Dal 6 al 9 febbraio al Teatro Piccinni di Bari “Il Grande Vuoto”, un’indagine sulla memoria, la perdita e l’amore familiare | Ilikepuglia.it

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Un’esperienza teatrale unica, capace di toccare le corde più intime degli spettatori: arriva in esclusiva regionale al Teatro Piccinni “Il Grande Vuoto” di Fabiana Iacozzilli, nell’ambito della stagione teatrale “Altri Mondi”, organizzata dal Comune di Bari in collaborazione con Puglia Culture.  Lo spettacolo sarà in scena a Bari giovedì 6 febbraio alle 19.30, venerdì 7 febbraio alle 21.00, sabato 8 febbraio alle 20.00 e domenica 9 febbraio alle 18.00.

Ultimo capitolo della Trilogia del Vento,  “Il Grande Vuoto” mescola narrazione, video e montaggio cinematografico per esplorare temi profondi e universali come la memoria, la perdita, l’amore familiare,  l’amore tra una madre malata di Alzheimer e i suoi figli.

Già acclamato nei principali teatri italiani e candidato agli UBU 2024 (Miglior Spettacolo di Teatro, Miglior Regia, Miglior Attrice e Migliori Luci). Diretto e scritto dalla talentuosa Fabiana Iacozzilli – regista e autrice romana riconosciuta per il suo approccio innovativo e visionario – lo spettacolo si ispira alla tragedia shakesperiana Re Lear, affrontando il delicato tema della vecchiaia e della progressiva perdita di sé. La trama racconta la storia di una famiglia che si dissolve a causa della morte e della malattia, ma che, nonostante tutto, non rinuncia all’amore. “Il punto è trasformare il dolore in bellezza. Ci riusciremo ancora?”, si domanda la regista. Il vuoto che lasciamo dietro di noi, fatto di ricordi sbiaditi e abitudini che sopravvivono all’assenza, è il cuore pulsante di questa riflessione emozionante e intensa.

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Sul palco Ermanno De Biagi, Francesca Farcomeni, Piero Lanzellotti, Mona Abokhatwa per la prima volta in scena e Giusi Merli nei panni della protagonista. L’attrice, nota anche per la sua partecipazione al film La grande bellezza di Paolo Sorrentino, regala una performance straordinaria che arricchisce ulteriormente la profondità del racconto.

“Siamo felici di ospitare nel cartellone della stagione comunale questo lavoro di Fabiana Iaccozzilli, l’ultimo della trilogia che la regista ha voluto dedicare alle tappe principali dell’esistenza umana.  Uno spettacolo  denso che, nel trasformare la memoria in esperienza collettiva, ci parla di Alzheimer (senza mai nominarlo) per raccontarci della vita stessa, del suo trascorrere, dell’importanza degli affetti più cari. Dimostrando plasticamente come il dolore della perdita del sé e il vuoto progressivo della mente possano, nonostante tutto, generare bellezza”, commenta Paola Romano, assessora alle Culture del Comune di Bari.

info https://www.pugliaculture.it/evento/il-grande-vuoto/

 

SCHEDA SPETTACOLO

Cranpi / La Fabbrica dell’Attore / La Corte Ospitale / Romaeuropa Festival
IL GRANDE VUOTO
uno spettacolo di FABIANA IACOZZILLI
regia FABIANA IACOZZILLI
drammaturgia Linda Dalisi, Fabiana Iacozzilli
performer Ermanno De Biagi, Francesca Farcomeni, Piero Lanzellotti, Giusi Merli
e con Mona Abokhatwa per la prima volta in scena
progettazione e realizzazione scene Paola Villani
luci Raffaella Vitiello / musiche originali Tommy Grieco
suono Hubert Westkemper/ costumi Anna Coluccia
video Lorenzo Letizia /aiuto regia Francesco Meloni
scenotecnica Mauro Rea, Paolo Iammarone e Vincenzo Fiorillo / fonico Jacopo Ruben Dell’Abate
direzione tecnica Francesca Zerilli / assistenti Virginia Cimmino, Francesco Savino, Veronica Bassani, Enrico Vita / collaborazione artistica Marta Meneghetti, Cesare Santiago Del Beato
con il contributo di MiC – Ministero della Cultura con il sostegno di Accademia Perduta / Romagna Teatri, Carrozzerie n.o.t, Fivizzano 27, Residenza della Bassa Sabina, Teatro Biblioteca Quarticciolo

Descrizione

Il Grande vuoto indaga l’ultimo pezzo di strada che una famiglia percorre prima di svanire nel vuoto, affidando alla tragedia forse più cupa del teatro shakespeariano, Re Lear, il compito di trasformare il dolore attraverso il gioco teatrale. Questo dissolversi, è amplificato dal progressivo annientamento delle funzioni cerebrali della madre, una ex attrice, colpita da una malattia neurodegenerativa alla quale rimane progressivamente solo il ricordo del suo cavallo di battaglia, un monologo tratto da Re Lear.
Un prosciugarsi a cui fa eco lo svuotarsi di esseri umani dalla casa di famiglia, che al contrario si popola di oggetti, di ricordi che aumentano, pesano e riempiono tutte le stanze. Come scrive Linda Dalisi “il vuoto non è il nulla, è uno stato fisico che gorgoglia”. Il lavoro trova risonanze e spunti in Una donna di Annie Ernaux, e nel romanzo Fratelli di Carmelo Samonà e in I cura caridi Marco Annicchiarico. È il tentativo di raccontare una grande storia d’amore: quella tra una madre, i suoi figli e un padre che muore. Nello spettacolo, la narrazione teatrale si contamina con il video per raccontare che, grazie alle fotocamere e i loro video ad alta risoluzione con visione notturna fino a trenta piedi, un* figli* può continuare a vivere la propria vita ed entrare senza essere visto in quella del proprio genitore. Guardare la madre giocare al solitario, fissare la televisione spenta, parlare con persone che non esistono, non farsi il bidet, piangere, stare seduta e ferma sul bordo del letto, passare la notte a tirare fuori dai cassetti fotografie, pezzi di carta, mutande sporche, per poi rimetterli dentro. Le usano per i cani ma la madre non ha ancora iniziato ad abbaiare.Il Grande Vuoto è l’ultimo capitolo de La trilogia del vento in cui Fabiana Iacozzilli si interroga sulle grandi tappe dell’esistenza umana come opportunità generative: l’infanzia e il rapporto con i maestri che ci mostrano o ci impongono delle vie da percorrere nel pluripremiato La classe_undocupuppets per marionette e uomini; la maturità, la genitorialità e il riuscire a prendersi cura, protagonisti de Una cosa enorme e, infine, la vecchiaia in rapporto con il vuoto e il senso della memoria, indagati ne Il Grande Vuoto.

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https://ilikepuglia.it/

https://www.comune.bari.it/

Un’esperienza teatrale unica, capace di toccare le corde più intime degli spettatori: arriva in esclusiva regionale al Teatro Piccinni “Il Grande Vuoto” di Fabiana Iacozzilli, nell’ambito della stagione teatrale “Altri Mondi”, organizzata dal Comune di Bari in collaborazione con Puglia Culture.  Lo spettacolo sarà in scena a Bari giovedì 6 febbraio alle 19.30, venerdì 7 febbraio alle 21.00, sabato 8 febbraio alle 20.00 e domenica 9 febbraio alle 18.00. 

Ultimo capitolo della Trilogia del Vento,  “Il Grande Vuoto” mescola narrazione, video e montaggio cinematografico per esplorare temi profondi e universali come la memoria, la perdita, l’amore familiare,  l’amore tra una madre malata di Alzheimer e i suoi figli. 

Già acclamato nei principali teatri italiani e candidato agli UBU 2024 (Miglior Spettacolo di Teatro, Miglior Regia, Miglior Attrice e Migliori Luci). Diretto e scritto dalla talentuosa Fabiana Iacozzilli – regista e autrice romana riconosciuta per il suo approccio innovativo e visionario – lo spettacolo si ispira alla tragedia shakesperiana Re Lear, affrontando il delicato tema della vecchiaia e della progressiva perdita di sé. La trama racconta la storia di una famiglia che si dissolve a causa della morte e della malattia, ma che, nonostante tutto, non rinuncia all’amore. “Il punto è trasformare il dolore in bellezza. Ci riusciremo ancora?”, si domanda la regista. Il vuoto che lasciamo dietro di noi, fatto di ricordi sbiaditi e abitudini che sopravvivono all’assenza, è il cuore pulsante di questa riflessione emozionante e intensa.

Sul palco Ermanno De Biagi, Francesca Farcomeni, Piero Lanzellotti, Mona Abokhatwa per la prima volta in scena e Giusi Merli nei panni della protagonista. L’attrice, nota anche per la sua partecipazione al film La grande bellezza di Paolo Sorrentino, regala una performance straordinaria che arricchisce ulteriormente la profondità del racconto. 

“Siamo felici di ospitare nel cartellone della stagione comunale questo lavoro di Fabiana Iaccozzilli, l’ultimo della trilogia che la regista ha voluto dedicare alle tappe principali dell’esistenza umana.  Uno spettacolo  denso che, nel trasformare la memoria in esperienza collettiva, ci parla di Alzheimer (senza mai nominarlo) per raccontarci della vita stessa, del suo trascorrere, dell’importanza degli affetti più cari. Dimostrando plasticamente come il dolore della perdita del sé e il vuoto progressivo della mente possano, nonostante tutto, generare bellezza”, commenta Paola Romano, assessora alle Culture del Comune di Bari.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

info https://www.pugliaculture.it/evento/il-grande-vuoto/ 

 

SCHEDA SPETTACOLO

Cranpi / La Fabbrica dell’Attore / La Corte Ospitale / Romaeuropa Festival
IL GRANDE VUOTO
uno spettacolo di FABIANA IACOZZILLI
regia FABIANA IACOZZILLI
drammaturgia Linda Dalisi, Fabiana Iacozzilli
performer Ermanno De Biagi, Francesca Farcomeni, Piero Lanzellotti, Giusi Merli
e con Mona Abokhatwa per la prima volta in scena
progettazione e realizzazione scene Paola Villani
luci Raffaella Vitiello / musiche originali Tommy Grieco
suono Hubert Westkemper/ costumi Anna Coluccia
video Lorenzo Letizia /aiuto regia Francesco Meloni
scenotecnica Mauro Rea, Paolo Iammarone e Vincenzo Fiorillo / fonico Jacopo Ruben Dell’Abate
direzione tecnica Francesca Zerilli / assistenti Virginia Cimmino, Francesco Savino, Veronica Bassani, Enrico Vita / collaborazione artistica Marta Meneghetti, Cesare Santiago Del Beato
con il contributo di MiC – Ministero della Cultura con il sostegno di Accademia Perduta / Romagna Teatri, Carrozzerie n.o.t, Fivizzano 27, Residenza della Bassa Sabina, Teatro Biblioteca Quarticciolo

Descrizione

Il Grande vuoto indaga l’ultimo pezzo di strada che una famiglia percorre prima di svanire nel vuoto, affidando alla tragedia forse più cupa del teatro shakespeariano, Re Lear, il compito di trasformare il dolore attraverso il gioco teatrale. Questo dissolversi, è amplificato dal progressivo annientamento delle funzioni cerebrali della madre, una ex attrice, colpita da una malattia neurodegenerativa alla quale rimane progressivamente solo il ricordo del suo cavallo di battaglia, un monologo tratto da Re Lear.
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