«Dalla Regione una stangata che colpisce famiglie e imprese»

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«Come già denunciato dai nostri consiglieri regionali Pietro Vignali e Valentina Castaldini si tratta di una manovra di bilancio iniqua e penalizzante, che inciderà pesantemente sulla capacità di spesa dell’intero tessuto sociale ed economico della regione ed anche della nostra provincia». Così la segreteria provinciale di Forza Italia commenta la novità degli ultimi giorni annunciata a Bologna. «In una fase di difficoltà economica internazionale, in cui famiglie e imprese avrebbero bisogno di sostegno, la Regione sceglie invece di appesantire ulteriormente il carico fiscale. Ancora una volta, come fatto anche a Piacenza nel 2023 dalla nuova amministrazione comunale di centrosinistra, si preferisce mettere le mani nelle tasche dei cittadini piuttosto che affrontare le inefficienze strutturali della macchina amministrativa. Il modus operandi della sinistra rimane lo stesso: tasse e burocrazia, senza la volontà di tagliare gli sprechi».

«Questo – commenta il segretario provinciale Marcello Minari – è l’inizio di un mandato in cui un’amministrazione responsabile dovrebbe concentrarsi sulle riforme necessarie, soprattutto sulla sanità, i cui problemi, per stessa ammissione del Presidente De Pascale sono in aumento. Invece, si comincia subito chiedendo sacrifici ai cittadini, perseverando negli errori del passato che hanno contribuito al disavanzo sanitario di 200 milioni. C’è un’incongruenza di base nelle azioni della giunta che da un lato “azzera” la direzione sanitaria regionale voluta da Bonaccini, mettendone in forte discussione il modello gestionale che di fatto ha contribuito al grave disavanzo e dall’altro incolpa il governo di mancati trasferimenti economici. De Pascale scarica sul Centrodestra la colpa di questi aumenti mentre è chiaro che, essendosi appena tenute le elezioni, questo venga ritenuto dalla giunta regionale il momento più opportuno per far passare misure impopolari. Grave anche il fatto che le decisioni siano state prese senza confronto con i rappresentanti delle categorie economiche e sociali, nonostante i proclami sulla partecipazione».

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Dal punto di vista economico, «i dati sono preoccupanti. Le piccole e medie imprese, che rappresentano la spina dorsale del nostro territorio, si troveranno a pagare un’Irap più alta dell’8% rispetto allo scorso anno. Le famiglie a reddito medio, che trainano i consumi locali, subiranno un aumento di 220 euro dell’Irpef, oltre all’inevitabile aggravio delle spese sanitarie, mentre aumentano le richieste di prestiti per far fronte alle cure mediche. E non dimentichiamo l’odioso aumento del bollo auto del 10%, una tassa che si vorrebbe abolire ma che invece viene rincarata».

«La vera ingiustizia di questa manovra, però, è l’assenza di attenzione alle famiglie. Gli aumenti fiscali non tengono conto dei reali carichi familiari, ignorando il numero dei figli o la presenza di anziani e disabili a carico. Questa stangata post-elettorale lascia l’amara sensazione che a pagare siano i cittadini, mentre la Regione continua a finanziare spese improduttive, tradendo le promesse fatte in campagna elettorale».



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