Rixi: sull’intermodalità ferroviaria si lavora su nuovo regolamento e nuovi fondi


Il MIT sta dedicando grande attenzione alla promozione del settore logistico intermodale, sia attraverso una revisione delle normative sia attraverso un programma piuttosto vasto di incentivi. È quanto ha sottolineato il Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, durante un’audizione in commissione Trasporti della Camera. “La riforma – ha detto Rixi – si attua in due modi: l’adozione di linee guida per il trasporto terrestre e multimodale e di un nuovo regolamento della Commissione europea di esenzione dall’obbligo di notifica preventiva (TBER)”.

Le nuove regole riguarderanno il trasporto terrestre sostenibile: ferroviario, navigazione interna e multimodale sostenibile. Le nuove linee guida non si applicheranno solo alle imprese ferroviarie ma riguarderanno anche gli organizzatori di servizi di trasporto merci che scelgono la modalità più sostenibile (MTO, spedizionieri, imprese di logistica).

Il Viceministro ha anche sottolineato che “sono in corso interlocuzioni con le regioni per razionalizzare e ottimizzare il sistema degli incentivi a sostegno del settore logistico intermodale”.

Alcune regioni, già da alcuni anni, tramite la stipula di apposite intese operative siglate con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, hanno stanziato risorse proprie a favore delle imprese che effettuano servizi di trasporto ferroviario merci intermodale sul loro territorio mentre altre non hanno partecipato. “Per questo sul territorio nazionale, a seconda dei territori, gli incentivi sono differenti; quello che vorremmo è armonizzare il territorio nazionale convincendo le regioni italiane che investire sul ferro sia un vantaggio innanzitutto per loro”.

Molti anche gli incentivi messi sul piatto. L’ultima Legge di Bilancio ha previsto un rifinanziamento di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027 per il Ferrobonus. Altri 95 milioni di euro vanno alle “imprese ferroviarie del settore merci (la cosiddetta norma merci NdR) per la riduzione dei maggiori costi connessi all’utilizzo della rete ferroviaria nazionale a valere sulla riduzione del pedaggio e dell’accesso all’infrastruttura”.

Inoltre, all’interno del Piano nazionale di miglioramento e di qualità dell’aria è stato previsto un finanziamento per il Ferrobonus di circa 25 milioni l’anno (per il 2025 e 2026), anche se al momento non dovrebbe esserci la copertura finanziaria. Altri fondi per l’intermodalità ferroviaria potrebbero arrivare anche dal piano nazionale del clima e dagli introiti degli ETS.

Di Lucia Angeloni |
14 Marzo 2025



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