Alessandro Di Battista e “Schierarsi”: la politica tra battaglie scomode e una nuova visione per l’Italia

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Approda a Catanzaro Alessandro Di Battista, ex parlamentare del Movimento 5 Stelle e volto noto della politica italiana, ha portato in Calabria il suo progetto “Schierarsi”, un’associazione culturale che si propone di fare politica “al di fuori delle istituzioni”, prendendo posizioni forti e spesso controcorrente. Dopo una tappa a Corigliano Rossano, Di Battista è arrivato a Catanzaro, accolto da un pubblico numeroso e attento, segno che il suo messaggio continua a riscuotere interesse, soprattutto tra chi cerca alternative al sistema politico tradizionale.

“Schierarsi” non è un partito, almeno non per ora. Di Battista lo definisce “un’associazione culturale che fa politica senza denaro pubblico”, con l’obiettivo di “migliorare il Paese” attraverso posizioni nette e spesso scomode. «Non siamo qui a chiedere voti o a partecipare alle elezioni», ha spiegato Di Battista durante l’incontro, «ma per fare politica al di fuori delle istituzioni, perché oggi le decisioni importanti non vengono più prese dal Parlamento o dal governo, ma da poteri esterni».

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Una critica dura alla classe politica italiana, accusata di aver svenduto la sovranità nazionale agli interessi stranieri, in particolare americani. «I cosiddetti sovranisti – ha aggiunto – hanno rinunciato a quel poco che restava della nostra indipendenza».

 

Le tematiche portate avanti da “Schierarsi” ricordano quelle del Movimento 5 Stelle agli esordi: lotta alla corruzione, contrasto alle mafie, difesa dei diritti sociali e civili, ma anche posizioni forti su temi internazionali come la guerra in Ucraina e il conflitto israelo-palestinese. «Siamo contro le sanzioni alla Russia, contro il genocidio del popolo palestinese, a favore di una casa farmaceutica pubblica», ha elencato Di Battista, sottolineando l’importanza di una controinformazione che contrasti quella che definisce “un’informazione eticamente corrotta”.

 

Una delle domande più ricorrenti rivolte a Di Battista riguarda il futuro di “Schierarsi”: diventerà un movimento politico? Ci saranno candidature alle prossime elezioni regionali in Calabria? «Non è previsto, ma non sta scritto da nessuna parte che non accadrà». Di Battista ha lasciato la porta aperta, sottolineando che tutto dipenderà dalla crescita dei gruppi locali e dalla capacità di costruire “fondamenta solide” partendo dal basso.

Intanto, l’ex parlamentare ha ribadito la sua scelta di fare politica “al di fuori delle istituzioni”, ricordando di aver deciso volontariamente di non ricandidarsi alle elezioni. «A differenza di altri – ha detto con una punta di ironia – non sono stato “trombato” dal voto popolare».

 

Di Battista ha anche condiviso un aneddoto personale legato alla Calabria, terra che conosce bene: «A 19 anni ho insegnato tennis a Simeri Crichi. Ho un sacco di bei ricordi di questa regione». Un legame che sembra averlo spinto a scegliere la Calabria come una delle prime tappe del suo tour con “Schierarsi”.

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Tra i temi nazionali affrontati da Di Battista c’è anche lo scontro tra politica e magistratura, recentemente riacceso dalle polemiche sul caso d’intercettazioni che ha coinvolto la premier Giorgia Meloni. «La Meloni – ha commentato – non può parlare di successi economici, di legalità o di sicurezza, quindi ricorre a armi di distrazione di massa, come lo scontro con la magistratura politicizzata. Sono scemenze meloniane».

Secondo Di Battista, il vero problema non è la magistratura politicizzata, ma quella che “non indaga adeguatamente i potenti”. «In Italia – ha concluso – i potenti non vanno in carcere. Ci finiscono solo i poveri cristi per reati a bassa intensità sociale».

 

Di Battista ha anche criticato l’attuale sistema politico, definendo superata la divisione tra destra e sinistra. «La destra ha reintrodotto il finanziamento pubblico ai partiti, chiamandolo “rimborso elettorale”, e la sinistra ha abolito l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. Litigano su cose insignificanti, ma in Europa votano tutti insieme».

 

Per ora, “Schierarsi” rimane un’associazione culturale, ma il suo obiettivo è ambizioso: ridare voce ai cittadini, promuovere una politica trasparente e inclusiva, e costruire un’alternativa credibile al sistema attuale. La Calabria, con le sue contraddizioni e le sue potenzialità, potrebbe diventare un laboratorio importante per questa nuova visione.

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Di Battista e il suo team proseguono il loro viaggio,  cercando di coinvolgere sempre più persone in un progetto che punta a cambiare le regole del gioco.

 





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