Nonostante le recenti revisioni normative, il Giappone non è immune alla crisi globale che sta colpendo il settore eolico. Mitsubishi Corporation ha, infatti, annunciato una revisione della propria strategia per i progetti eolici offshore, citando un contesto economico sfavorevole e l’aumento dei costi di costruzione. Sebbene il Paese asiatico punti sull’energia del vento, mirando a raggiungere 10 GW di capacità entro il 2030 e 45 GW entro il 2040, inflazione, svalutazione dello yen e difficoltà nella supply chain ostacolano il raggiungimento di tali obiettivi.
Il mutato contesto economico
Mitsubishi Corporation ha annunciato di essere in fase di revisione strategica riguardo ai suoi progetti di energia eolica offshore in Giappone, a fronte di un contesto economico “significativamente cambiato”. Questa decisione evidenzia come anche il Giappone non sia immune all’incremento dei costi che sta colpendo i progetti eolici offshore a livello globale.
L’impegno del Giappone per la transizione energetica
Il Giappone, fortemente dipendente dalle importazioni per soddisfare il proprio fabbisogno energetico, ha individuato nelle energie rinnovabili la chiave per rafforzare la sicurezza energetica nazionale e raggiungere l’obiettivo della decarbonizzazione entro il 2050.
Nel 2021, Mitsubishi ha guidato i consorzi che si sono aggiudicati le prime aste eoliche offshore promosse dallo Stato giapponese. Il governo ha avviato le gare d’appalto per i futuri parchi eolici offshore solo nel 2020, con l’ambizioso traguardo di raggiungere 10 gigawatt (GW) entro il 2030 e 45 GW entro il 2040.
Un anno dopo, i consorzi capeggiati da Mitsubishi sono stati selezionati per sviluppare tre progetti eolici offshore nelle prefetture di Akita, nel nord del paese, e Chiba, a est di Tokyo. Complessivamente, la capacità installata prevista ammonta a 1,76 GW, con un avvio operativo stimato tra il 2028 e il 2030.
Mitsubishi riconsidera i suoi progetti eolici offshore
“Valuteremo attentamente i risultati della nostra revisione prima di determinare i prossimi passi strategici,” ha dichiarato Mitsubishi in un comunicato ufficiale, senza però fornire ulteriori dettagli.
Secondo Yuriy Humber, CEO di K.K. Yuri Group, società di consulenza con sede a Tokyo, Mitsubishi sta “implicitamente minacciando” un disimpegno dai progetti, segnalando la necessità di un maggiore supporto da parte del governo. Questa posizione mette l’esecutivo in una situazione delicata.
“Tuttavia, se il governo dovesse intervenire, si aprirebbe la strada alla rinegoziazione delle offerte per tutti i vincitori delle aste passate e future. Questo solleva un interrogativo cruciale: fino a che punto lo Stato dovrebbe intervenire per mitigare i rischi macroeconomici globali?“, ha sottolineato Humber.
I rappresentanti del Ministero dell’Industria giapponese, responsabili del settore eolico, non hanno ancora commentato.
Il contesto del mercato eolico offshore in Giappone
Ad oggi, il Giappone ha organizzato tre aste per l’energia eolica offshore, coinvolgendo importanti aziende occidentali come RWE (RWEG.DE), Iberdrola (IBE.MC) e BP (BP.L). Per far fronte all’escalation dei costi, la scorsa settimana il governo ha deciso di allentare alcune regole sulle gare d’appalto.
Parallelamente, Chubu Electric Power Co (9502.T), il cui braccio operativo C-Tech collabora con Mitsubishi in tutti e tre i progetti vinti nel 2021, ha dichiarato di stare rivalutando la fattibilità economica dei suoi progetti offshore, con l’obiettivo di migliorare la redditività.
Nel periodo aprile-dicembre, Chubu Electric ha registrato una perdita di 18 miliardi di yen (116 milioni di dollari) nei tre progetti eolici offshore guidati da Mitsubishi. Il passivo è attribuito all’aumento dei costi di costruzione dovuto a inflazione, svalutazione dello yen, difficoltà nelle catene di approvvigionamento e incremento dei tassi d’interesse. Complessivamente, l’utile netto di Chubu Electric per lo stesso periodo si è attestato a 167,2 miliardi di yen, segnando una riduzione del 53% rispetto all’anno precedente.
Le possibili conseguenze per il settore eolico giapponese
“La preoccupazione principale è il possibile ridimensionamento o addirittura l’abbandono di questi progetti,” ha affermato Mika Ohbayashi, direttrice del Renewable Energy Institute di Tokyo.
“Tali revisioni dovrebbero essere evitate a ogni costo, considerando il loro impatto sulle economie locali, sugli altri sviluppatori e sugli investitori.“
L’evoluzione della situazione sarà determinante non solo per Mitsubishi e i suoi partner, ma anche per il futuro della transizione energetica giapponese e la capacità del paese di attrarre nuovi investimenti nel settore delle rinnovabili.
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