Il Masaf, Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, di concerto con il Mef, Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha definito i criteri e le modalità di attuazione delle misure di sostegno alle imprese agricole danneggiate dalla diffusione del batterio Xylella fastidiosa. Con uno stanziamento di 30 milioni di euro, l’intervento mira a supportare la riconversione e il reimpianto di colture nelle zone colpite. È quanto si legge in una nota del Masaf diramata il 12 febbraio 2025.
Il Decreto Interministeriale, come previsto dall’articolo 3 del Decreto Legge Agricoltura, poi convertito in Legge 12 luglio 2024, n 101, destina aiuti per il ripristino del potenziale produttivo attraverso il reimpianto di olivi resistenti o la riconversione verso altre colture ammesse. La Regione Puglia sarà l’ente responsabile dell’attuazione della misura, avvalendosi di Agea per l’erogazione dei fondi.
“Il nostro impegno è chiaro: restituire ai produttori pugliesi gli strumenti per tornare a lavorare la terra e tutelare il patrimonio olivicolo, simbolo della nostra tradizione e della qualità italiana. Fin dal primo giorno, il Governo Meloni ha lavorato per riportare l’agricoltura al centro delle priorità nazionali, sostenendo con interventi concreti chi ogni giorno si dedica alla terra. Abbiamo fatto tanto, faremo ancora di più” ha scritto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, sul suo profilo Facebook.
Il piano di sostegno
L’iniziativa è destinata alle aziende agricole situate nelle zone infette, con l’esclusione delle aree soggette a misure di contenimento previste dal Regolamento Ue 2020/1201.
Gli aiuti saranno concessi per interventi di reimpianto con cultivar resistenti o per la conversione a colture alternative individuate dal Comitato Fitosanitario Nazionale. Il contributo coprirà il 100% dei costi ammissibili, fino a un massimo di 15mila euro per ettaro. Potranno accedere al finanziamento proprietari, detentori o possessori di terreni olivetati, sia in forma singola che associata.
Le imprese interessate potranno presentare domanda secondo i termini e le modalità stabilite dalla Regione Puglia, che definirà anche i criteri di selezione per l’assegnazione delle risorse.
Con questo intervento, il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste conferma il proprio impegno per il recupero del potenziale produttivo nelle aree colpite dalla Xylella fastidiosa, sostenendo gli agricoltori nel rilancio delle loro attività e nella tutela del patrimonio olivicolo nazionale.
Coldiretti Puglia, serve un secondo piano
Coldiretti Puglia plaude all’iniziativa del Ministero, “Ma serve anche il secondo piano per la rigenerazione delle aree colpite dalla Xylella fastidiosa in Puglia, perché sono 115mila gli ettari rimasti fuori dal primo piano di 300 milioni di euro, un impegno urgente da attuare con il coordinamento ed il sostegno alle attività di ricerca ed un pieno e consapevole coinvolgimento delle Istituzioni regionali, nazionali e dell’Europa sul problema Xylella” afferma Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia.
“La zona di contenimento si è allargata a Nord – aggiunge il direttore di Coldiretti Puglia, Pietro Piccioni – e il fronte della malattia è molto ampio, le eradicazioni chirurgiche vanno attuate tempestivamente, ma soprattutto vanno attivate misure a beneficio di tutto il territorio colpito per espiantare tutti gli ulivi secchi che ancora incombono nelle campagne e finanziare misure per i reimpianti e la ripresa piena dell’attività olivicola e agricola in generale con la diversificazione, con la piena attuazione del primo piano di rigenerazione ed il finanziamento – attuando una piena sburocratizzazione delle misure – di un secondo piano perché le risorse a disposizione sono del tutto insufficienti”.
Per aiutare le imprese olivicole del territorio così gravemente ferito è nato il polo antixylella costituito da Coldiretti, Unaprol e Cai, per la ricostruzione dell’oliveto della Puglia che accompagnerà le aziende olivicole nella realizzazione dei nuovi impianti con le varietà resistenti dalla Lecciana al Leccio del Corno, dal Leccino fino alla FS17 e a tutte le ulteriori varietà che saranno autorizzate, con una gestione olivicola al passo con i tempi, con mezzi e conoscenze tali da agire tempestivamente e efficacemente sul territorio.
Cia, serve un piano da un miliardo di euro
“Ora occorrono altre due cose: una condivisione strategico-operativa tra i due più importanti livelli istituzionali e l’elaborazione concertata anche con l’Europa di un nuovo piano di contrasto e rigenerazione sul modello di ciò che è stato fatto per l’olivicoltura in Andalusia, dove il Governo ha messo a disposizione 1 miliardo di euro. In Puglia, che è la prima regione olivicola d’Italia, va fatta la stessa cosa e vanno impiegate le medesime risorse distribuite magari in cinque anni per trovare una cura efficace e, al contempo, ripristinare per intero il potenziale produttivo andato distrutto nelle aree colpite dal batterio”.
Con queste parole, il presidente di Cia Puglia e vicepresidente nazionale di Cia – Agricoltori Italiani, Gennaro Sicolo, ha commentato le ultime e importanti misure adottate dal Governo per aiutare gli olivicoltori pugliesi colpiti dalla Xylella.
Confagricoltura, l’intervento sia efficace
Confagricoltura Puglia accoglie positivamente questo intervento, ma sottolinea la necessità di un confronto immediato tra istituzioni, associazioni di categoria e agricoltori per garantire che queste risorse vengano utilizzate nel modo più efficace possibile.
“La Xylella ha devastato il nostro patrimonio olivicolo e compromesso un settore fondamentale per l’economia pugliese. Tuttavia, non possiamo più permetterci ritardi o soluzioni parziali. È essenziale sedersi subito attorno a un tavolo e definire un piano chiaro, con procedure rapide e obiettivi concreti – evidenzia Luca Lazzàro, presidente Confagricoltura Puglia. “Gli agricoltori hanno atteso fin troppo, ora serve un impegno forte per la ripartenza dell’olivicoltura, con varietà resistenti, innovazione e strategie di mercato adeguate”.
Confagricoltura ribadisce l’importanza di un’azione strutturata e coordinata e il presidente Lazzàro infine sottolinea: “La rigenerazione del paesaggio rurale pugliese deve essere una priorità, e il settore agricolo non può affrontare questa sfida da solo. I nostri nonni hanno piantato ulivi per noi, ora è nostro dovere piantarli per le generazioni future. La Xylella non ha vinto: la rinascita della nostra terra dipende dalle scelte che faremo oggi”.
Confeuro, urge sburocratizzare gli aiuti
In una nota stampa il presidente nazionale di Confeuro, Andrea Tiso, parla di “un segnale davvero positivo, ma adesso è essenziale che queste risorse arrivino rapidamente alle imprese agricole”.
A giudizio del presidente di Confeuro “è necessario snellire il sistema nazionale dei ristori, eliminando lungaggini burocratiche che rischiano di vanificare l’efficacia di tali provvedimenti. Le aziende agricole infatti, in Puglia come nel resto del nostro Paese, stanno affrontando difficoltà crescenti tra crisi climatiche, costi di produzione in aumento e difficoltà di accesso al credito. Servono strumenti più rapidi e procedure semplificate per garantire che questi fondi possano realmente sostenere chi ne ha bisogno”.
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