«Abbiamo bisogno di un mix energetico equilibrato per migliorare il processo di transizione. Dobbiamo utilizzare tutte le tecnologie a disposizione. Non solo rinnovabili, ma anche gas, biocarburanti, idrogeno, cattura della CO2 e, in futuro, il nucleare da fusione che potrebbe produrre energia pulita, sicura e illimitata. L’Italia è impegnata in prima linea sul nucleare da fusione. Nell’ambito della nostra Presidenza del G7, abbiamo organizzato la prima riunione del Gruppo mondiale per l’energia da fusione promosso dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica. Intendiamo rilanciare questa tecnologia che potrebbe cambiare la storia in quanto può trasformare l’energia da arma geopolitica a risorsa ampiamente accessibile»
Giorgia Meloni alla COP29
Un passato controverso e un futuro promettente
Dopo decenni di dibattiti e controversie, il nucleare torna al centro della politica energetica italiana. Con l’obiettivo europeo di azzerare le emissioni di CO₂ entro il 2050, il governo italiano punta a reintegrare l’energia nucleare nel mix energetico nazionale, abbracciando nuove tecnologie sicure e sostenibili. Il tema, da sempre divisivo, ha trovato nuova linfa a seguito della crisi energetica europea e del crescente sostegno dell’opinione pubblica, con un recente sondaggio SWG che rileva come metà degli italiani si dichiari oggi favorevole al ritorno al nucleare.
Fissione e fusione: i pilastri dell’energia nucleare
L’energia nucleare è prodotta attraverso l’unione o la divisione dei nuclei atomici, dove una piccola quantità di materia viene trasformata in energia, seguendo l’equazione di Einstein E=mc2, dove “c” rappresenta la velocità della luce. Ci sono due principali processi nucleari: la fissione nucleare e la fusione nucleare.
- Nella fissione nucleare, di solito si inizia con un atomo pesante come l’uranio, che viene diviso per rilasciare energia. Questa energia può essere convertita in altre forme, come energia termica o elettrica, per l’uso umano. Tuttavia, la fissione nucleare produce anche neutroni e scorie radioattive che richiedono un’apposita gestione e stoccaggio.
- La fusione nucleare, d’altra parte, avviene unendo due atomi leggeri come il deuterio e il trizio, che sono isotopi dell’idrogeno. Il deuterio può essere estratto dall’acqua di mare, mentre il trizio viene principalmente prodotto all’interno della centrale stessa, attraverso l’irradiazione dell’acqua pesante contenente deuterio. Questo processo genera energia insieme a neutroni ed elio.
La fissione, già utilizzata nei reattori attuali, consiste nella divisione di nuclei atomici pesanti come l’uranio, generando energia, ma anche scorie radioattive che necessitano di gestione sicura. La fusione, invece, è considerata il “Santo Graal” dell’energia: unisce nuclei leggeri, come quelli di deuterio e trizio, per produrre energia in abbondanza, senza emissioni dirette di CO₂ e con un minor impatto ambientale. Tuttavia, la tecnologia per la fusione non sarà pienamente operativa prima di 40 anni, spingendo l’Italia a guardare a soluzioni più immediate come i piccoli reattori modulari (SMR).
Il piano nucleare del Governo Meloni
Il governo italiano, guidato da Giorgia Meloni, ha delineato una strategia articolata per rilanciare il nucleare nel Paese, con un focus su tecnologie di nuova generazione e sulla sicurezza.
- Piccoli reattori modulari (SMR): Il piano prevede lo sviluppo degli SMR, reattori più piccoli e sicuri rispetto alle centrali tradizionali, con tempi di realizzazione più rapidi (circa 6 anni). Questi reattori offrono vantaggi in termini di costi, efficienza e sicurezza.
- Gestione dei rifiuti radioattivi: È prevista la creazione di un deposito nazionale per centralizzare e gestire i rifiuti radioattivi in modo sicuro. Entro il 2027 sarà selezionato il sito definitivo, con l’operatività prevista per il 2039.
- Ricerca e innovazione: Il governo promuove collaborazioni tra aziende e centri di ricerca, come Enel e Ansaldo, per sviluppare una filiera nazionale dedicata agli SMR e avanzare nello studio di tecnologie di fusione nucleare.
Impatto economico e occupazionale
Il ritorno al nucleare promette di generare un impatto economico significativo, con investimenti previsti superiori a 50 miliardi di euro entro il 2050 e la creazione di circa 117.000 posti di lavoro. Grandi aziende, tra cui Enel ed Edison, hanno già annunciato iniziative concrete per realizzare nuovi reattori, con progetti di prototipi operativi entro il 2026.
Il nuovo nucleare: cosa sono gli Small Modular Reactor
La tecnologia nucleare ha compiuto enormi progressi dagli anni ’50, culminando nello sviluppo di reattori più sicuri, efficienti e adattabili. Oggi il focus è sui Small Modular Reactor (SMR) e sugli Advanced Modular Reactor (AMR), che rappresentano una discontinuità tecnologica rispetto ai reattori tradizionali, grazie al design modulare che ne facilita costruzione e implementazione. Gli SMR, basati sulla tecnologia di terza generazione ad acqua pressurizzata, offrono vantaggi come tempi di costruzione ridotti, minori costi e maggiore flessibilità. La loro capacità di cogenerazione li rende ideali per applicazioni industriali e per la produzione stabile di energia complementare alle rinnovabili.
Gli AMR, previsti sul mercato dopo il 2040, introdurranno tecnologie di quarta generazione, focalizzandosi su una gestione avanzata delle scorie nucleari e sul riciclo del combustibile esausto, in una logica di chiusura del ciclo.
A livello globale, oltre 80 progetti di nuovo nucleare sono in sviluppo, con Cina e Russia all’avanguardia. L’Europa sta promuovendo gli SMR attraverso l’iniziativa European Industrial Alliance, che mira a integrare questi reattori nel mix energetico per raggiungere i target di decarbonizzazione.
I vantaggi principali del nuovo nucleare includono:
- Produzione stabile e modulabile, ideale per integrare le rinnovabili.
- Sicurezza rafforzata grazie a sistemi passivi.
- Minore consumo di suolo e acqua, con flessibilità nella scelta dei siti.
- Maggiore sostenibilità economica e ambientale grazie al design modulare.
Con la commercializzazione prevista a partire dal 2030, gli SMR rappresentano un passo fondamentale verso un futuro energetico sostenibile e sicuro.
Cosa pensano gli italiani di un possibile ritorno al nucleare
Secondo un sondaggio SWG, il 48% degli italiani è favorevole al ritorno del nucleare, mentre il 24% si oppone e il 28% non si esprime. Tra i più favorevoli ci sono uomini (57%), abitanti del Nord-Ovest (57%) e residenti in piccoli centri (55%). L’interesse per il nucleare è motivato da tre fattori principali:
- La crescente domanda di elettricità che non può essere soddisfatta solo dalle rinnovabili.
- La necessità di ridurre la dipendenza energetica dall’estero.
- Il bisogno di soluzioni energetiche competitive per contrastare l’effetto serra.
Un’importante iniziativa è la creazione di una nuova società (newco) da parte di Enel, Ansaldo e Leonardo per studiare tecnologie nucleari innovative, come i Small Modular Reactors (SMR). Il 79% degli intervistati considera questa iniziativa una risposta adeguata al bisogno energetico, a condizione che la filiera resti in Italia.
Tuttavia, le conoscenze tecniche sono ancora limitate: solo il 13% sa cosa siano gli SMR e l’8% conosce gli Advanced Modular Reactors, previsti per il 2040.
Il futuro del nucleare in Italia
La transizione energetica italiana punta a un mix equilibrato di fonti rinnovabili, gas naturale e nucleare. Gli SMR rappresentano una soluzione a breve termine per affrontare la crisi climatica ed energetica, mentre le tecnologie di fusione aprono la strada a un futuro di energia pulita e illimitata. Come sottolineato dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il nucleare potrebbe trasformare l’energia da arma geopolitica a risorsa accessibile, contribuendo a garantire sicurezza energetica e sostenibilità.
Con una legge delega in arrivo nel 2025, il nucleare di ultima generazione, più sicuro e puliti, torna a essere una priorità strategica per l’Italia, pronta a superare le limitazioni del passato e a costruire un futuro energetico sostenibile.
ASPETTI | SMR | AMR | Fusione |
Tecnologia | 3° generazione, acqua pressurizzata | 4° generazione avanzata | Si abbandona la fissione |
Disponibilità | Dal 2030 | Dopo il 2040 | Dopo il 2050 |
Focus | Efficienza e flessibilità | Gestione scorie e riciclo combustibile | Assenza di scorie radioattive |
Applicazione | Energia e cogenerazione | Riciclo e chiusura del ciclo naturale | Produzione di energia pulita |
Aspetti | Benefici SMR/AMR | Benefici Fusione |
Produzione | Stabile e modulabile, ideale per rinnovabili | Energia illimitata senza scorie fossili |
Sicurezza | Sistemi passivi per minori rischi | Assenza di scorie nucleari |
Sostenibilità | Minore consumo di suolo e acqua | Impatto ambientale ridotto |
Economia | Costi ridotti grazie al design modulare | Investimento iniziale oneroso ma abbassamento del costo dell’energia |
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