Giancarlo Galan, 1.300 euro al mese e arretrati fino a 200mila euro. La battaglia dell’ex governatore del Veneto: «La pensione è un mio diritto»

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di Roberta Polese

Il presidente della regione dal 1995 al 2010 aveva perso il vitalizio dopo il patteggiamento nel processo Mose. Si è rivolto all’avvocato Maurizio Paniz

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«Certo che chiederò quei soldi, sono un mio diritto».  A maggio del 2024, davanti al tribunale di Padova dove compariva come teste, Giancarlo Galan non poteva essere più chiaro. Il «suo» ex assessore ai Lavori pubblici e Infrastrutture Renato Chisso aveva aperto la strada, chiedendo la restituzione dei quattro quinti della sua intera pensione, che dal 2015 la Regione versa al Fondo Unico di Giustizia (Fug) in virtù della confisca seguita al suo patteggiamento per le tangenti del Mose. Ora tocca all’ex presidente. Il mandato è stato dato all’avvocato Maurizio Paniz, che ha seguito le pratiche di Chisso e che ha già chiesto da tempo alla Regione tutta la documentazione che serve per andare davanti al tribunale civile di Venezia e ottenere la restituzione dei quattro quinti del denaro che la Regione ha dato al Fug in seguito alla confisca

Circa 1.300 euro al mese e 200 mila di arretrati 

«I calcoli sono a spanne perché ancora il conteggio deve essere fatto: Giancarlo Galan dovrebbe aver diritto a 2.500 euro al mese di pensione» aveva spiegato Paniz a luglio. Lordi s’intende. E alla cifra complessiva deve essere tolto un quinto, quota parte della confisca da oltre due milioni di euro diventata esecutiva con il patteggiamento a 2 anni e 10 mesi per la corruzione nell’ambito del processo sulla realizzazione del Mose. In sostanza l’ex presidente dovrebbe ricevere circa 1.300 euro al mese. Tuttavia andranno restituiti all’ex presidente della Regione anche gli arretrati, ossia la somma dell’indennità che da dieci anni la Regione versa al Fug, anche qui, calcolatrice alla mano: si tratterebbe di circa 300 mila euro, tolte le imposte e tolto un quinto ma aggiunti rivalutazioni e interessi, siamo tra i 150 e i 200 mila euro. Quanto basta per rimettersi in sesto, dal momento che l’ex presidente della Regione aveva dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera di abitare nella casa del fratello e di vivere di aiuti degli amici che si prendono cura di lui. «La pensione è un diritto – aveva spiegato ancora l’avvocato Paniz – che spetta a tutte le persone che hanno versato i contributi, indipendentemente dai reati che compiono».




















































La leva della norma del 2022

Galan può ottenere quel denaro in virtù della modifica delle norme sulla pignorabilità dei vitalizi (agosto 2022, governo Draghi): il principio è che equiparando il vitalizio alla pensione (cosa che accade già dal 2012), nessuno può essere privato in toto del denaro accantonato ai fini pensionistici, il limite della confisca è del «quinto» della pensione: quella è l’unica cifra che può essere trattenuta dallo Stato in virtù della sentenza di patteggiamento nel 2014. Ma non va dimenticato che Galan è stato anche parlamentare: un anno tra il 1994 e il 1995 nelle fila del Pdl, è stato ministro delle Politiche agricole (aprile 2010- marzo 2011), è stato ministro delle Attività culturali (da marzo e novembre 2011), ma queste attività non si sommano: il vitalizio, o meglio, la pensione, rimane sempre la stessa, quindi nessuna azione verrà posta in essere per ottenere alcunché dal Parlamento.

La strada aperta da Chisso

La strada di Galan era già stata segnata da Renato Chisso, che ha già ottenuto la sua vittoria, ossia la restituzione della pensione mensile, e la restituzione di oltre 336 mila euro di arretrati (già rivalutati e sommati agli interessi). L’ufficio economato della Regione ha già cominciato a versare all’ex assessore regionale ai trasporti Renato Chisso (Forza Italia) la sua pensione mensile, la Regione ha avviato le pratiche per ottenere dal fondo ministeriale anche gli arretrati, che presto gli verranno versati sul conto corrente. «Ci sono arrivate le richieste di Paniz e stiamo provvedendo a dare tutte le risposte che servono, la strada, effettivamente è la stessa intrapresa dall’ex assessore Chisso – aveva spiegato a luglio il presidente del Consiglio Regionale Roberto Ciambetti – attendiamo che arrivi anche la parola del giudice su Galan».

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12 febbraio 2025 ( modifica il 12 febbraio 2025 | 12:15)

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