un ponte tra Sicilia e America

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Il Museo del TEMPO di Canicattini Bagni è uno dei tesori da scoprire attraverso la Rete dei Musei comunali della Sicilia, progetto promosso da ANCI, l’Associazione dei comuni siciliani, a cui finora hanno aderito oltre 100 comuni e 200 musei, con l’obiettivo di promuovere il patrimonio artistico della Regione. L’acronimo TEMPO che dà il nome al museo deriva da Tessuto, Emigrante e Medicina popolare.

La storia del Museo del TEMPO

Il Museo del TEMPO nasce a Canicattini Bagni nel 2000 grazie alla passione per il passato e per gli usi e i costumi popolari di un gruppo di studiosi locali: Tanino Golino, Paolino Uccello, Carmelo Santoro e Cettina Uccello. Sono stati loro che, mossi dalla volontà di salvaguardare un tesoro fatto di tradizioni, hanno ripreso le usanze tipiche del territorio legate alla lavorazione della canapa e del lino, per far rivivere alle nuove generazioni uno spaccato della vita di un tempo. Il risultato è un viaggio a ritroso nei secoli, attraverso un’eredità che risale al Medioevo e giunge sino agli inizi degli anni Venti dello scorso secolo.

Il Museo, oggi, ha sede a Palazzo Cassarino, in via Agostino del Pretis, un edificio di inizio Novecento in perfetto stile Liberty, costruito grazie al contributo economico dei migranti che lasciarono Canicattini Bagni per andare in America. Questi ultimi inviavano mensilmente una parte dei loro guadagni ai parenti rimasti in Sicilia. È qui che sono state ricreate le stanze di una casa tipica del periodo a cavallo tra l’800 e il ‘900. Nel corso del tempo l’offerta è stata continuamente ampliata con l’aggiunta di diverse esposizioni e installazioni che ne arricchiscono il prestigio culturale.

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“Il nostro museo – spiega Paolino Uccello – racconta la vita di uomini e donne, la voglia di riscatto di un popolo, le sofferenze di chi ha lasciato la propria terra per trovare un altro luogo del cuore. Narra la passione di chi ha trovato in America un nuovo posto nel mondo, portando con sé un pezzo di Sicilia”.

Le quattro sezioni del Museo del TEMPO

Il Museo del TEMPO consente di percorrere un viaggio tra passato e presente: è un luogo della memoria ma anche del quotidiano. Un ponte tra Sicilia e America che rievoca le radici più identitarie di un popolo. Il percorso espositivo si divide in quattro sezioni: la prima è dedicata all’Emigrazione, la seconda alla Tessitura, la terza alla Tintura dei filati e l’ultima alla Medicina Popolare.

Emigrazione

La sezione del Museo dedicata all’Emigrazione si pone come centro di ricerca storica del fenomeno migratorio e scambio interculturale con i Paesi dell’area mediterranea. In mostra c’è la vita del passato, a partire da quella degli emigranti, raccontata attraverso le lettere, le cartoline e le fotografie da loro inviate. Dentro le vetrine c’è tutta una corrispondenza che rievoca un momento storico impresso nella memoria delle generazioni passate e tramandato a quelle moderne. Sono inoltre esposte le valigie di cartone e i biglietti del viaggio oltreoceano, ma anche i primi oggetti portati da chi tornava dall’America al suo Paese, facendo rimanere a bocca aperta parenti e amici. Ad esempio, i primi rasoi elettrici o le carte da gioco made in Usa.

Museo del TEMPO emigrazione 1 - Be Sicily Mag
Museo del TEMPO

Tessitura

Il secondo percorso espositivo è quello del Tessuto. Esso è legato al gineceo, un angolo della casa ai tempi riservato alle sole donne. Suggestive le stoffe e i ricami che narrano i momenti più intimi della vita femminile dell’epoca, dal corredo nuziale a quello dei bambini.

“Il corredo della sposa – dice l’etno-antropologo Paolino Uccello – è legato al momento fondamentale della vita della donna. Più i bauli erano ricchi di ricami, più la sposa aveva lustro. Per questo non si badava a spese per realizzarlo e veniva messo in mostra nella casa della promessa sposa, per farlo ammirare dai parenti e dare sfoggio di ricchezza”.

E poi il telaio e i capolavori che l’estro e l’abilità delle donne riuscivano a creare: sono esposti diversi tessuti e molti manufatti dell’artigianato femminile, tra cui a cutra e a frazzata, coperte realizzate al telaio con filati di cotone bianco o colorato al naturale.

Tintura dei filati

La sezione dedicata alla Tintura dei filati conserva ed espone al pubblico le piante tintorie, che aprono una parentesi interessante sull’aspetto naturalistico del territorio canicattinese.

Medicina Popolare

Le ultime sale del Museo del TEMPO – riservate alla Medicina Popolare – sono quelle più magiche perché raccontano i vari utilizzi di filtri e medicamenti ricavati da radici antichissime. In mostra ci sono piante usate nella vita quotidiana come, per esempio, quelle con le quali si coloravano i tessuti rievocando le tecniche dell’antico Egitto. E ancora filtri d’amore e infusi contro il malocchio e contro tutte le superstizioni dell’epoca.

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Per la Medicina Popolare il museo rappresenta un unicum, in quanto propone le ricette e rimedi degli speziali che anticamente curavano le malattie utilizzando i principi attivi delle piante officinali degli Iblei.

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Museo del TEMPO

All’interno del sito museale si trova poi una sala conferenze multimediale per attività culturali, giornate di convegni e di studio, nonché una terrazza adibita a giardino didattico in cui gli studenti possono direttamente raccogliere le piante officinali e approfondirne le caratteristiche.

Il sindaco di Canicattini Bagni: “Un luogo di identità che caratterizza culturalmente una comunità”

“Il museo è la finestra che fa scoprire un territorio, un luogo di identità che caratterizza culturalmente una comunità. Anche nel mio comune – spiega Paolo Amenta, sindaco di Canicattini Bagni e Presidente ANCI Sicilia – negli ultimi anni la percezione del ruolo sociale delle istituzioni museali è profondamente mutata. Da spazio chiuso e autoreferenziale, di mera conservazione della memoria, il museo è passato ad essere considerato sempre di più come un’istituzione aperta, un operatore culturale, a servizio del pubblico, attivo nella diffusione del sapere scientifico, storico ed artistico. Lo spazio museale di Canicattini Bagni si inserisce nella Rete dei Musei, un progetto dell’ANCI Sicilia che cresce costantemente con il fine di trasformare il sito museale in un luogo di confronto su svariati temi, una iniziativa che crea stimoli che non partono necessariamente ed esclusivamente dalle collezioni ospitate, che parla ai potenziali visitatori anche attraverso un portale dedicato, già attivo, che fornirà tutte le informazioni necessarie a una connessione multidisciplinare con i siti e le opere”.



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