LA PACE IN UCRAINA PASSA DA MATERA

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La storia ci insegna che l’“Unità d’Italia” non si sarebbe mai compiuta senza la decisione di Camillo Benso Conte di Cavour di mandare i soldati del piccolo Regno di Sardegna a combattere la guerra di Crimea. È al tavolo della pace conseguente quella guerra che i Savoia potettero sedersi per la prima volta insieme alle grandi potenze del tempo per far sentire “il grido di dolore” che da ogni parte d’Italia arrivava e, quindi, ottenere l’attenzione necessaria per costruire le alleanze che consentirono la guerra di liberazione contro l’occupante austriaco. Senza voler scomodare la storia possiamo dire che la decisione di Giorgia Meloni di essere in prima linea nella nuova guerra che si sta combattendo in Crimea tra la Russa e l’Ucraina ha consentito all’Italia di essere chiaramente accanto alle grandi potenze occidentali e, quindi, domani di sedersi al tavolo della ricostruzione che, come sempre, segue i grandi conflitti.

LE PAROLE DI CAIATA

Significative, in tal senso, le parole che l’On. Caiata ha pronunciato nel suo intervento durante la conferenza InCe che si è tenuta ieri a Matera. Il Parlamentare potentino di FdI, uscendo dal tradizionale provincialismo di molta parte della classe dirigente della nostra Regione, è riuscito a volare alto e a mettere al centro della sua azione e della sua riflessione proprio le ragioni geopolitiche dell’Italia. «L’Italia – ha spiegato Caiata – sin dall’inizio del conflitto ha adottato una posizione chiara a sostegno di Kiev, sia sul piano politico che sul piano pratico e umanitario», una posizione che le ha consentito di affermare senza ombra di dubbio la sua collocazione occidentale dello scacchiere internazionale e che oggi consente di sviluppare anche interessanti effetti pratici ed economici per le imprese della nostra Nazione. È proprio Caiata, infatti, a chiarire che «l’Italia è e sarà protagonista, con la Comunità internazionale, in termini di ricostruzione e stabilizzazione del Paese» perché «l’Ucraina ad oggi rappresenta una storia di resilienza, domani sarà una storia di rinascita e di progresso». Come ha dettagliatamente illustrato l’esponente del partito di Giorgia Meloni, infatti «da un lato bisogna ricostruire materialmente un territorio devastato, dall’altro è indispensabile restaurare un tessuto sociale, produttivo, formativo ed economico. L’erogazione dei fondi deve essere accompagnata ad una politica lungimirante di sviluppo a medio-lungo termine e l’Italia forte della sua tradizione nella cooperazione internazionale è pronta a mettere a disposizione le proprie competenze e il suo know-how nella gestione di progetti complessi».

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MATERA AL CENTRO DEL DIBATTITO INTERNAZIONALE

Solo chi non riesce a cogliere i segnali che la grande storia mostra anche nelle piccole azioni può sottovalutare l’importanza simbolica e pratica di quanto accaduto ieri. Matera, la meravigliosa città dei Sassi, nostra capitale culturale è diventata il luogo dove i grandi d’Europa hanno discusso insieme alle autorità politiche regionali degli assetti politici, sociali ed economici della martoriata terra ucraina. Se è vero che sarebbe eccessivo dire che a Matera si è svolta la conferenza della Pace, possiamo dire che Matera è stato il luogo dove si è tenuta la riunione in cui sono state gettate le basi per il dopoguerra. Grazie all’impegno dell’On.Caiata la grande storia d’Europa è passata per la nostra regione per l’antica civiltà dei Sassi. Noi che, pur esercitando la faticosa e non sempre soddisfacente attività di cronisti di provincia, cerchiamo di essere ben attenti all’importanza degli scenari internazionali consapevoli che non siamo monadi senza porta e senza finestre ma che, al contrario, in un mondo sempre più interconnesso è necessario essere collegati con le dinamiche globali non possiamo nascondere la nostra soddisfazione per quanto accaduto. La nostra terra, i paesaggi che noi ben consociamo e amiamo e che fino a qualche anno fa erano identificati come “vergogna nazionale”, dopo essere diventati capitale europea della cultura hanno avuto l’ennesimo riconoscimento nell’essere stati scelti come capitale internazionale per la pace e la ricostruzione del dopoguerra ucraino. Conosciamo bene il linguaggio della diplomazia che non consentirà a Caiata di assumersi in prima persona il merito di questo successo internazionale della nostra regione ma noi, che al paludato linguaggio internazionale non siamo obbligati, possiamo e vogliamo riconoscere il merito del deputato potentino per essere riuscito laddove nessuno era fino ad ora riuscito.

UN MODELLO PER UNA CRESCITA REALE

Quello che noi auspichiamo e che tutti prendano esempio dalla capacità relazionale e dalla visione di lungo respiro del parlamentare di FdI al fine di costruire un sistema Basilicata sempre più votato ad una vocazione internazionale. Noi abbiamo bisogno di mettere la Basilicata nel cuore dei grandi processi internazionali a partire dal dopoguerra ucraino per arrivare a tutti i processi che coinvolgono il mondo globale e che consentono di tutelare l’interesse nazionale. Caiata ha tracciato una strada. Il nostro auspicio è che altri la seguano.

Di Massimo Dellapenna




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