Governo (come si sapeva) impugna legge aree idonee della Sardegna


La sede della Regione Sardegna

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Sulle aree idonee per i siti dedicati agli impianti di energia rinnovabile una Regione non può legiferare a suo piacimento. Il Governo ha, infatti, impugnato la legge del consiglio regionale della Sardegna. Con il paradosso che la proposta è stata presenta da Roberto Calderoli, il pasdaran dell’autonomia differenziata, impugnata dalla Regione Sardegna.

La presidentessa della Regione Sardegna Alessandra Todde

Una scelta prevista, si sapeva che la legge su aree idonee sarebbe stata impugnata

Era tutto già scritto. Si sapeva che la legge – approvata molto velocemente per non inficiare la moratoria e impugnata anche questa dal Governo– sarebbe entrata  nel mirino dello Stato.

Il ministro Roberto Calderoli che ha proposto l’impugnazione della legge

Vediamo i motivi che hanno determinato la scelta. Alcune disposizioni, «eccedendo dalle competenze statutarie e ponendosi in contrasto con la normativa statale ed europea in materia di energia e di beni culturali e paesaggistici, violano gli articoli 117, primo comma, secondo comma, lettera m) e s), e terzo comma, della Costituzione, nonché i principi di uguaglianza di cui all’art. 3 della Costituzione, di certezza del diritto e del legittimo affidamento e di libertà di iniziativa economica di cui all’art. 41 della Costituzione».

Siamo una nazione, facciamo parte dell’Unione europea e la legge andava pure contro i principi fondamentali della Costituzione. Questo il dato che anche a un partigiano dell’autonomia differenziata come Calderoli è chiarissimo.

Definire non idonea a parci eolici e fotovoltaici la quasi totalità della superfice regionale e approvare regole così stringenti da rendere ardua la sostenibilità tecnica ed economica dell’investimento lede il diritto.

Lo striscione contro le rinnovabili

Todde contesta: “L’impugnazione penalizza la Sardegna”

Con il provvedimento Draghi del 2021 c’è stata una esplosione di domande e progetti. Così tante che Terna ha pensato bene di restringere l’accesso e sta studiando nuove regole anche per non intasare la rete (leggi). Ma la  Sardegna ha esagerato sul fronte opposto.

La presidentessa Alessandra Todde ha commentato in negativo la scelta sulle aree idonee. «Non sorprende che a chiedere l’impugnazione siano state forze politiche, una soprattutto, che in Sardegna a parole si schierano contro la speculazione energetica e a difesa dell’ambiente, mentre a Roma operano sistematicamente contro gli interessi regionali, promuovendo scelte politiche ed energetiche (penso al deposito delle scorie nucleari che vorrebbero imporci e all’Autonomia differenziata) che penalizzano la Sardegna e i suoi cittadini».

Chiaro riferimento alla destra che in Sardegna dice una cosa e a Roma  fa il contrario. Si sguazza nel populismo.

La wind farm di Enel Green Power a Portoscuso, nel sud-ovest della Sardegna ( Sulcis-Iglesiente-Guspinese).

«La Regione Sardegna si difenderà davanti al giudice. C’è chi ha definito questa legge debole, inutile, un regalo agli speculatori, sostenendo che il Governo non l’avrebbe nemmeno presa in considerazione. L’impugnazione dimostra il contrario: avevamo ragione noi».

Riferimento a chi sostiene la legge di iniziativa popolare, firmata da oltre 200mila sardi, con cui si vorrebbe avere il potere di legiferare in modo esclusiva sul tema energetico.

Ma la costituzione è chiara e non interpretabile: «Lo Stato ha legislazione esclusiva su tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali». Visto che l’opposizione agli impianti è giustificato dalla difesa ambientale e culturale.

E’ invece materia di legislazione concorrente: «Il trasporto e distribuzione nazionale dell’energia». Cosa vuol dire? Spetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo che per la determinazione dei princìpi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato.

Insomma bocciata la Regione, ma il sovranismo regionale rivendicato dalla legge di iniziativa popolare è ancora più fantasioso e senza nessun legame con la realtà della legislazione.

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