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In occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, celebrata ogni 3 dicembre, l’Agenzia regionale per le Politiche attive del lavoro della Regione Puglia ha diffuso i numeri degli Uffici Collocamento Mirato: in un anno, gli inserimenti lavorativi sono cresciuti del +8%, le offerte del +56% e si registra il raddoppio delle candidature.

Sono, in totale, 92.472 i pugliesi in età lavorativa iscritti nelle apposite liste del Collocamento mirato: si tratta di persone con minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali o disabilità intellettiva che comportano una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45 per cento; persone invalide del lavoro con un grado di invalidità superiore al 33 per cento; persone cieche o sorde; persone invalide di  guerra, invalide  civili  di  guerra e invalide per servizio.

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Su 1.113 inserimenti lavorativi di persone con disabilità registrati in Puglia nei primi undici mesi del 2024, quasi cento in più rispetto all’anno precedente. Il maggior numero, 508, si registra a Bari, dove si ha anche la più alta fetta di posizioni disponibili presso enti ed aziende.

Nel 96 per cento dei casi si tratta di assunzioni fatte presso aziende private, che hanno almeno 15 dipendenti e, pertanto, sono tenute al collocamento obbligatorio di persone con disabilità come previsto dall’art.1 della Legge 12 marzo 1999, n.68, pietra miliare della legislazione italiana in materia. 

Grazie alla costante attività di monitoraggio e sollecito effettuata dagli Uffici, a fine anno il 78 per cento delle aziende pugliesi risulta aver ottemperato agli obblighi, attraverso l’assunzione dei lavoratori con disabilità o firmando apposite convenzioni, con le quali viene concordato un programma che punta al conseguimento degli obiettivi occupazionali previsti dalla legge. 

“Il lavoro – dice Beniamino Di Cagno, presidente del cda di Arpal Puglia – è un indicatore fondamentale dell’inclusione attiva e la riduzione delle disuguaglianze passa soprattutto dal mettere in luce le potenzialità di ogni singola persona con disabilità, portatrice non di limiti ma di valore aggiunto nella società. È uno sforzo, prima di tutto culturale, che anche il sistema produttivo pugliese è chiamato a fare. Per questo i nostri operatori sono impegnati nella promozione dell’inserimento occupazionale delle persone con disabilità anche al di là degli obblighi di legge in capo ad enti e aziende, per creare una vera cultura dell’inclusione lavorativa” . 

“Si iniziano a vedere – dichiara Gianluca Budano, direttore generale Arpal Puglia – i primi risultati dell’assoluta priorità data dall’Agenzia alle persone con disabilità. Non solo, si conferma l’importanza del nostro ruolo pubblico nell’occuparci dei cittadini che non sono nella condizione di autodeterminarsi facilmente nella ricerca di un lavoro e, quindi, nella propria realizzazione personale. Siamo solo agli albori di un percorso che ci auguriamo ci porti molto presto a costituire un repertorio delle prestazioni eccellenti rese nel mondo del lavoro dalle persone con disabilità, per capovolgere l’approccio al Collocamento mirato, passando dalla logica dell’assistenza a quella della piena inclusione”.

Per colmare le proprie scoperture e reperire il personale, le aziende si sono affidate quasi sempre al Servizio di incrocio domanda-offerta degli Uffici Collocamento mirato. In un solo anno, le offerte di lavoro veicolate hanno visto un incremento del 56,3 per cento, passando da 414 a 647 annunci pubblicati sul portale lavoroperte.regione.puglia.it. Di questi, 308 riguardano l’Ambito di Bari, 87 Lecce, 71 Taranto, 66 Bat, 59 Foggia e 56 Brindisi.

Come iscriversi al collocamento mirato

Ma come ci si iscrive al Collocamento mirato? Per farlo è necessario recarsi al Centro per l’impiego territorialmente competente per residenza o domicilio con apposita documentazione, differenziata a seconda dell’invalidità (consultabile al seguente link). L’iscrizione alle liste va rinnovata al termine di un rapporto di lavoro che determini la perdita dello stato di disoccupazione per superamento dei limiti reddituali (8.500 euro l’anno per i rapporti di lavoro subordinati, 5.500 euro l’anno per i rapporti di lavoro autonomo).

Sia nel caso di prima istanza che di rinnovo, essenziale è la presentazione della diagnosi funzionale sulle residue capacità lavorative: benché l’iscrizione possa essere effettuata anche presentando soltanto la ricevuta della richiesta rilasciata dall’Inps, ai fini della candidatura alle offerte di lavoro è indispensabile trasmettere al Centro per l’impiego il verbale d’invalidità e la diagnosi funzionale correlata allo stesso, entrambi in corso di validità, non scaduti e privi di omissis. In difetto, la candidatura non potrà essere trasmessa alle aziende: soltanto attraverso questi documenti, infatti, è possibile valutare le capacità lavorative, le abilità, le competenze e le inclinazioni, la natura e il grado della disabilità di ogni persona in relazione ai posti di lavoro disponibili.

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Si tratta, dunque, di documentazione sanitaria obbligatoria ai fini dell’avviamento lavorativo. Chi è già in possesso di certificazione di invalidità civile, con un grado di almeno il 46 per cento, potrà richiederla alla commissione medica integrata Inps-Asl, anche per il tramite dei servizi di assistenza e patronato.



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