo è stato di sviluppare una piattaforma che potesse essere un punto di riferimento all’interno del quale trovare tutta una serie di prodotti e servizi per sostenerle nel loro percorso di transizione, rafforzando così la loro competitività nel lungo periodo in Italia e nel mondo.
Ci sono già le prime aziende iscritte?
Sono già più di 1.500 le PMI che hanno deciso di iscriversi al nostro portale. La piattaforma è stata lanciata a fine maggio e siamo molto soddisfatti di questa risposta, che dimostra il grande interesse per queste tematiche. SACE ESG Hub racchiude tutta l’offerta SACE di soluzioni e prodotti a supporto della transizione ESG e degli investimenti in digitalizzazione e tecnologici per le PMI: dalla Garanzia Futuro, alla Garanzia Green, a Protezione Rischio Clima, lo strumento digitale per proteggersi dai rischi da danni climatici.
Quali sono i principali strumenti e servizi offerti dal SACE ESG Hub per aiutare le PMI a migliorare i propri standard ESG?
Oltre ai prodotti finanziari SACE, la piattaforma offre anche soluzioni di accompagnamento. Per esempio SACE Connects, che facilita il business matching tra PMI italiane e primari buyer esteri nei settori green. È un’iniziativa che riscuote molto successo.
Poi c’è SACE Education, che offre corsi e percorsi formativi sulle tematiche di sostenibilità e di innovazione, per permettere alle aziende di comprendere meglio quali sono le sfide e le opportunità della transizione tecnologica e digitale. E infine la Mappa ESG, sviluppata da SACE in collaborazione con la Fondazione Enel per permettere di capire quali sono, nei vari paesi e nelle varie geografie, le opportunità e i rischi legati alla sostenibilità.
Tuttavia, come dicevamo prima, SACE ESG hub è pensato come un ecosistema aperto, al suo interno trovano spazio anche advisor e consulenti che offrono servizi in ambito ESG per le imprese, e che rappresentano un elemento essenziale del progetto. Le imprese all’interno della piattaforma potranno quindi usufruire anche di prodotti e servizi offerti da partner terzi – ad oggi sono 22 -, che abbiamo selezionato tramite una call to action lanciata nei mesi scorsi. Abbiamo fatto un’attenta valutazione per arricchire l’iniziativa con prodotti e servizi che non rientrano nel perimetro di SACE, quali servizi di reporting, servizi di assessment, di rating, certificazioni ESG, ma anche strumenti per calcolare la carbon footprint dell’organizzazione o consulenze specifiche per la predisposizione reportistica di sostenibilità, e ancora soluzioni digitali per il wellbeing, la mobilità sostenibile, l’efficienza energetica e molto altro.
Come sarà organizzata la sezione dedicata agli advisor esterni?
Un elemento fondamentale dell’ESG Hub è la semplicità d’uso. Le PMI, sulla base delle loro necessità, potranno trovare in modo chiaro e agevole il servizio di cui hanno bisogno e i provider che possono rispondere alla loro esigenza. Ogni fornitore disporrà di una pagina dedicata che illustrerà i servizi offerti e fornirà informazioni dettagliate.
Per supportare ulteriormente le imprese, saranno disponibili indicazioni sul range di prezzo dei servizi, perché il controllo dei costi rappresenta un tema molto rilevante per le imprese.
Quali settori strategici sono considerati prioritari nell’ambito del SACE ESG Hub e quali soluzioni specifiche vengono proposte per questi ambiti?
SACE ha identificato 11 settori strategici fondamentali per la competitività dell’economia italiana e ha dedicato specifiche sezioni all’interno del proprio ESG Hub per supportare le imprese attive in questi comparti. I cosiddetti settori “del futuro” includono economia circolare, energie rinnovabili, edilizia sostenibile, agritech, bioeconomia e silver economy. Si tratta di ambiti che stanno trasformando le industrie tradizionali, orientandole verso sostenibilità e innovazione, offrendo un impulso significativo allo sviluppo sostenibile del sistema economico italiano.
All’interno dell’Hub, le aziende possono accedere a un’offerta mirata, comprensiva di opportunità e agevolazioni pensate per accompagnarle nel loro percorso di crescita sostenibile. SACE si è posta obiettivi e target commerciali specifici per sostenere concretamente questi settori, adottando un approccio proattivo che mira a identificare e supportare le imprese, anche grazie agli strumenti forniti dall’ESG Hub. Questo approccio dimostra l’impegno di SACE nel favorire il successo delle aziende in un contesto di innovazione e sostenibilità.
Recentemente siete entrati anche nell’iniziativa OPEN-ES, quali sono gli obiettivi e come si integrerà con l’attività di SACE ESG Hub?
Il nostro obiettivo è di garantire che un numero sempre maggiore di imprese italiane, in particolare le PMI, sia pronta a cogliere le opportunità offerte dalla transizione sostenibile e digitale.
L’alleanza strategica tra SACE ESG Hub e OPEN-ES si inserisce esattamente in questa direzione. L’intento è creare un ambiente favorevole allo sviluppo delle imprese italiane attraverso un’integrazione – e non una sovrapposizione – tra le due piattaforme. Questa sinergia faciliterà la collaborazione tra soggetti pubblici e privati, rispondendo in modo più completo alle esigenze delle aziende.
È previsto l’uso dell’intelligenza artificiale nell’hub?
Al momento no, però è un ambito su cui stiamo ragionando. Sicuramente offriamo all’interno del Hub anche servizi che accompagnano le imprese nei percorsi di digitalizzazione.
Non solo ESG, la piattaforma supporta le imprese italiane anche negli investimenti in innovazione e transizione 5.0. – la cosiddetta Twin Transition? Qual è il ruolo di SACE in questo ambito?
Crediamo fermamente che innovazione e sostenibilità siano strettamente interconnesse, poiché l’innovazione non solo rende le aziende più efficienti, ma le aiuta anche a diventare più sostenibili. Di recente, abbiamo presentato uno studio a Cernobbio che dimostra come intraprendere il percorso della transizione green porti a risultati concreti: le imprese che investono nella transizione sostenibile e digitale registrano un incremento del ROI di 8 punti percentuali rispetto a quelle che non effettuano questi investimenti.
Inoltre, le aziende che investono in nuove tecnologie e anche in formazione , per cogliere appieno le opportunità offerte dalla trasformazione digitale, vedono un aumento della loro capacità di export del 15%. Fondamentale infatti anche la formazione per sfruttare al meglio le nuove tecnologie integrandole nei processi produttivi.
Un dato significativo, evidenziato anche dallo studio Tagliacarne, è che in Italia solo un’impresa su cinque sta attualmente investendo in innovazione tecnologica e formazione. Questo dimostra che molte aziende hanno compreso l’importanza di un approccio sinergico tra sostenibilità, innovazione e formazione, ma il cammino da percorrere è ancora lungo.
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