NO DIPENDENZE – È stato accolto con entusiasmo dalle scuole sarde e nuoresi in particolare il progetto “No dipendenze”. Oltre 25mila studenti hanno già partecipato agli eventi, che combinano divertimento, musica e testimonianze per prevenire le dipendenze tra i giovani.
NUORO – Il Capoluogo barbaricino nel fine settimana è stato teatro del grande evento: oltre 400 studenti degli istituti San Pietro, Maccioni e Biscollai di Nuoro, l’Istituto comprensivo di Santu Lussurgiu (sede di Seneghe), quello di Macomer (sede di Bolotana) e Latte Dolce agro di Sassari, hanno riempito il Teatro Eliseo per dire un no deciso alle dipendenze. “Prevenire è meglio che curare” è lo slogan di “No dipendenze”, con musica, danza, testimonianze e laboratori interattivi hanno reso la mattinata coinvolgente e divertente.
Ad accogliere gli allievi uno staff affiatato e coinvolgente che ha animato la mattinata, come il trampoliere Giovanni Cosseddu e il musicista Michele Angius, con le sue particolari percussioni fatte di pentole, bidoni, coperchi. A fare gli onori di casa il coordinatore del progetto, Roberto Betocchi, che ha aperto i lavori con il commissario del Comune Giovanni Pirisi. «Sono contento di parlare con i giovanissimi di un tema così importante. Quando si è dipendenti non si è davvero in grado di esprimere al meglio le proprie capacità. Abbraccio di cuore l’iniziativa, che presenta il problema in modo sereno e consapevole». Fumo, alcol, dispositivi elettronici, droga, gioco d’azzardo sono tra le piaghe della società, tra giovani e adulti. Ma è proprio dagli adolescenti che bisogna partire per contrastare il fenomeno che pare non diminuire, solo “nascondersi” meglio con milioni di grammi di droghe – dalle leggere alle pesanti – sequestrati in pochissimi mesi nell’Isola, sino a droghe “fantasma” come il cellulare o i dispositivi elettronici.
Il vescovo di Nuoro e Lanusei Antonello Mura li ha incoraggiati ad amare: «Amate la vita perché si cresce solo così. E stimatevi, imparate a volervi bene, perché chi si vuole bene è libero e non cede alle dipendenze». L’assessore degli Affari generali, Personale e Riforma della Regione, Mariaelena Motzo, inoltre, ha aggiunto: «Dobbiamo riprendere a parlare tra noi. È importante perché la solidarietà e il rispetto, l’amore, fanno la differenza anche contro le dipendenze. Le alternative esistono: lo sport, la scuola, l’arte. Godiamoci i momenti insieme, anche di svago. Le istituzioni ci sono, devono essere presenti».
Attivo da una decina d’anni, NoDipendenze è organizzato dall’associazione sportiva dilettantistica Sport e Salute e realizzato grazie al contributo dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione della RAS, dei Comuni, Diocesi, Ordine delle psicologhe e psicologi della Sardegna, Fondazione di Sardegna, Arst, Guardia di Finanza e da sponsor privati. Ed è gemellato con la Polizia di Stato: «La Polizia di Stato – ha detto il vicario del questore Pino Scrivo – è impegnata da sempre per contrastare le dipendenze. Bisogna essere liberi, indipendenti. Diciamo sì alla libertà e no alle dipendenze». In campo anche la Guardia di Finanza: «La Guardia di Finanza – spiega il comandante provinciale Alessandro Ferri – è sempre attiva in questo campo e cerca di contrastare la droga che arriva in Sardegna, anche con i cinofili negli aeroporti. Spero che grazie alla consapevolezza di voi giovanissimi non ci siano più persone schiave delle dipendenze». Gennaro Cassese, comandante provinciale dei Carabinieri manda un messaggio importante: «La dipendenza verso il cibo “cattivo” è più che presente. Si chiama sgarro perché una volta a settimana va bene. Piuttosto, rispondiamo con un’altra dipendenza, sana, quella allo sport perché insegna a perdere, che è la cosa più importante». Invita poi i giovani a giocare con lui nel campo sportivo di via Piemonte a Nuoro: «Ci vado spesso e sto organizzando una piccola squadra. Siete tutti invitati».
«Non credete – ha aggiunto la presidente dell’Ordine degli psicologi e psicologhe Angela Quaquero – quando dicono che gli psicologi e psicologhe curano i matti. Siamo qui per ascoltare ciò che avete da dire, aiutarvi ad affrontare le cose della vita. L’importante è stare con la gente, con gli amici. Va bene sentirsi via chat, ma bisogna incontrarsi. Bisogna trovare i modi migliori per star meglio, insieme».
Elisabetta Pusceddu, presidente ASD Sport e salute, evidenzia: «Il 29 settembre dello scorso anno abbiamo iniziato un tour immenso. Siamo partiti in 700, e siamo arrivati a 25mila studenti. Avevamo in mano un progetto di 30 pagine, ma non sapevamo come sarebbe andata a finire, e invece è andata meglio di come ci aspettavamo. Bisogna ancora arrivare nei piccoli Comuni, siamo riusciti a raggiungerli quasi tutti. Nelle scuole sono andata con un ragazzo che si chiama Alex, fa l’animatore. Lui tutti i giorni anima i ragazzi come voi, li coinvolge».
Il direttore artistico Alex Musa, infine, dopo aver cantato il brano Due vite di Marco Mengoni ha raccontato: «È come se avessi vissuto due vite. Dove nascono le dipendenze? In genere cominciano con una mancanza di autostima, e diventano un labirinto anomalo per cui più si sta all’interno più diventa difficile uscirne. Se dovessi tornare indietro a 15 anni fa mai avrei pensato di essere qui su questo palco. Alla vostra età non ero sicuro di me, pesavo 110 chili e non andavo d’accordo con il mio corpo, ma avevo la musica che mi accompagnava. A 18 anni mi dissero “Con la voce puoi fare grandi cose, ma con questo fisico…” allora ho incontrato lo sport che fa produrre la dopamina. Non fatevi mai buttare giù. La bellezza è nata nel momento in cui abbiamo iniziato a scegliere noi stessi. Lo sport mi ha salvato la vita».
Il fenomeno delle dipendenze, infine, è stato affrontato dagli esperti: Irene Urrai per i meccanismi del cervello “dipendente”, Giorgio Marras per l’utilizzo dei dispositivi elettronici e Luisa Puggioni per l’autostima e la rinascita post assuefazione da dipendenze di ogni tipo. Le prossime tappe saranno Laconi, Neoneli, Busachi, Ardauli, Golfo Aranci, Bosa, Samugheo, Mamoiada.
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