Traffico di stupefacenti e rapina: 39 misure cautelari

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I Carabinieri del Comando Provinciale di Rimini hanno dato esecuzione a una ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti di 39 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di rapina, furti in abitazione, traffico, detenzione e spaccio di quantità ingenti di stupefacenti, cocaina in particolare.
I provvedimenti sono stati eseguiti, oltre che nella provincia di Rimini, anche in quelle di Bologna, Campobasso, Cagliari, Forlì-Cesena, Imperia, Milano, Monza, Parma, Piacenza, Pesaro e Ravenna.
L’operazione è l’epilogo di una attività investigativa avviata a seguito di una serie di furti in abitazione consumati durante lo scorso inverno nella Perla Verde e nei comuni limitrofi.

Le indagini hanno consentito di risalire a una serie di persone, tutte di nazionalità albanese ma che vivono in Emilia Romagna, che reclutavano connazionali fatti appositamente arrivare in Italia per consumare reati contro il patrimonio. Successivamente, dopo breve periodo, venivano fatti rientrare nel paese d’origine e rimpiazzati con nuove figure criminali.

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Gli indagati, inoltre, erano attivi anche nel settore degli stupefacenti, frequentemente acquistati da connazionali appartenenti ad altra struttura operante anch’essa in Riviera.
Anche questi ultimi, benché trattassero il commercio di ingenti quantitativi di stupefacente, erano comunque dediti anche alla vendita al dettaglio e come gli altri, al fine di eludere le indagini, utilizzavano un rigido turnover di spacciatori per le cessioni.

I Carabinieri riuscivano comunque ad individuare i luoghi ritenuti essere le basi operative e a delineare così il modus operandi utilizzato. Attraverso un costante monitoraggio dei vari target sin dallo scorso mese di giugno i carabinieri iniziavano a conseguire i primi riscontri a quanto ipotizzato, sia per quanto riguarda la consumazione di furti sia per lo spaccio di cocaina. Venivano così documentate decine e decine di cessioni effettuate da giovani incensurati a tossicodipendenti del luogo. In più circostanze e per quantitativi maggiori, i cavalli albanesi si attivavano per effettuare consegne a domicilio in zona ma anche a Cervia, a Fano, Pesaro e a San Marino.
Gli arresti eseguiti mettevano in allarme il gruppo, il quale, nel mese di novembre, spostava la base operativa tra Cesenatico e Cervia dove sono state arrestate 3 persone in questi giorni.

Rilevante anche il ruolo delle compagne italiane dei cittadini albanesi tratti in arresto, destinatarie anch’esse di misure cautelari detentive: il loro compito era quello di trasportare la droga che in precedenza avevano concorso a suddividere in dosi, confermando così la loro piena e consapevole partecipazione alle illecite attività.
Con la prosecuzione delle indagini, lo sforzo investigativo andava a focalizzarsi sulla seconda struttura criminale che reinvestiva i proventi illeciti dei furti consumati nell’acquisto di grossi quantitativi di cocaina. L’attività portava gli arrestati ad avere rapporti con soggetti in vari paesi Europei e non, in particolare con soggetti in Belgio, Olanda e Gran Bretagna.

Sono 30 gli arresti effettuati in flagranza di reato che hanno portato gli investigatori al sequestro complessivo di 253 kg di cocaina e 40 di hashish. In particolare i Carabinieri di Riccione, il 27 settembre scorso, in due distinte perquisizioni eseguite contestualmente sequestravano ben 203 kg di cocaina.
Un altro colpo veniva inferto a Imola nel mese di novembre, quando il carico intercettato era di oltre 20 kg. Altre località teatro di ingenti sequestri sono state Termoli a gennaio, Pesaro a luglio e novembre, Cento e Treviso sempre nello scorso mese di novembre.

Inoltre una importante cattura è avvenuta a Piacenza nel mese di dicembre di un pericoloso latitante, ricercato per reati contro il patrimonio e la persona che, con false generalità, aveva trovato rifugio nella città emiliana nell’attesa di trasferirsi all’estero: il 36enne veniva arrestato con numerosi preziosi ed oltre 100 gr. di oro.

Le catture eseguite solo pochi giorni fa a Rimini hanno portato all’arresto di quattro cittadini albanesi, al sequestro di oltre 750 grammi di cocaina, gioielli, orologi e capi griffati per decine e decine di migliaia di euro e soprattutto al rinvenimento di 6 armi corte da fuoco, tre revolver e tre pistole semiautomatiche, e quattro fucili.
Un altro sequestro è stato eseguito a giugno a San Donato Milanese, dove erano stati 36 i chilogrammi di hashish.Il valore dello stupefacente sequestrato all’ingrosso è stato calcolato dai Carabinieri in oltre 8 milioni di euro, che al dettaglio, una volta tagliato e suddiviso in dosi, avrebbe reso ai membri della struttura criminale oltre 25 milioni di euro.Anche i riscontri effettuati in relazione ai furti in appartamento consumati hanno portato al recupero di ingente refurtiva sequestrata nei porti di Bari, Ancona e in quello di Durazzo.
Il valore di quanto recuperato è stato stimato in oltre 800.000 euro.
Gli investigatori hanno inoltre accertato presunte responsabilità di 5 soggetti in ordine ad una rapina consumata la scorsa estate in Riviera: un uomo, facendo rientro a casa, è stato avvicinato da due giovani che, muniti di passamontagna, lo hanno aggredito sottraendogli un orologio di pregio indossato. A conclusione delle indagini, sono stati identificati i complici: un terzo cittadino albanese e una coppia di coniugi italiani.

L’uomo è emerso essere un appartenente ai Carabinieri che prestava servizio nella provincia di Rimini, che insieme alla moglie aveva organizzato la rapina ai danni di un conoscente fornendo i dettagli necessari sugli spostamenti della vittima.

Il carabiniere, per l’intera durata delle indagini, è stato attentamente monitorato dagli organi investigativi dell’Arma procedenti per accertarsi che non ponesse in essere nuove condotte criminali o potesse trarre vantaggi dalla sua posizione di appartenente alle forze di polizia. Sono stati tutti trasferiti in carcere, così come un sesto cittadino albanese che dovrà rispondere del reato di riciclaggio, mentre la donna è stata sottoposta agli arresti domiciliari.
In totale è stata disposta l’esecuzione di:

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  • 26 misure cautelari in carcere, presso i Penitenziari di Rimini, Pesaro, Forlì, Ravenna, Bologna, Piacenza, Monza e Larino;
  • 3 misure cautelari agli arresti domiciliari;
  • 10 interrogatori precautelari.

Durante l’ultima l’esecuzione dei provvedimenti restrittivi sono stati tratti in arresto, in flagranza di reato, altri due soggetti, uno di nazionalità albanese ed una donna marocchina, trovati in possesso di oltre un chilogrammo di cocaina. Nell’occasione l’uomo opponeva resistenza all’arresto procurando gravi lesioni ad uno degli operanti.
Recuperati, inoltre, altri 250 grammi di cocaina nelle pertinenze di uno degli obiettivi interessati dalle ricerche. Alcuni destinatari della misura al momento irreperibili sul territorio nazionale, sono tutt’ora ricercati all’estero.



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