Il checkpoint di Gaza sarà presidiato da decine di mercenari americani armati

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Reuters
Jonathan Landay e Aram Roston
Washington, 30 gennaio 2025

Secondo un portavoce dell’azienda e una mail di ricerca del personale visionata da Reuters, una piccola società di sicurezza statunitense sta assumendo quasi 100 veterani delle forze speciali americane per aiutare a gestire un posto di blocco a Gaza durante la tregua tra Israele e Hamas

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Vengono introdotti così contractor americani armati nel cuore di una delle zone di conflitto più violente del mondo.

UG Solutions – una società di basso profilo fondata nel 2023 e con sede a Davidson, nella Carolina del Nord – offre a chi assume una tariffa giornaliera a partire da 1.100 dollari con un anticipo di 10.000 dollari ai veterani, si legge nella mail.

La Reuters il 7 gennaio ha riportato che funzionari emiratini avevano suggerito l’uso di contractor privati come parte di una forza di pace post-bellica a Gaza, e che l’idea aveva suscitato preoccupazione tra le nazioni occidentali.

Scontri a fuoco

Il dispiegamento di contractor statunitensi armati a Gaza, dove Hamas rimane una forza potente dopo 14 mesi di guerra, è senza precedenti e comporta il rischio che gli americani possano essere coinvolti nei combattimenti, mentre l’amministrazione del Presidente Donald Trump cerca di evitare che il conflitto tra Hamas e Israele si riaccenda.

Tra i rischi che corrono gli americani ci sono gli scontri a fuoco con i militanti islamici o con i palestinesi arrabbiati per il sostegno di Washington all’offensiva di Israele a Gaza. “È ovvio che si troveranno di fronte a una minaccia”, ha dichiarato Avi Melamed, ex funzionario dell’intelligence israeliana.

Il documento spiega che i contractor saranno armati con fucili M4, utilizzati dall’esercito israeliano e statunitense, e pistole Glock.

Le regole di ingaggio, che stabiliscono quando il personale di UG Solutions può aprire il fuoco, sono state finalizzate, ha dichiarato il portavoce. Ma non ha voluto rivelarle: “Abbiamo il diritto di difenderci”. Non ha voluto parlare neppure di come l’azienda si sia aggiudicata il contratto.

Ruolo dell’Egitto

Il viceministro degli Esteri israeliano Sharren Haskel ha dichiarato martedì ai giornalisti, senza nominare la UG Solutions o gli Stati Uniti, che Israele aveva chiesto che l’accordo includesse l’uso di una società privata.

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Il suo compito sarebbe stato quello di lavorare con “una o più società di sicurezza egiziane” per aiutare a mantenere l’ordine e i flussi di aiuti umanitari a Gaza. Ma, ha commentato, resta da vedere se l’accordo “funziona davvero”.

Le precedenti tornate di negoziati per il cessate il fuoco sono state bloccate dalla richiesta israeliana di stabilire nel posto di blocco proprie truppe.

Negli ultimi giorni, testimoni a Gaza hanno descritto che il personale di sicurezza egiziano al checkpoint utilizzava scanner per cercare armi nascoste nei veicoli.

Fonte egiziana

Una fonte egiziana ha raccontato che gli egiziani al checkpoint hanno schierato forze speciali antiterrorismo addestrate negli ultimi mesi.

Un funzionario palestinese vicino ai colloqui, ha confermato che anche i contractor statunitensi saranno presenti al checkpoint, all’incrocio tra il corridoio Netzarim, che divide il nord e il sud di Gaza, e Salah al-Din Street, che separa l’est e l’ovest dell’enclave.

Reuters

Le posizioni approssimative dei due corridoi controllati da Israele che attraversano la Striscia di Gaza

Tuttavia, il funzionario ha affermato che gli appaltatori statunitensi saranno dislocati lontano dai residenti di passaggio e non dovranno avere a che fare con la popolazione locale.

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La mail di UG Solutions diceva che la sua missione principale era “la gestione dei checkpoint interni e l’ispezione dei veicoli”. “Ci concentriamo solo sui veicoli”, ha puntualizzato il portavoce.

L’ufficio del primo ministro israeliano ha rifiutato di fornire ulteriori commenti sugli accordi di sicurezza. Il Dipartimento di Stato americano, il Ministero degli Esteri egiziano e Hamas non hanno risposto immediatamente alle richieste di commento.

I disastri dei contractor

In passato, il ricorso degli Stati Uniti a società di sicurezza private ha portato a disastri. Nel 2007, gli appaltatori della società Blackwater, ora defunta, hanno ucciso 14 civili nella piazza Al Nisour di Baghdad, scatenando una crisi diplomatica e indignando gli iracheni.

Un tribunale statunitense ha condannato quattro membri della Blackwater poi graziati da Trump durante il suo primo mandato.

Appesi a un ponte

Nel 2004, gli insorti di Fallujah, in Iraq, hanno ucciso quattro americani che lavoravano per la Blackwater e hanno appeso due dei loro corpi a un ponte, provocando una massiccia risposta militare statunitense.

Secondo il portavoce e un’altra fonte che ha familiarità con il contratto, i reclutati da UG Solutions lavoreranno con la Safe Reach Solutions, con sede negli Stati Uniti e si occupa di logistica e pianificazione.

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Ogni assunto – spiega la mail – sarà coperto da un’assicurazione per morte accidentale e smembramento di 500.000 dollari e la paga giornaliera per gli ex medici delle forze speciali statunitensi salirà a 1.250 dollari.

Consorzio finanziato

Una fonte separata che ha familiarità con l’accordo ha svelato che Israele e “Paesi arabi” non meglio precisati coautori all’intesa stanno finanziando il consorzio.

Il governo degli Stati Uniti non ha avuto alcun coinvolgimento diretto nella decisione di includere una società di sicurezza nell’accordo per il cessate il fuoco o nell’assegnazione del contratto, ha detto la fonte.

La narrazione della vittoria

Ahmed Fouad Alkhatib, un ricercatore del think-thank Atlantic Council, cresciuto a Gaza, ha minimizzato il pericolo per gli americani perché il loro ruolo nel ritorno dei civili palestinesi sfollati rafforza la rivendicazione di vittoria di Hamas su Israele.

“Persino Hamas, con tutta la sua orrenda retorica e le sue azioni, capisce che è proprio la presenza americana… ad alimentare la sua narrazione della vittoria”, ha affermato.

Devastata dai bombardamenti

Gaza è stata devastata dai bombardamenti israeliani durante 15 mesi di guerra iniziati dopo l’assalto di Hamas a Israele del 7 ottobre 2023 che, secondo il bilancio israeliano, ha ucciso 1.200 persone e ne ha prese in ostaggio altre 250.

Quasi 47.000 palestinesi, per lo più civili, sono morti nei combattimenti.

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Il 19 gennaio è iniziato un cessate il fuoco di 60 giorni: la prima fase dell’accordo mediato da Egitto e Qatar con il sostegno degli Stati Uniti.

Da allora, centinaia di migliaia di sfollati palestinesi hanno attraversato a piedi e in veicoli il checkpoint a nord verso Gaza City, in gran parte ridotta in macerie dai bombardamenti israeliani.

Società sconosciuta

Diversi operatori del settore della sicurezza privata hanno dichiarato a Reuters di non aver mai sentito parlare di UG Solutions.

L’unico funzionario della società elencato nei registri di costituzione dello Stato della Virginia è Jameson Govani, che non ha risposto ai messaggi telefonici. È descritto come un veterano delle Forze speciali statunitensi.

Una fonte del settore della sicurezza privata statunitense informata sul contratto di UG Solutions, parlando a condizione di non essere citata per nome, ha detto che sembrava rischioso dispiegare gli americani a Gaza e che temeva che il combattimento potesse scoppiare “molto velocemente”.

Attaccati o catturati

Non era chiaro cosa sarebbe successo se gli americani fossero stati attaccati o catturati, o quale legge nazionale avrebbe regolato le azioni dell’appaltatore.

La mail non spiega chi li avrebbe salvati. Il portavoce dell’UG ha detto che il documento era obsoleto e che le forze di reazione rapida sarebbero state disponibili. Non ha fornito ulteriori dettagli. “Siamo ben attrezzati per garantire la nostra sicurezza”, ha concluso.

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Jonathan Landay e Aram Roston

L’articolo originale in inglese lo trovate qui

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