Domate le fiamme dell’esplosione nello stabilimento Eni a Calenzano: due morti e nove feriti, si cercano i dispersi

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Un’esplosione intorno alle ore 10.20 di lunedì 9 dicembre è avvenuta in uno stabilimento Eni a Calenzano (Firenze). La colonna di fumo è visibile dai comuni vicini e il forte boato è stato avvertito in tutta la città metropolitana.

Il bilancio è di 2 morti, 9 feriti e 3 dispersi. Tra i nove feriti: tre sono in codice rosso, gli altri sei sono codici verdi.

I feriti non sono tutti necessariamente per la conseguenza diretta della esplosione. Si tratta anche di persone che sono state ricoverate con trauma cranico perché negli stabilimenti intorno l’esplosione sono stati colpiti dallo spostamento d’aria. Le persone decedute sono quelle che con le autocisterne erano nella pensilina.

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I traumi principali sono da bruciature e per l’onda urto causata dall’esplosione. Dei tre codici rossi uno è stato portato all’ospedale Cisanello di Pisa, al centro grandi ustionati, gli altri due a Careggi.

“Non ho mai visto niente del genere nella mia vita, sembrava ci avesse attraversato un tuono”. Queste le parole di uno dei feriti. L’uomo, 50 anni, si trovava nel suo ufficio a circa 100 metri dal luogo dell’esplosione. Si tratta di uno dei cinque feriti che sono stati trasportati direttamente da lì al pronto soccorso dell’ospedale Santo Stefano di Prato. Nessuno di loro ha subito ferite gravi, ma solo tagli e traumi apparentemente riassorbibili in pochi giorni. “Non abbiamo capito che cosa è successo, perché tutto è accaduto in pochi secondi. L’esplosione è stata così forte da farci saltare per diversi metri all’interno del nostro ufficio, i vetri si sono sfondati e ci hanno ferito. E’ stata l’esperienza più traumatica di tutta la mia vita. Sono ancora stordito”.

I vigili del fuoco stanno ancora cercando i tre dispersi nella palazzina crollata dove è avvenuta l’esplosione.

L’esplosione a causa di una perdita di liquido

L’esplosione nel sito Eni di Calenzano è avvenuta presso il deposito carburanti, mentre si caricavano le autocisterne, dove le autobotti effettuano il rifornimento di carburante. Più di un mezzo sembra essere coinvolto dalle fiamme come anche la pensilina della struttura.

Secondo una prima ricostruzione, l’esplosione sarebbe avvenuta a seguito della perdita di liquido durante le operazioni di ricarica delle autobotti.

I Vigili del Fuoco hanno domato le fiamme che erano confinate alla zona pensiline di carico e non interessano in alcun modo il parco serbatoi. Sono in corso di immediata verifica gli impatti e le cause.

“I Vigili del Fuoco hanno domato le fiamme in modo da evitare la propagazione ai depositi vicini. I tecnici della nostra Agenzia regionale per la protezione ambientale sono sul posto per valutare le potenziali ricadute degli inquinanti, inclusi eventuali effetti sui corsi d’acqua” ha dichiarato  il governatore della Toscana Eugenio Giani spiegando che l’incendio “è stato contenuto rapidamente e la colonna di fumo si è alzata notevolmente a causa della differenza di temperatura tra i fumi e l’atmosfera”.

Il Dipartimento della protezione civile ha attivato It alert per un raggio di 5 km dalla zona di esplosione avvenuta a Calenzano, con cui si chiede di tenere chiuse le finestre e di non avvicinarsi alla zona.

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L’esplosione è stata avvertita anche in centri distanti dal luogo dove è avvenuta, alcune case hanno riportato vetri in frantumi e controsoffitti crollati.

15 aziende nei dintorni che sono state evacuate a scopo cautelativo, e che hanno subito danni. Sono in corso valutazioni per capire se si può tornare a lavorare in quei luoghi.

Le scuole del territorio sono invece tutte aperte e Arpat è rassicurante sulla qualità dell’aria.

“La colonna di fumo densa che si è sviluppata era anche molto calda e si è alzata molto. Il vento era piuttosto importante oggi, e quindi si è tutto disperso e non ci sono problemi per la qualità dell’aria”. Lo ha detto l’assessora regionale alla Protezione civile Monia Monni parlando con i giornalisti nell’area vicino all’esplosione avvenuta oggi a Calenzano (Firenze). Evacuati da parte del Comune anche una piscina e il palazzetto dello sport che sono non molto distanti dal luogo dell’incidente.

Lutto cittadino a Calenzano, il cordoglio delle istituzioni

Il Comune di Calenzano, a seguito dell’esplosione nel deposito Eni, ha proclamato il lutto cittadino per la giornata odierna e per domani. Tutti gli eventi in programma sono sospesi e la Biblioteca resterà chiusa al pubblico oggi, oggi e domani chiusi poi il palazzetto dello sport e la piscina comunale.

In accordo con la Prefettura e l’unità di crisi, si spiega su Fb, ha dato poi “indicazione alle aziende con sede all’interno dell’area interessata dall’incidente (via Di Le Prata, via del Pescinale, via Erbosa) di terminare il turno in corso e non attivare il turno pomeridiano”. Il Comune ricorda poi “che l’area di via Erbosa/via del Pescinale è sempre interessata dalle operazioni di soccorso e dalle attività dei Vigili del Fuoco e pertanto raccomandiamo di non transitare nella zona”. Ancora “ai cittadini raccomandiamo di rimanere in casa con le finestre chiuse, limitare gli spostamenti e le attività all’aperto”.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni segue con apprensione le conseguenze dell’incendio che si è sviluppato nello stabilimento Eni a Calenzano, delle quali è costantemente informata dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e dal ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, che si tiene in continuo e stretto contatto con il capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabio Ciciliano. Lo fa sapere Palazzo Chigi. La premier esprime il più sentito cordoglio per le vittime, la vicinanza ai feriti e alle famiglie colpite e il ringraziamento a quanti si stanno prodigando nei soccorsi.

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Al via un’inchiesta per appurare le responsabilità

“Sarà aperto un procedimento penale per appurare eventuali responsabilità”. Lo ha annunciato con una nota il procuratore capo di Prato Luca Tescaroli che stamattina ha fatto un sopralluogo nel deposito Eni a Calenzano, dove e’ avvenuta l’esplosione.

“Allo stato è possibile evidenziare che al momento dell’esplosione erano presenti diverse autobotti parcheggiate all’altezza degli stalli di approvvigionamento del carburante”, conclude la nota.

A seguito dello spegnimento delle fiamme, “l’impianto è stato posto in sicurezza – prosegue la nota – l‘ufficio della Procura ha curato un sopralluogo, tuttora in corso e coordinato le indagini” affidate al comando dei carabinieri di Firenze.

La procura ha anche chiesto l’intervento di Arpat e Asl Toscana Centro “per evidenziare profili di possibile responsabilità sul luogo teatro dell’esplosione”.

Trasporti: circolazione treni in ripresa

E’ stata riaperta intorno alle 13 circa, sulla A1 Milano-Napoli, la stazione di Calenzano, in uscita da entrambe le provenienze, Firenze e Bologna, che era stata chiusa a seguito dell’esplosione nel deposito Eni. Lo rende noto Autostrade per l’Italia spiegando che “attualmente non si registrano particolari turbative alla circolazione”.

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Sulle linee convenzionali Firenze – Bologna e Firenze – Prato – Pistoia la circolazione ferroviaria è in graduale ripresa. La circolazione era stata interrotta stamani dopo l’esplosione, avvenuta intorno alle 10:22, con l’attivazione di un servizio sostitutivo con bus. Nel tratto interessato i treni procedono a velocità ridotta e si registrano rallentamenti e possibili variazioni.

Al momento l’esplosione non ha avuto alcuna ripercussione sulle attività di volo dell’aeroporto di Peretola: al momento, si spiega dallo scalo, il fumo dell’incendio non sta interessando lo spazio aereo dello scalo. Le operazioni, al momento, procedono regolarmente.

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Lo stabilimento di Calenzano: le sue funzioni

Lo stabilimento di Calenzano svolge attività di ricezione, deposito (stoccaggio) e spedizione di benzina, gasolio e petrolio (kerosene). Tali prodotti arrivano nel deposito di Calenzano tramite due oleodotti collegati con la Raffineria Eni di Livorno, per venire quindi stoccati in serbatoi atmosferici cilindrici (a tetto fisso o galleggiante) in attesa dell’invio alle pensiline di carico delle autobotti

La gestione delle operazioni di riempimento dei serbatoi e di carico delle autobotti viene effettuata tramite una sala controllo.

Nello stabilimento, che occupa una superficie di 170.300 metri quadrati sono dislocate le seguenti principali aree di lavoro: parchi serbatoi; pensiline di carico autobotti (ATB); sale pompe; impianto antincendio; terminale di arrivo dell’oleodotto; impianti di misurazione fiscale; impianti di recupero vapori dalle pensiline di carico ATB; impianto di trattamento acque; cabine elettriche, impianti elettrici e strumentazioni varie.

 

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