Smog, con i valori attuali Trento e Bolzano fuori dai limiti in vigore dal 2030

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Alessandro Rigamonti

Con i valori registrati oggi, nel 2030 Trento e Bolzano per la legge europea supererebbero la soglia consentita del gas inquinante biossido di azoto

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Se tutto restasse così com’è, con lo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre 2029, Trento e Bolzano per la legge europea supererebbero la soglia consentita del gas inquinante biossido di azoto. Questo è quanto emerge dall’ultimo report «Mal’aria di città 2025» redatto da Legambiente.
Per gli standard attuali, recepiti nel 2010, Trento e Bolzano sono in linea con i valori limite, massimo 40 microgrammi per metro cubo d’aria, di Pm10 (polveri fini presenti nell’aria e nocive per la salute) e di NO2 (biossido di azoto). Secondo il report di Legambiente, nel capoluogo trentino la media annuale di Pm10 è di 20 microgrammi, mentre a Bolzano è di 17. Invece, per quanto riguarda l’NO2, Trento si attesta intorno ai 29 microgrammi e Bolzano sui 27.

Da gennaio 2030

Sembrerebbe tutto a posto, ma dal primo gennaio 2030 teoricamente entreranno in vigore le nuove norme europee che impongono obiettivi più severi per raggiungere entro il 2050 le linee guida dell’Organizzazione mondiale della Sanità. Tra cinque anni il limite delle Pm10 e dell’NO2 scenderà a 20 microgrammi. Con questi nuovi valori, le due province autonome sarebbero fuori per quanto riguarda solo il biossido d’azoto. Trento dovrebbe ridurre la concentrazione del 30%, mentre Bolzano del 26%. I dati del biossido d’azoto posizionano le due province rispettivamente al nono e al quindicesimo posto nella classifica delle città con i valori più alti.
«Abbiamo iniziato la discussione con il Ministero e con le Regioni perché la direttiva va recepita in un decreto nazionale e la stessa direttiva pone la possibilità di predisporre un percorso che vada verso il raggiungimento dei limiti non per forza entro il 2030 — ha spiegato Gabriele Tonidandel, responsabile dell’unità organizzativa tutela dell’aria ed agenti fisici di Appa —. Si deve tener conto anche della sostenibilità nel raggiungimento degli obiettivi».




















































Il traffico

Ma qual è la causa del NO2? Il gas inquinante si forma mediante processi di combustione e nelle città è dovuto principalmente al traffico cittadino. A Trento si misura tramite due centraline, una che analizza l’inquinamento medio della città (posizionata nel parco Santa Chiara) e l’altra che monitora il traffico cittadino (posizionata su via Brennero). Quest’ultima negli ultimi cinque anni ha registrato un calo di NO2 di circa il 25,75%, passando da 43,1 microgrammi, nel 2019, a 32 nel 2024. «Questo è un trend che riguarda un po’ tutte le città — ha detto Tonidandel —. Dato che la sorgente principale è il traffico, adesso sta avvenendo il cambio del parco veicoli e con l’euro 6 e l’elettrico c’è stato un grosso salto di qualità». Ha poi aggiunto: «Se questo sarà sufficiente a raggiungere il risultato entro il 2030 non lo sappiamo, ma la tendenza di calo è importante».

«I dati di Legambiente sono i nostri dati — ha detto Luca Verdi (nel tondo), direttore del laboratorio analisi aria di Bolzano —. Il nuovo limite sul Pm10 viene già rispettato ed è estremamente probabile che verrà rispettato anche nel 2030 perché non vedo motivi di peggioramento». Ha poi aggiunto: «Il nuovo limite NO2 è molto ambizioso. Negli ultimi anni abbiamo visto una diminuzione graduale dovuti soprattutto al rinnovo del parco macchine. Ce ne siamo accorti osservando l’A22 perché il traffico autostradale si rinnova più velocemente di quello cittadino».

Il nuovo piano generale

Intanto ieri, 4 gennaio,  a Bolzano è stato presentato il nuovo piano generale del traffico urbano con una serie di misure per ridurre al massimo gli incidenti. Tra le novità il nuovo ingresso all’ospedale da via Merano in quella che sarà una nuova zona a traffico limitato, sospeso invece il piano parcheggi. Ma il vero intervento che dovrebbe ridurre l’inquinamento è lo spostamento dell’A22 in galleria che dovrebbe consentire di portare la terza corsia fino a Bolzano nord. Il progetto è legato alla nuova concessione autostradale, inoltre si punta ad attuare una transizione ecologica aumentando i punti di ricarica per le auto elettriche e incentivare la diffusione dei veicoli a idrogeno.

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