In Veneto le ex cave diventano amiche delle api

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Quando una cava si esaurisce, può diventare tante cose: anche un’oasi per le api. E in Veneto ci vogliono provare. Un recente studio condotto da un team di ricerca dell’Università di Gottinga, della Nature And Biodiversity Conservation Union e del Thünen Institute di Braunschweig ha infatti evidenziato l’importanza delle cave di calcare come habitat per le api. Pubblicato sul Journal of Applied Ecology, lo studio dimostra che questi ambienti, spesso trascurati, possono svolgere un ruolo cruciale nella salvaguardia delle api, fondamentali per l’impollinazione.

Il dottor Felix Kirsch, autore principale dello studio, ha sottolineato come le cave forniscono rifugi preziosi non solo per le api selvatiche, ma anche per altre specie animali e vegetali. Lo studio ha analizzato 19 cave, per lo più in disuso, nella regione di Gottinga, identificando 114 specie di api, di cui 35 a rischio di estinzione. I ricercatori hanno inoltre valutato quali caratteristiche delle cave, come dimensione, età, e presenza di alberi e fiori, influenzano la popolazione delle api, scoprendo che le cave più antiche e collegate a praterie calcaree vicine ospitano comunità di insetti più stabili.

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Il Caso della Cava di Gesso Nosei

Un esempio virtuoso di utilizzo delle cave come habitat per le api si trova in Piemonte, nella cava di gesso Nosei a Cocconato d’Asti, trasformata in una stazione di biomonitoraggio. Questo progetto dimostra come il lavoro delle api vada oltre la produzione di miele, contribuendo all’analisi ambientale. Le api, infatti, non solo garantiscono la biodiversità, ma fungono anche da indicatori ecologici, segnalando la qualità dell’ambiente in cui vivono. Questo ha portato a considerare nuove strategie per il recupero delle cave una volta terminata l’estrazione, trasformandole in risorse ambientali preziose.

Il Progetto “Cave Amiche delle Api”

Oggi, sulla scia di queste ricerche, è stato presentato il progetto Cave Amiche delle Api, che mira a trasformare le cave in ambienti a beneficio dell’ecosistema e della società. Secondo la normativa vigente, al termine dell’estrazione le cave devono essere ripristinate per l’uso agricolo originale. Tuttavia, grazie a progetti innovativi, possono diventare risorse strategiche per l’ambiente, tra cui:

Aree di stoccaggio verde della CO₂

Centrali di produzione di energie rinnovabili

Zone di ricarica delle falde acquifere

Bacini di raccolta dell’acqua per l’irrigazione

Oasi per la biodiversità, in particolare per le api

L’assenza di sostanze chimiche in queste aree, non più soggette all’agricoltura intensiva, le rende perfette per favorire la sopravvivenza delle api e il ripristino dell’equilibrio ecologico.

Le Cave in Veneto e la Sostenibilità

Alla conferenza stampa di presentazione del progetto Cave Amiche delle Api, tenutasi a Palazzo Ferro-Fini, il Presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, ha evidenziato il potenziale delle cave presenti nella regione. Il Veneto, in particolare le province di Verona, Vicenza e Treviso, presenta una grande concentrazione di cave, situate in un’area con una qualità dell’aria compromessa da fattori ambientali e antropici. Grazie a una strategia coordinata, queste cave possono essere trasformate in poli di sostenibilità e rigenerazione ambientale. Il progetto non si limita a creare oasi per le api, ma punta a coinvolgere comunità locali e associazioni per un beneficio collettivo. Le api, infatti, non solo proteggono la biodiversità, ma offrono un prezioso servizio di biomonitoraggio, aiutando a identificare possibili forme di inquinamento. Inoltre, il miele prodotto in queste aree diventa un vero e proprio marchio geografico, in grado di raccontare la qualità ambientale del territorio.

Il Futuro delle Cave e della Biodiversità

Roberto Ciambetti ha concluso sottolineando l’importanza di iniziative come Cave Amiche delle Api, che dimostrano come sia possibile coniugare sviluppo, sostenibilità e tutela dell’ambiente. Le api, con il loro ruolo insostituibile, possono diventare il simbolo di un cambiamento positivo, capace di trasformare le aree estrattive in veri e propri polmoni verdi e centri di ricerca ecologica. La sfida futura sarà quella di sfruttare queste opportunità, ampliando il progetto e sensibilizzando sempre più persone sull’importanza della biodiversità.

Non c’è futuro senza api

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Le api sono sentinelle della biodiversità: la loro presenza e il loro benessere indicano la salute dell’ambiente. Tuttavia, negli ultimi anni, l’uso di pesticidi, il cambiamento climatico e la perdita di habitat naturali, hanno minacciato gravemente la loro sopravvivenza. Gli apicoltori, con il loro impegno quotidiano, svolgono un ruolo fondamentale nella protezione degli insetti impollinatori, garantendo non solo la produzione di miele, ma anche la fertilità delle colture agricole e la salvaguardia degli ecosistemi naturali. Grazie al progetto ‘Cave Amiche delle Api’, gli apicoltori del Veneto avranno a disposizione nuove aree sicure e prive di sostanze nocive, ideali per il posizionamento delle arnie e il ripopolamento delle api. Inoltre, saranno realizzati apiari didattici e percorsi educativi, per sensibilizzare scuole e cittadini sull’importanza dell’impollinazione per la sicurezza alimentare e la biodiversità.



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