Una pioggia di miliardi cade sulla Francia, sulle sue start-up, sui supercalcolatori, sull’ecosistema di imprese e sull’Intelligenza artificiale “all’europea”, etica e in grado di aprirsi per condividere ma di chiudersi per proteggere i dati: 109 miliardi sono stati annunciati questa sera da Emmanuel Macron a chiusura della prima giornata dell’Action Summit, una spettacolare kermesse sotto le volte del Grand Palais.
Video Macron e’ Mc Gyver con l’IA: il video per lanciare il summit a Parigi
Il presidente francese, che in queste ultime ore è apparso persino con le sembianze modificate dall’IA per lanciare la sua iniziativa, ha esultato per la dimensione inattesa degli investimenti che raccoglie la Francia, invitando ad un “sussulto” tutti gli europei per recuperare il ritardo da Usa e Cina nell’intelligenza artificiale: bisogna agire “in modalità Notre Dame”, ha esortato, con riferimento al grande sforzo per la ricostruzione in 5 anni della cattedrale di Parigi danneggiata da un incendio. “E’ ora di svegliarsi e di avere una strategia europea”, ha detto Macron parlando a braccio in inglese al centro della spettacolare scena allestita nel Grand Palais, dove soltanto qualche mese fa si disputavano le gare olimpiche di scherma.
“Abbiamo dimostrato a tutto il mondo che con un calendario chiaro, possiamo riuscirci”, ha insistito tornando all’impresa della ricostruzione della cattedrale. Mentre il presidente parlava, i servizi dell’Eliseo diramavano la lista dettagliata degli investimenti e degli investitori: a cominciare dagli Emirati Arabi attraverso il fondo MGX (50 miliardi di euro per un campus con un supercalcolatore di un gigawatt per l’IA). Poi 20 miliardi dal fondo canadese Brooksfield, 10 dalla britannica Fluidstack per costruire in Francia il più grande supercalcolatore del mondo, 6 miliardi da Amazon per sviluppare il cloud, 5 miliardi dal fondo americano Apollo, altri 5 dalla Digital Reality, anch’essa americana. E poi tanti altri da Svezia, Giappone, oltre alle tante imprese e start-up francesi.
“L’IA – ha detto Macron – è soprattutto una formidabile rivoluzione tecnologica e scientifica per il progresso”, una rivoluzione che si sta facendo “al servizio dell’umanità, quindi per vivere tutti meglio”. Ha applaudito e gridato “bravi” ai sottoscrittori dei 109 miliardi piovuti sul mondo tech francese: “Nasceranno data center, partnership con grandi imprese francesi, enormi capacità di calcolo che si svilupperanno sul territorio”. Il Paese, i media, le industrie, il mondo imprenditoriale, la scuola, l’università, le amministrazioni, sembrano aver preso forza da questa ventata di ottimismo che Macron sta lanciando a gran voce da giorni sulla Francia che guida alla riscossa l’Europa verso la “terza via” dell’IA, verso il futuro. Il volto di Arthur Mensch, fondatore del campione dell’intelligenza artificiale francese, Mistral AI, è ovunque, anche nelle immagini proiettate al Grand Palais.
Decine e decine di start-up sono assiepate nell’enorme spazio espositivo che prende luce dall’esterno persino in una giornata di pioggia, ognuno ha cura di spiegare a chiunque passi l’obiettivo della propria creatura, dallo scambio dati nel mondo del lavoro alla difesa dei diritti, dallo sviluppo di modelli per apprendere le lingue alle mille facce dell’IA applicata all’arte e alla creazione. Non solo investimenti in Francia, ha aggiunto poi Macron prima di lasciare la scena, questo deve essere “un risveglio, il risveglio della strategia europea”, che domani sarà annunciata da Ursula von der Leyen, la presidente della Commissione Ue. Per Macron, in Europa “abbiamo già dei vantaggi competitivi rispetto agli Stati Uniti” e “ne approfitteremo”.
In Francia e in Europa, nei siti dove si svilupperà l’IA, la maggior parte dell’energia utilizzata è “pulita”, per la Francia soprattutto nucleare, settore in cui i francesi “producono più elettricità di quanta ne consumino”. E a Donald Trump e al suo “Drill, baby, drill”, inno al ritorno al petrolio, la Francia e l’Europa oppongono un “connettiti, baby, connettiti, perché l’energia c’è”.
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