Imperatore Consulting ha approfondito il report Football Fan Experience 2024 di Deloitte per svelare come il Napoli stia tracciando il percorso verso un futuro sostenibile e innovativo nel calcio.
Il calcio moderno non è più soltanto uno sport, ma un ecosistema complesso in cui passione, innovazione e responsabilità sociale si intrecciano per creare un modello di business sostenibile. Non si tratta solo di intrattenere, ma di costruire valore duraturo attraverso un’esperienza che unisce emozioni condivise, connessione digitale e impegno per la comunità. In questo contesto, è chiaro perché Aurelio De Laurentiis stia investendo in un centro sportivo e uno stadio all’avanguardia: non solo per migliorare l’esperienza dei tifosi, ma per trasformare il Napoli in un esempio di gestione moderna e sostenibile nel calcio italiano.
Comprendere questa direzione richiede uno sguardo ai dati e alle tendenze emergenti, come quelle analizzate nel report Football Fan Experience 2024 di Deloitte, che, alla sua seconda edizione, offre una chiara fotografia delle opportunità per ridefinire il futuro del calcio. Abbiamo esaminato a fondo questo studio per tradurlo in maniera chiara e accessibile, così che anche il tifoso possa comprendere le ragioni profonde dietro il cambiamento del modello di business del Napoli e il ruolo che queste strategie giocheranno nel prossimo quinquennio.
In particolare il report evidenzia tre aree chiave: l’esperienza del tifoso, l’interazione con il club e l’importanza di valori come la sostenibilità.
I risultati del report sottolineano come i tifosi chiedano una modernizzazione delle infrastrutture, un maggiore utilizzo delle tecnologie e un impegno concreto sui temi della sostenibilità, elementi fondamentali per mantenere competitivo il calcio italiano nel panorama globale.
L’esperienza dal vivo, centrale per la connessione emotiva con lo sport, non sembra soddisfare i tifosi. Solo il 39% degli appassionati più fedeli si dichiara pienamente soddisfatto dell’esperienza allo stadio, mentre questa percentuale scende drasticamente al 10% tra i tifosi occasionali. Le principali problematiche evidenziate riguardano infrastrutture obsolete, una scarsa offerta di servizi come cibo e bevande di qualità e problemi legati alla sicurezza e all’accessibilità. In un’epoca in cui l’esperienza conta tanto quanto il risultato sul campo, gli stadi italiani faticano a competere con le arene moderne di altri campionati europei. Deloitte evidenzia che interventi di ristrutturazione e l’introduzione di servizi innovativi potrebbero non solo migliorare l’esperienza dei tifosi, ma anche attrarre nuove fasce di pubblico, come i giovani e le famiglie.
Un’altra opportunità strategica emerge dall’integrazione del calcio femminile e degli e-sport. Entrambi i settori stanno registrando una crescita esponenziale a livello globale, con il calcio femminile che attira sempre più spettatori e sponsor grazie a una maggiore attenzione mediatica, e gli e-sport che rappresentano un punto di contatto con le generazioni più giovani, nativamente digitali. La diversificazione dell’offerta potrebbe ampliare la base dei tifosi, portando allo stadio un pubblico più eterogeneo e contribuendo a rendere il calcio più inclusivo.
Per questo, De Laurentiis punta alla costruzione di un impianto che non sia solo uno stadio, ma un vero e proprio hub per il tempo libero, con servizi innovativi e spazi multifunzionali. Un esempio potrebbe essere la creazione di aree dedicate al calcio femminile e agli e-sport, due settori in forte crescita, capaci di attrarre giovani e diversificare il pubblico.
Parallelamente, la digitalizzazione rappresenta una delle sfide e delle opportunità più grandi per i club della Serie A. I dati mostrano come le piattaforme digitali siano ormai centrali nel rapporto tra i club e i tifosi, specialmente tra gli under 35. Questo segmento di pubblico, più che mai connesso, cerca esperienze personalizzate e accesso esclusivo ai contenuti. Secondo il report, la presenza su piattaforme come TikTok e Twitch offre ai club la possibilità di interagire direttamente con i tifosi, offrendo contenuti unici come il dietro le quinte delle squadre o momenti della vita privata dei calciatori. Il 60% dei tifosi under 35 dichiara di apprezzare contenuti esclusivi, dimostrando come l’uso delle piattaforme digitali possa rafforzare il senso di appartenenza alla squadra.
Le strategie di gamification, come quiz e giochi legati al mondo del calcio, possono aumentare l’engagement, mentre le membership a pagamento (anche tramite i token) rappresentano un’interessante opportunità di monetizzazione. Offrire vantaggi esclusivi come biglietti prioritari, accesso a contenuti premium o eventi dedicati permette di fidelizzare i tifosi e creare una community attiva, sia online che offline. Il report sottolinea che questa connessione digitale deve essere integrata in una strategia multicanale, capace di unire il fisico e il virtuale in un’esperienza coerente e coinvolgente.
Ma l’aspetto forse più interessante riguarda i valori condivisi tra club e tifosi, in particolare quelli legati alla sostenibilità. Secondo Deloitte, il 74% dei tifosi italiani ritiene che le società calcistiche abbiano la responsabilità di promuovere pratiche sostenibili. Temi come la sostenibilità ambientale, l’inclusione sociale e la parità di genere non solo migliorano l’immagine pubblica dei club, ma contribuiscono anche a rafforzare un senso di appartenenza più profondo. Il 65% dei giovani tifosi, in particolare, dichiara di preferire club che dimostrano un impegno concreto su questi fronti.
Tra le possibili iniziative, la riduzione della plastica negli stadi, l’adozione di energia rinnovabile per l’illuminazione e progetti di inclusione sociale rappresentano azioni che potrebbero trasformare i club in modelli di responsabilità sociale, attirando al contempo sponsor allineati a questi valori. Si potrebbe immaginare, ad esempio, uno stadio Maradona o un Centro Sportivo del Napoli plastic free, con bevande vendute in contenitori sostenibili e alimentato da energia solare.
Per quanto riguarda l’inclusione sociale, il Napoli potrebbe ispirarsi a iniziative già avviate da club europei, come il programma “Kicks” del Manchester City. Questo progetto coinvolge ragazzi di contesti svantaggiati in attività sportive ed educative, favorendo integrazione e partecipazione. In modo simile, il Napoli potrebbe organizzare “Giornate della comunità”, durante le quali giovani provenienti da contesti difficili o migranti sarebbero invitati ad assistere gratuitamente alle partite, partecipare ad attività sportive nel centro sportivo e incontrare i giocatori. Iniziative come queste rafforzerebbero non solo l’identità sociale del club, ma anche il legame con la comunità.
Secondo Deloitte, il 74% dei tifosi italiani ritiene che le società calcistiche abbiano la responsabilità di promuovere pratiche sostenibili. La sostenibilità ambientale, l’inclusione sociale e la parità di genere sono temi che non solo migliorano l’immagine pubblica dei club, ma contribuiscono a creare un senso di appartenenza più profondo. Il 65% dei tifosi giovani afferma di preferire club che dimostrano un impegno concreto su questi temi. Iniziative come la riduzione della plastica negli stadi, l’utilizzo di energia rinnovabile e progetti di inclusione possono trasformare i club in modelli di responsabilità sociale, attirando anche sponsor che condividano questi valori. Immaginate uno stadio Maradona o un Centro Sportivo plastic free (le bevande vendute in contenitori non di plastica), in cui l’illuminazione è alimentata dall’energia solare e con esempi concreti di inclusione sociale come quella attuata da alcuni club europei (Manchester City con il programma “Kicks”), che il Napoli potrebbe prendere a modello: l’organizzazione di “Giornate della comunità”. In queste occasioni, il club invita giovani provenienti da contesti svantaggiati o migranti ad assistere gratuitamente alle partite, partecipare ad attività sportive e sociali organizzate nel centro sportivo e incontrare i giocatori della squadra.
Il report di Deloitte invita a riflettere su un punto chiave: il calcio italiano deve reinventarsi per mantenere la sua rilevanza in uno scenario globale sempre più competitivo. Modernizzare gli stadi, abbracciare la digitalizzazione e adottare valori condivisi come la sostenibilità non sono più opzioni, ma necessità per garantire un futuro sostenibile. Al centro di tutto, resta il tifoso: comprenderne i bisogni, offrire esperienze memorabili e dimostrare un impegno autentico sono le chiavi per assicurare che il calcio italiano resti non solo uno spettacolo, ma una passione condivisa da milioni di persone.
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