Le 100 strade più belle d’Italia: viaggio tra panorami mozzafiato

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Parte il progetto che celebra la bellezza del paesaggio italiano valorizzando non solo le destinazioni, ma il viaggio stesso. Un’esperienza unica da nord a sud

Un viaggio nel cuore dell’Italia, che va oltre le destinazioni turistiche, lungo strade che raccontano storie, paesaggi mozzafiato e tradizioni secolari. E’ questo l’obiettivo del nuovo progetto “Le 100 Strade più belle d’Italia” presentato alla Bit di Milano, finanziato dal Ministero del Turismo con il patrocinio di Regione Lombardia, Enit, Anci, Uncem, Upi e Italea.
Un’iniziativa che guarda allo sviluppo del turismo del paesaggio, puntando sulla sostenibilità e mettendo in luce quanto di bello offre il territorio italiano, da Nord a Sud.

Perché ogni strada, come sottolinea Fiorello Primi, presidente dei I Borghi più belli d’Italia, è un itinerario del gusto, un percorso storico, un viaggio culturale, un’esperienza estetica, una tappa verso la conoscenza dell’Italia più autentica. Certificare le strade più belle significa dunque tutelare ciò che si trova lungo le vie: dai borghi ai fabbricati, le pievi e le ville storiche; dalle cantine ai caseifici, le trattorie di campagna, le locande e gli agriturismi.

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La strada, un attrattore turistico

La penisola è fatta di tanti diversi percorsi; alcuni attraversano boschi, altri seguono le linee di costa a strapiombo sul mare, altri ancora si inerpicano tra le montagne o si perdono tra i vigneti.
Ce n’è per tutti i gusti: paesaggi che sembrano dipinti, panorami mozzafiato, campagne coltivate o ricche di natura incontaminata, fiumi che costeggiano la carreggiata.
“Le strade che si percorrono e ciò che offrono agli occhi del viaggiatore diventano così importanti tanto quanto le destinazioni che si vogliono raggiungere – spiega Roberto Perticone, presidente di Italy Discovery -”.

Castelfranco le Balze (Toscana)

Con il progetto “Le 100 Strade più belle d’Italia”, che durerà tre anni e arriverà a definire quali siano le migliori, sia che si sposti in auto, in moto, bicicletta o vada a piedi, il viaggiatore scopre una nuova forma di turismo sostenibile, alla scoperta dei borghi e delle aree interne anche nell’ottica di favorire la destagionalizzazione dei flussi turistici, come precisa Barbara Casagrande, Segretario generale del Ministro del Turismo.

Parte dalla Lombardia il progetto per definire “Le cento Strade più belle”

La prima strada che sarà certificata è in Lombardia: la Lovere-Teglio che collega la Valcamonica e la Valtellina e parte da uno dei borghi più belli d’Italia. Si snoda tra valichi alpini, prati in pendio, valli fiabesche e paesaggi scavati nella roccia. Nella caratteristica campagna, Lovere si specchia nel lago d’Iseo e si incontrano Clusone, “la città dipinta”, Bienno con le antiche fucine dei fabbri, Grosio e Teglio che conservano le radici della Valtellina. Sempre in Lombardia un’altra candidata è la strada della Forra, nel territorio del borgo di Tremosine, sul Lago di Garda, strada che Winston Churchill definì “l’ottava meraviglia del mondo”.

strade
Strada della Forra – Tremosine Comune Tremosine

Il progetto è in fieri e la certificazione di una strada può essere proposta da un comune o da un consorzio di comuni, da una comunità montana, da un Gruppo d’Azione Locale Gal, da una Provincia o da una Regione, da un’associazione turista, ambientalistica o agricola professionale. La candidatura sarà esaminata dal comitato tecnico scientifico che valuterà i requisiti richiesti dalla Carta di Qualità. In caso di esito positivo si procederà alla certificazione della strada, all’installazione dei pannelli e della segnaletica, alla comunicazione alla stampa e sui social e all’inserimento nell’apposito sito e nell’app.

Le candidate che potrebbero fregiarsi del riconoscimento

Sono previsti tre anni per arrivare a definire la classifica delle 100 Strade più belle d’Italia ma esiste già una lista delle candidate che potrebbero fregiarsi del riconoscimento. Oltre alla già citate Lovere-Teglio e della Forra vi sono: la strada della Val Badia da San Vigilio di Marebbe a Corvara; la statale dello Stelvio che collega la Valtellina e la Val Venosta; la strada della riva orientale del Lago Maggiore da Laveno al confine svizzero; nei monti Lessini il percorso da Stallavena a Branchetto; nell’Appennino Reggiano da Bettola a Cerreto; in Piemonte da Mondovì a Zuccarello passando per Pamparato e Garessio; da Cuneo al Colle di tenda; il percorso del Romanico da Asti a Tonengo; nell’Appennino bolognese da Montepastore a Montese; nel casentino da Bibbiena a Pontassieve passando per Poppi; nelle Marche da Colbordolo a Urbania attraverso Urbino; le strade della Maremma da Piancastagnaio a Arcidosso e la strada da Montepulciano a Montalcino.

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Castel di Tora, Valle del Turano, Lazio – Ph. Fernando Bernardi

Altre strade che si distinguono

Proseguendo il viaggio in lungo e in largo dell’Italia, già molte altre strade spiccano per le caratteristiche dei luoghi che attraversano: quella da Roseto degli Abruzzi al lago di Campotosto nel Parco Nazionale del Gran Sasso; in Umbria la strada della Valnerina da Terni fino alle Marche passando per la cascata della Marmore; nel Molise dal lago di Guardialfiera a Frosolone e da Larino a Campobasso; nel Cilento da Vallo di Lucania a Scario e da Marina di Camerota ad Acciaroli; nella Valle d’Itria da Ostuni a Putignano passando per Cisternino, Locorotondo e Alberobello.

Castelmezzano, Potenza-Ph. Paki Cassano

E ancora la panoramica del Gargano; in Lombardia la SP510 da Pisogne a Iseo e la strada del Valvestino; in Calabria da Serra San Bruno a Stilo e da Cittanova a Locri; in Sicilia da Randazzo ad Agira attraverso Bronte e Adrano. Infine in Sardegna da santa Teresa di Gallura a Badesi e da capo Testa al lago di Coghinas passando per Tempio Pausania.

Silvia Bolognini

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