Separare i costi delle bollette energetiche dalle quotazioni delle materie prime fossili, anche ricorrendo a incentivi. Nuovi investimenti nelle infrastrutture, perché consentono ulteriori risparmi a imprese e famiglie. Proseguire sulla strada della transizione elettrica, da cui non si tornerà indietro. E’ il piano della Commissione Ue sull’energia, anticipato il Commissario Ue Dan Jorgensen
Il Piano nelle sue linee principali verrà presentato a fine febbraio. Ma le anticipazioni del commissario danese all’Energia fanno già capire la strada che vuole percorrere Bruxelles: accelerare sulla strada della decarbonizzazione e lavorare alla creazione di una Unione dell’Energia. “Sfrutterò ogni strumento ed esplorerò ogni strada per ridurre i costi energetici nel breve termine. Ma è anche importante prendere decisioni strutturali di lungo-termine”.
Sono parole del commissario Ue all’Energia, Dan Jørgensen, intervenuto al Financial Times-Iberdrola International Energy Policy Forum 2025. Anticipano una parte del “Piano d’azione per l’energia economicamente sostenibile” (Action plan for affordable energy). La Commissione lo presenterà il 26 febbraio, insieme al Clean industrial deal, il piano che vuole rilanciate in chiave “sostenibile” l’industria europea, dalla chimica all’acciaio.
Costo dell’energia: “Disaccoppiare le bollette al dettaglio dagli elevati prezzi dei combustibili fossili”
Mentre in Italia il governo soltanto da pochi giorni ha annunciato di voler prendere provvedimenti per contrastare l’aumento del prezzo del gas che pesa sulle bollette, l’Europa sembra già avere le idee chiare. Lo ha spiegato il commissario Jorgensen: “Alcune delle possibili misure a breve-termine che stiamo discutendo potrebbero includere strumenti di incentivazione per disaccoppiare le bollette energetiche al dettaglio dagli elevati prezzi dei combustibili fossili”. Un’altra misura, ha aggiunto il commissario, potrebbe essere “migliorare la supervisione e la concorrenza sui mercati del gas, per garantire i prezzi migliori per i consumatori”.
Ma i progetti della Commissione non riguardano solo il breve periodo. Sebbene la Ue rischia di essere già in ritardo sulla corsa dei prezzi del gas che in questi giorni hanno raggiunto i 53 euro al megawattora, quasi il doppio rispetto al marzo di un anno fa. In ogni caso, Bruxelles guarda a interventi strutturali: “Nel lungo-termine – ha detto ancora Jorgensen – non c’è dubbio che rafforzare l’Unione dell’Energia sia l’approccio più razionale ed economico per fornire energia a prezzi accessibili, facendo leva sui nostri punti di forza: un’infrastruttura resiliente e il mercato più integrato del mondo”.
Per i consumatori europei risparmi per 34 miliardi di euro grazie all’integrazione dei mercati elettrici
L’integrazione dei mercati elettrici europei ha già portato vantaggi per i consumatori quantificati in circa 34 miliardi di euro all’anno. Ma per il commissario Ue occorre “un’ulteriore integrazione, perché potrebbe aumentare benefici fino a 40 miliardi all’anno entro il 2030”. Per raggiungere questo risultato serviranno ogni anno 574 miliardi in questo decennio e 694 miliardi nel prossimo. Sarà tutto più chiaro quando verrà presentata la “Strategia di investimento per l’energia pulita” (Clean energy investment strategy).
Infine, molto netta l’affermazione di Jorgensen sulle politiche di decarbonizzazione quando ha sostenuto che “non ci saranno passi indietro sulla transizione verde”. La Commissione, ha spiegato, “ritiene che convenienza economica e competitività vadano di pari passo con la decarbonizzazione, non per ragioni ideologiche ma logiche”.
“Nessuno passo indietro sulla decarbonizzazione”
Non sono solo affermazioni di principio, perché Jorgensen ha ricordato come dal 2021 al 2023 come “i consumatori di elettricità della Ue hanno risparmiato circa 100 miliardi di euro grazie alla capacità solare ed eolica di nuova installazione. Le emissioni nette di gas-serra sono inferiori del 37% rispetto ai livelli del 1990, mentre il Pil della Ue è aumentato nello stesso periodo del 68%”.
Inoltre, ha concluso Jørgensen, “ricordiamoci che la decarbonizzazione non garantisce solo energia pulita, buoni posti di lavoro e crescita, ma anche autonomia strategica e sicurezza”.
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