Incentivi auto no, il Governo spinge le case a investine nella difesa


Il settore auto è in crisi, le imprese del settore saranno quindi incentivate a convertirsi verso comparti a maggiore crescita, come la difesa, l’aerospazio, la blue economy e la cybersicurezza. Lo ha detto oggi il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo al Tavolo Nazionale Automotive che si è svolto al MIMIT.

Il primo Tavolo, nella serie di incontri a cui hanno già partecipato rappresentanti delle imprese del settore, delle organizzazioni della filiera e dei sindacati, che segue la presentazione del Piano Italia di Stellantis e il Piano d’Azione per l’auto proposto dalla Commissione UE.

“Siamo un governo responsabile ha detto Urso -. Il nostro obiettivo è mettere in sicurezza le imprese e tutelare i lavoratori“. Per questo verrà istituito “un tavolo specifico con le imprese e le Regioni per governare la transizione e, quindi, anche la necessaria riconversione industriale verso i comparti in maggiore crescita su cui abbiamo anche campioni nazionali ed europei che possono contribuire a sviluppare le filiere produttive”, ha specificato il ministro.

Meno auto, più armi e munizioni

Le dichiarazioni del ministro Urso seguono “Il piano ReArm Europe”. Anche in Germania si parla di produrre meno auto e più mezzi per la difesa. Rheinmetall (una delle principali aziende tedesche nel settore della difesa che è anche coinvolta nella produzione di componenti auto) è disposta a comprare da Volkswagen lo stabilimento di Osnabrück (uno dei tre che il Gruppo auto pensa di chiudere), a patto che la domanda di carri armati aumenti.

In Italia Fiat, ora parte del gruppo Stellantis, ha una lunga tradizione nella collaborazione con l’industria della difesa, producendo veicoli blindati e altri equipaggiamenti militari. Un esempio significativo è Iveco Defence Vehicles, la divisione specializzata nella progettazione e produzione di veicoli militari.



Iveco Defence Vehicle - La gamma

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Foto di: Iveco

Iveco Defence Vehicle – La gamma

Sempre con l’obiettivo di sviluppare e produrre veicoli militari avanzati per le forze armate italiane, ad ottobre 2024 è stata costituita la joint venture tra Rheinmetall e Leonardo (Leonardo Rheinmetall Military Vehicles, LRMV), una società paritaria, con Leonardo e Rheinmetall che detengono ciascuna il 50% delle quote, il cui quartier generale si trova a Roma, mentre il centro operativo è situato a La Spezia, in Liguria.

Urso: no a incentivi auto, priorità alla componentistica

Durante l’icontro di oggi Urso ha ribadito che l’Ecobonus non sarà rinnovato, perché si è dimostrato “inefficace su scala nazionale”. “Abbiamo chiesto per primi all’Europa che un piano incentivi alla domanda sia realizzato, invece, a livello europeo che incentivi in modo omogeneo e costante l’acquisto di veicoli ecologicamente sostenibili, non necessariamente elettrici, e questa nostra indicazione si sta facendo strada a Bruxelles”, ha aggiunto.

La priorità del Governo riguarda invece il sostegno alla componentistica. Per questo dal 2025 al 2027 saranno destinate risorse per 2,5 miliardi di euro (solo per quest’anno 1,6 miliardi di euro, tra accordi per l’innovazione, contratti e mini-contratti di sviluppo e credito d’imposta).

Al termine del Tavolo, ANFIA ha ribadito la sintonia con il MIMIT “sulle azioni da proseguire in Europa per dare un’attuazione al Piano d’Azione proposto dalla Commissione UE che vada realmente e concretamente nella direzione di supportare la fliera automotive europea”.

Stellantis e il Piano Italia

“Con il Piano Italia, Stellantis ha intrapreso un significativo cambio di rotta”, ha riconosciuto Urso, che però ha chiesto di “accelerare sugli investimenti”.

La risposta di Stellantis arriverà presto, visto che il presidente John Elkann è atteso alla Camera mercoledì 19 marzo. Davanti alle commissioni Attività produttive della Camera e Industria del Senato dovrà parlare del futuro della produzione del gruppo in Italia e del ruolo del settore auto nel contesto economico nazionale.



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