Attrazione investimenti, la Toscana consolida il primato grazie al proprio ufficio ad hoc

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Firenze: Costituito alla fine del 2010 come ufficio ad hoc e punto di riferimento e supporto per le aziende che vogliono costituire e sviluppare il proprio business in Toscana, Invest in Tuscany si è negli anni consolidato diventando un modello per altre regioni italiane e consentendo alla Toscana, secondo il rapporto 2024 di fDi Intelligence del Financial Times, di piazzarsi al 4° posto nella prestigiosa classifica delle “Mid-sized European Regions of the Future” per la strategia di attrazione degli investimenti diretti esteri, dietro a Irlanda del Nord (Regno Unito), Brabante (Paesi Bassi) e Greater Zürich Area (Svizzera).

“I recenti dati sulla produzione industriale – ha detto l’assessore a economia e turismo Leonardo Marras – evidenziano il perdurare di una fase di stagnazione economica, con un quadro ancora instabile che desta qualche preoccupazione. Non fa eccezione la Toscana che, nonostante questo, resta una regione dinamica, sostenuta dal turismo, dall’export e da altri settori strategici. Una regione che conferma la sua vocazione al confronto con l’economia globale e che mantiene una buona capacità di attrarre investimenti dall’estero grazie a vari fattori: l’esistenza di università, centri di ricerca e competenze specializzate”. “Occorre però – ha aggiunto – fare una riflessione circa il ruolo delle istituzioni rispetto alle politiche industriali. Tenteremo, aderendo al programma Step dell’Unione europea, di adeguarlo alla Toscana cercando di chiamare a raccolta la grande impresa ma soprattutto le realtà medie e piccole per provare a spingere su comparti tecnologici particolarmente avanzati. Con un’attenzione particolare ai settori tradizionali ma anche a quelli più innovativi”.

Un quarto delle aziende a capitale estero attive in Toscana è costituito da realtà medio-grandi (più di 50 addetti e più di 10 milioni di fatturato annuo). Sono invece oltre 3000 le unità locali, equamente divise tra funzioni ad alto valore aggiunto e tradizionali attività produttive. A livello geografico il 37% delle imprese si trova in provincia di Firenze (seguita da quelle di Lucca, Siena e Pisa, circa il 10% ciascuna). Il 60% opera nel settore dei servizi ed il 20% in quello manifatturiero. Attualmente la Toscana attira in prevalenza investimenti da economie mature avanzate con i primi 10 paesi investitori provenienti dall’UE, ad eccezione degli Stati Uniti che guidano la classifica con 170 imprese controllate e la Cina con 34. Tra gli investimenti di rilievo avvenuti nel 2024 si segnalano: STMicroelectronics, Kimmy Choo, AtlasInvest (nuove imprese), Fincantieri, Vection Technologies (acquisizioni), Baker Hughes, Solvay, Biomérieux, Sanlorenzo e Sammontana (espansioni).

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Nel corso degli anni sono stati vari gli strumenti utilizzati da Invest in Tuscany per realizzare i propri obiettivi. L’ultimo in ordine di tempo è il bando da 10 milioni di euro di fondi FESR 2021-27 in ‘Ricerca, sviluppo e innovazione per l’attrazione investimenti’. Il bando (che si inserisce nell’ambito di Giovanisì) punta a sviluppare e rafforzare le capacità di ricerca, innovazione e l’introduzione di tecnologie avanzate funzionali all’attrazione degli investimenti, per favorire le imprese toscane. Si rivolge a Grandi Imprese a capitale estero, a piccole imprese e imprese a media capitalizzazione a capitale estero. L’avviso, pubblicato lo scorso luglio, resterà aperto fino ad esaurimento risorse. Le domande possono essere presentate sul portale di Sviluppo Toscana.

Durante il 2024 le attività di Invest in Tuscany di assistenza e informazione agli investitori e di promozione e potenziamento delle relazioni con i soggetti del territorio si è concretizzata anche attraverso partecipazione a fiere ed eventi oltre ad iniziative di partnering. Come la II edizione dell’Aftercare Forum (maggio 2024), o i due Partnering Day rispettivamente con Thales Italia e Biomérieux (luglio e dicembre 2024). Ma anche la partecipazione a fiere internazionali come BIO International Convention e Medica, e a iniziative come Selecting Italy, Bilaterale economico Italia-Francia.



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