Un paese d’acqua. Da gestire

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Al tavolo di un gremito Centro Malaguzzi (RE) i nomi di spicco del panorama accademico italiano Boccaletti, Toscano e Brath oltre ai rappresentanti del governo della risorsa idrica Catellani, Bratti, Vincenzi e Mammi e un video collegamento con il presidente della Regione de Pascale. Più di 250 i presenti tra cui numerosi sindaci e amministratori, autorità civili e militari, ordini professionali (geologi, agronomi, ingegneri), associazioni agricole e 60 studenti dell’istituto reggiano Zanelli. Approfondimento organizzato da Bonifica Emilia Centrale e ANBI

11 Febbraio 2025 – Sono stati oltre 250 i partecipanti all’incontro sul tema della gestione dell’acqua al Centro internazionale “Loris Malaguzzi” di Reggio Emilia, dove il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale e ANBI hanno organizzato “Un paese d’acqua. Da gestire”, evento patrocinato da Ordine Geologi Regione Emilia-Romagna, Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Reggio Emilia e Ordine Ingegneri di Reggio Emilia, che ha visto una massiccia quanto interessata partecipazione di istituzioni, sindaci del reggiano, associazioni agricole e professionali, autorità civili e militari e una folta rappresentanza di 60 studenti dell’istituto Zanelli di Reggio Emilia per assistere ad un approfondimento a 360 gradi sulla risorsa idrica, sul suo ruolo centrale e sempre più  imprescindibile per la vita ed ogni attività umana in un territorio a forte vocazione agroalimentare.

Già il sottotitolo dell’evento “L’acqua si muove, vietato stare fermi” ha consentito ai relatori che si sono alternati al microfono, moderati dal giornalista Andrea Gavazzoli, di poter approfondire le rispettive tematiche presentando interventi con casistiche e dati tecnico-scientifici estremamente aggiornati e funzionali alla descrizione di un settore in cui ogni decisione risulta assai complessa ma che, oggi più di ieri, alla luce del cambiamento climatico, ha bisogno di dinamicità decisionale per rispondere alle molteplici esigenze del comprensorio intero.

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Il presidente dell’Emilia Centrale Lorenzo Catellani ha introdotto il focus con una panoramica capillare dell’azione concreta svolta dal consorzio: un’azione molto operativa in grado di rispondere con know-how maturato nel tempo e con nuove tecnologie, sia alle fasi di emergenza, sia alla grande sfida delle crisi idriche e di una infrastrutturazione del territorio più adeguata per essere più resilienti e performanti. Da qui l’introduzione al tema della creazione di un invaso idoneo a soddisfare le esigenze in Val d’Enza, tema sempre di attualità su cui tutti i relatori sono intervenuti con conferme in tal senso frutto però di studi approfonditi di cui oggi si ha la massima necessità.

La sessione tecnico-scientifica si è aperta con Giulio Boccaletti, direttore scientifico di CMCC Foundation, il Centro euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, noto scrittore e docente alla Oxford University, con un excursus globale e locale sull’acqua in relazione al mutamento climatico, sul cambiamento del rapporto uomo/risorsa, sulla soddisfazione contestuale di più utilizzi e sull’importanza del governo delle istituzioni sulla risorsa; Attilio Toscano, professore di Idraulica agraria e sistemazioni idraulico-forestali presso l’Università di Bologna, ha tracciato un quadro delle migliori pratiche sostenibili di gestione dell’acqua, delle opportunità di risparmio della stessa, del rapporto tra gli usi irrigazione /idroelettrico e valore ambientale fitodepurante, le coltivazioni migliori e il mantenimento della tipicità e degli standard produttivi agricoli alla luce del mutamento del clima e infine sul riuso delle acque depurate; Armando Brath, professore di Ingegneria Civile all’Università di Bologna, ha descritto le potenziali ed integrate soluzioni attuabili alla luce degli ultimi fenomeni estremi, parlando anche del valore economico, sociale e ambientale portato dalla diga di Ridracoli in Romagna; Alessandro Bratti, Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po, ha illustrato un approfondimento sul ruolo e i progetti dell’ente da lui guidato, che pianifica le necessità dei territori nella gestione dell’acqua, con un particolare accento sui progetti riguardanti il comprensorio regionale in generale e quello reggiano nel dettaglio. Inoltre ha elencato la cronologia delle fasi che hanno portato all’individuazione dell’invaso in Val d’Enza come priorità nell’intero distretto del Po.

Il presidente nazionale di ANBI, Francesco Vincenzi ha presentato un quadro molto chiaro del ruolo delle bonifiche e della loro capacità di intercettare, progettare ed investire 1,2 miliardi di euro solo in Emilia-Romagna nei prossimi due anni; una sfida che mette a dura prova la rete dei consorzi ma che dimostra palesemente la loro efficacia. E sempre da Vincenzi è arrivata la proposta di una più solida collaborazione con la Regione sulla gestione dei territori montani.

Le conclusioni sono state affidate all’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, che ha confermato l’ottimo lavoro che i consorzi stanno facendo grazie ad interventi straordinari sia in emergenza che nel medio-lungo periodo a garanzia di sicurezza e benessere.

Videocollegato il presidente della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale ha sancito la collaborazione fattiva e strategica con i consorzi sia per le progettazioni utili che sull’interazione per la difesa montana, anche in questo caso confermando l’utilità di realizzare un invaso in Val d’Enza al fine di stoccare la quantità di risorsa necessaria per i diversi impieghi.

[Foto allegate: la collettiva dei relatori intervenuti all’evento; e un’immagine della sala durante il convegno]

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