CONFARTIGIANATO SARDEGNA-C.STAMPA-03-02-25-CREDITO– Sulle imprese sarde quasi mezzo miliardo di extracosti bancari

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Microcredito

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(AGENPARL) – Roma, 3 Febbraio 2025

(AGENPARL) – lun 03 febbraio 2025 Prot. n.______ Federico Marini
CREDITO – Sulle imprese sarde quasi mezzo miliardo di extracosti
bancari. E per le piccole attività l’impatto del caro-tassi più elevato d’Italia:
11,98%. Meloni e Serra (Confartigianato Sardegna): “La stretta creditizia
frena sviluppo e investimenti soprattutto nel green e digitale con una
marginalità ormai inesistente. Necessario ragionamento comune tra aziende e
Banche”.
Associazioni Il caro-tassi e la stretta creditizia, nell’ultimo biennio, hanno travolto le imprese
Territoriali sarde con 483milioni di euro di maggiori oneri bancari.
Sud Sardegna E’, infatti, la Sardegna la regione italiana dove prestiti alle piccole imprese
Cagliari
Via Riva Villasanta 241
costano di più. Con un TAE (tasso annuo effettivo) dell’11,98% registrato a giugno
Oristano
attività produttive di ridotte dimensioni sono quasi proibitivi. Al secondo posto la
Via Campanelli, 41 Calabria con l’11,43% mentre la Provincia di Bolzano è la meno cara con l’8,08%, contro
Nuoro arriva al 7,65%, contro un tasso nazionale medio del 6,33%.
Via Brig.Sassari, 37
A questo si aggiunge la frenata dei prestiti alle piccole aziende crollati, tra giugno e
settembre scorsi del 4,9% e del 3,4% per il totale delle imprese attive. Sul totale delle
Sassari
Via Alghero, 30
imprese artigiane la frenata è stata del 9,9%.
Gallura Olbia
Confartigianato Imprese Sardegna che, analizzando i dati della Banca d’Italia tra
Via Sangallo 67 giugno 2022 e settembre 2024, ha rilevato come il tasso di interesse bancario attivo
7,85%, in calo rispetto all’8,07% rilevato tre mesi prima. La media nazionale, in discesa
anche questa, è passata dal 6,52% di giugno 2024 al 6,44% di settembre. L’Isola, per
questo, occupa il terzo posto per costo del denaro per le attività produttive in Italia: prima
la Calabria con 8,11%, ultima l’Emilia con 5,98%.
Tra i vari settori, nelle costruzioni il TAE applicato alle imprese sarde è
dell’8,51% (terzo posto dopo la Calabria con 9,63% e Valle d’Aosta con il 9,34% e una
media nazionale del 7,42%); in questo settore si registra una frenata dei prestiti calati del
6,3% rispetto all’anno passato. Nei servizi per le attività isolane il tasso è dell’8,39%
(Sardegna al quarto posto dopo Calabria con l’8,87% e una media nazionale del 6.58%);
nel manifatturiero esteso anche qui Isola al quarto posto con un TAE al 6,72% (primo
posto Molise al 7,20% e media nazionale al 6,05%).
“Il lento, anzi lentissimo, riassorbirsi della bolla causata dall’extra-costo bancario
mette ancora in difficoltà le attività produttive dell’Isola – commenta Giacomo Meloni,
Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – nonostante la Banca Centrale
Europea abbia cominciato a ridurre i tassi, gli effetti tangibili sono ancora poco
quantificabili”. “Nonostante le aziende abbiano reagito con vigore, dobbiamo ancora
registrare la preoccupazione sia degli imprenditori, che hanno bisogno del credito per
Confartigianato Imprese Sardegna
investire e crescere, sia dei cittadini, che hanno necessità di finanziamenti per pagare il
mutuo e affrontare la vita di tutti i giorni – continua Meloni – la stretta ha rallentato le
scelte di investimento delle imprese, frenando le transizioni green e digitale”.
“Il mezzo miliardo di euro di extracosto per il credito alle realtà isolane, è una
cifra colossale che pesa maggiormente laddove le aziende sono più impegnate negli
investimenti per crescere – prosegue il Presidente – è un tema su cui non si presta
sufficiente attenzione ma che rischia di frenare lo sviluppo delle nostre imprese”. “La
marginalità è contratta all’osso e quindi anche la volontà di mettere in atto quelle misure
utili ad aumentare la propria competitività come le evoluzioni di processo, l’acquisto di
nuovi macchinari, la rivoluzione degli spazi di lavoro – aggiunge Meloni – tutto questo
costa e le Pmi non possono permetterselo e quindi riducono drasticamente la loro
capacità di stare sul mercato e di esprimere tutto il loro valore”. “Non ci stancheremo
mai di ripeterlo come sia necessario, ridare ossigeno e possibilità di finanziamento a
tutte le realtà che vogliono investire che stanno lottando per uscire definitivamente da
situazioni complesse. Banche e imprese devono ragionare insieme e nella stessa
direzione, per cercare strade alternative a un calo ancora troppo lento dei tassi.
Dobbiamo evitare che questa situazione possa creare ulteriori danni al sistema
produttivo sardo e italiano”
Per Confartigianato Sardegna, purtroppo, il finanziamento alle piccole aziende
resta, ancora legato alla percezione di alto rischio e quindi, così, cresce costo del denaro
invece, spesso, l’impresa artigiana necessita di finanziamenti molto ridotti e quindi poco
appetibili dal sistema bancario che lavora più sulle grosse somme.
“Per questo, non ci stancheremo mai di ripetere come per affrontare l’emergenza
credito sia fondamentale il ruolo dei Confidi Artigiani – aggiunge Daniele Serra,
Segretario Regionale di Confartigianato – che in Sardegna operano numerosi, a
supporto delle imprese che non dispongono di sufficienti garanzie reali richieste dal
sistema bancario in modo generalizzato e di importi sempre più elevati, a volte anche
superiori al finanziamento concesso. Nonostante la recessione e le restrizioni
nell’accesso al credito questi Istituti si sono confermati strumenti di prim’ordine per lo
sviluppo dell’artigianato e della piccola impresa sarda”. “Questi Consorzi – conclude il
Segretario – hanno supportato le imprese e migliorato le loro condizioni di accesso al
credito e prestato garanzie per centinaia di migliaia di euro. Per questo, ribadiamo come
ci sia la necessità di rilanciare il loro ruolo”.
http://WWW.CONFARTIGIANATOSARDEGNA.IT

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