(FERPRESS) – Perugia, 12 FEB – Con i voti contrari dei consiglieri della maggioranza (10) e quelli favorevoli della minoranza (6), l’Aula di Palazzo Cesaroni ha respinto la mozione promossa dai consiglieri della Lega, Enrico Melasecche e Donatella Tesei per “l’urgente realizzazione storica della stazione ferroviaria per l’alta velocità ‘Medioetruria’, dando seguito all’esito del tavolo nazionale Toscana-Umbria, gestito da Rfi, per rompere l’isolamento dell’Umbria grazie a 14 coppie di freccia rossa al giorno”.
Nello specifico, i due consiglieri della minoranza consiliare chiedevano di impegnare la Giunta regionale a “far rispettare gli accordi precedentemente sottoscritti, sostenendo la localizzazione della stazione a Creti, nelle vicinanze di Terontola, come individuato dal documento tecnico congiunto e avallato da Trenitalia e Italo cercando gradualmente di ottenere tutti gli ulteriori miglioramenti per accedere a quel sito, a cominciare dalla realizzazione successiva di una bretella ferroviaria da Terontola a Creti; garantire che le decisioni della Regione Umbria relative alla Medio Etruria siano in continuità con quelle della giunta Tesei, quindi con la volontà di mantenere i migliori rapporti con la Regione Toscana, ma tutelando gli interessi delle famiglie e delle imprese dell’Umbria, penalizzate ripetutamente in passato, evitando concessioni che possano andare a discapito dell’Umbria, comportamento che costituirebbe un tradimento grave degli interessi delle nostre popolazioni come sembra emergere da dichiarazioni di stampa; sollecitare RFI nella progettazione già finanziata affinché la realizzazione della stazione abbia una funzionalità ed una valenza architettonica analoga a quelle già realizzate; confermare l’adeguatezza del finanziamento di 10 milioni di euro per la progettazione della stazione Medioetruria, in linea con quanto indicato da RFI”.
Illustrando l’atto, Melasecche ha ricordato che: “L’Umbria, a livello infrastrutturale, è una regione geograficamente non privilegiata poiché siamo al centro dello stivale, chiusa, in parte montuosa, non toccata dal mare e non favorita dal percorso dell’autostrada del Sole e non favorita dal percorso della ‘Direttissima’ e che da decenni necessita di sbloccare questa situazione di isolamento. Ma per fare questo occorre chiarezza, determinazione, coraggio nell’individuare le scelte migliori possibili tra tutte le ipotesi generiche che fino ad oggi hanno portato al nulla o quasi. Il Frecciarossa di Perugia lo abbiamo ereditato come ipotesi sperimentale che abbiamo confermato, migliorato, abbattuto i costi. Come fiscalità generale abbiamo pagato per quel treno, per un centinaio di viaggiatori al giorno, fino a 2,5 milioni di euro l’anno. Abbiamo ottenuto la fermata a Terontola che ha consentito di aumentare la bigliettazione ed abbattere i costi per la Regione. Ricordo anche che abbiamo ottenuto l’accordo con Zingaretti, allora presidente della Regione Lazio, la fermata del Frecciarossa ad Orte dalla direttissima. Ma non basta. Ci siamo posti il problema che nel piano regionale dei trasporti avevano indicato una soluzione che era quella di realizzare sulla Direttissima una stazione ad hoc che consentisse finalmente di rompere l’isolamento con l’obiettivo della Medioetruria. Abbiamo quindi chiesto interventi ai vari governi che si sono succeduti ottenendo importanti risultati. Con il governo attuale siamo riusciti ad ottenere un tavolo con Umbria Toscana che potesse in maniera obiettiva, gestito da Rfi per analizzare decine e decine di parametri che dovevano portare ad una decisione conclusiva. Rimanere per decenni a riflettere senza prendere decisioni comporta perdere i ‘treni’, vuol dire condannare l’Umbria in maniera definitiva all’isolamento che noi, nella precedente legislatura, abbiamo combattuto giorno dopo giorno per perseguire una serie di obiettivi importantissimi sui quali invito l’attuale maggioranza a votare perché le nostre non sono state scelte ideologiche, ma chiare, precise e sempre scientificamente le migliori. C’è un’altra possibilità che riguarda la linea Orte-Falconara dell’attuale Frecciargento Ravenna-Roma e noi pretendiamo dall’Assessore e dall’attuale Giunta di intervenire anche in questo senso per l’alta velocità. Ma rispetto alla prospettiva di avere per questa fascia importantissima dell’Umbria ben 14 coppie di Frecciarossa al giorno nella stazione Medioetruria cambierebbe il quadro le prospettive dell’Umbria. Mentre c’era chi faceva campagna elettorale, insieme alla presidente Tesei continuavamo a lavorare per l’Umbria fino ad ottenere 80 milioni di euro di cui 10 milioni per la progettazione ed il ministro Salvini si è detto disponibile a procedere in tal senso. Noi tutti dobbiamo tutelare gli interessi dell’Umbria e oggi la maggioranza ha la responsabilità di un tradimento rispetto ad un progetto promosso dal Partito democratico e che noi con grande responsabilità abbiamo fatto nostro migliorandolo. Su questo tema, sulla stazione dell’alta velocità Medioetruria non ci possono essere divisioni visto che si parla dell’abbattimento dell’isolamento della nostra regione. Ci sono i soldi per la progettazione e arriveranno anche quelli per la realizzazione. Non dovete rimandare la palla in tribuna”.
Cristian Betti (capogruppo Pd): “Fin dal primo Consiglio regionale di questa legislatura c’è un grande equivoco di fondo da sfatare: una minoranza che accusa la maggioranza di immobilismo, di filosofeggiare, di dormire. Ma io voglio ricordare che la nuova Giunta si è insediata da appena un mese e mezzo e nonostante questo già sono arrivate in Aula mozioni, interrogazioni sul nodo di Perugia, Frecciarossa, Medioetruria ed in ogni circostanza si rimarca il nostro immobilismo. Ma c’è un altro equivoco, la maggioranza vuole realizzare infrastrutture importanti per abbattere l’isolamento, ma vuole decidere gli interventi migliori, di un certo tipo. Noi porteremo avanti il nostro programma elettorale, cercheremo di mettere in pratica quanto abbiamo scritto e per il quale siamo stati premiati dagli elettori. È assurdo pretendere risposte con assoluta immediatezza su mozioni importanti come quelle riguardanti certi tipi di infrastrutture. La scelta sul dove e come va lasciata alla tecnica. La politica deve perseguire le scelte tecniche. Il rimpallo tra Umbria e Toscana sulla stazione fa drizzare i capelli. Nella scelta vanno tenute in considerazioni anche le indicazioni di molti comuni delle aree interne. Lo sfondamento della ‘Pievaiola’ su Chiusi non può essere più rinviabile e bisogna quindi lavorare sulla intermodalità. Certe questioni vanno affrontate nelle sedi opportune. Noi vogliamo aiutare l’Assessore e la Giunta a prendere le decisioni migliori che possono arrivare dagli approfondimenti nelle sedi giuste”.
Nilo Arcudi (Tesei presidente-Umbria civica): “Il tema dell’accessibilità all’Umbria è un tema storico ed interessa ognuno di noi. Soffriamo di una arretratezza storica che continuano a sottolineare imprenditori, cittadini e turisti. Le aree più sviluppate sono quelle meglio collegate. Il tema di strade, ferrovie e d aeroporto va affrontato con concretezza. Sono questioni sul tavolo da decine di anni, come ad esempio il nodo di Perugia. In merito all’alta velocità c’è stato un grande sforzo della Regione e delle amministrazioni locali, ma siamo consapevoli che un Frecciarossa al giorno non basta. Dobbiamo migliorare i collegamenti potenziando l’aeroporto, le strade e la ferrovia. Da questa maggioranza consiliare percepiamo contrarietà e ostilità rispetto alle opere in discussione, decisioni condizionate soprattutto dalla componente del Movimento 5 Stelle e dalla sinistra. Serve chiarezza. Sono temi da affrontare con chiarezza e responsabilità. È chiaro che la coalizione che governa Regione e Comune di Perugia non è nelle condizioni politiche di affrontare questi temi. Ma non perdiamo questa occasione della stazione dell’alta velocità, il percorso per la Medioetruria è iniziato e le risorse a disposizione vanno utilizzate per costruire una prospettiva di un collegamento serio. Il vostro no prima al termovalorizzatore, poi al nodo, oggi alla stazione Medioetruria sono scelte gravi perché il Pd che ho conosciuto in questi ultimi anni era a favore. Lavoriamo insieme nella prospettiva e a favore degli umbri. La scelta fatta di Creti va rispettata”.
Francesco De Rebotti (Assessore): “Dopo 5 anni di governo capisco la volontà di Melasecche di voler rappresentare il lavoro fatto. Da parte mia presto attenzione alle sue parole e ai suoi percorsi, ma c’è una necessità che non sta dentro gli appuntamenti tecnici e le risorse portate a casa, provare a ricucire alcuni strappi che hanno condizionato anche i percorsi tecnici ed istituzionali di alcune vicende che riguardano l’Umbria. L’aver enfatizzato alcune questioni ha portato in maniera trasversale a dividere le comunità sulle azioni che deve compiere la politica regionale. Su questa vicenda serve il tempo necessario per far capire l’utilità delle opere, per far percepire che se riapriamo la Centrale umbra nel 2026-2027 accelerando percorsi che sto cercando di approfondire non solo situazioni tecniche, ma come poter far diventare l’infrastruttura con quelle caratteristiche la metropolitana degli umbri, dei turisti, degli studenti, dei lavoratori che partono dalle zone periferiche. Sto facendo valutazioni su quali sono gli snodi più favoriti e più sfavoriti. Sto ragionando anche incrociando le reti Rfi, in particolare il nodo di Ponte San Giovanni come attrezzare una proposta rispetto alle percorrenze, le direzioni , le tappe di andata e ritorno che possono essere le più consone possibili a creare un prodotto appetibile. Il tema che si porrà è la sostenibilità di tutto quello che metteremo in campo. Lo stesso discorso vale per la vicenda dell’alta velocità. Sono convinto che l’obiettivo da cogliere il prima possibile nel tempo sarà quello di intercettare una linea ad alta velocità, quindi una stazione, che permette agli umbri soprattutto della parte nord e dell’area del perugino di intercettare il prima possibile la linea dell’alta velocità che permetta 14 passaggi verso sud e verso nord. Poi va fatto un ragionamento su come arrivare su quella stazione incentivando l’utilizzo del trasporto su ferro. Questo riguarda l’alta velocità, Fcu, il potenziamento delle linee Rfi soprattutto sulla tratta che da Ellera va verso Foligno. Lì c’è un altro progetto di circa 200 milioni di Rfi. Tutto ciò ci spingerà in questa direzione in modo che la comunità regionale o territoriale ne abbia la consapevolezza, lo spirito, l’approccio giusto. Oggi abbiamo le comunità spaccate su tutto. Il secondo tempo dell’alta velocità è quello di Orte con una corsa del Frecciarossa. Credo che Orte, in prospettiva, nella zona sud sia quel luogo che permetta un passaggio più ampio delle corse dell’alta velocità. Non ho intenzione di buttare all’aria il lavoro fatto anche nel corso di questi ultimi 5 anni. A me interessa mettere nelle condizioni la Presidente e la mia maggioranza, questo Consiglio regionale di maturare e compiere scelte consapevoli e portare in patrimonio il maggior coinvolgimento possibile delle comunità”.
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