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ROVIGO – Agricoltura, sviluppo e cambiamento, ma soprattutto, un territorio , quello polesano, prettamente agricolo che vede affacciarsi all’orizzonte tante opportunitĂ  e sfide: sono queste le domande fondamentali che molti esperti si sono posti nella giornata di studi di ieri promossa da Confagricoltura Rovigo nella sala convegni del Consorzio di Bonifica Adige Po in via Verdi. “Occorre sostenere il reddito di chi vive e lavora nel settore agricolo primario, perchĂ©, quando non vi è la sostenibilitĂ  economica, ogni altra misura risulta inefficace”, ha sottolineato l’assessore regionale Cristiano Corazzari. La prima parte della giornata, come ha ricordato Lauro Ballani, presidente di Confagricoltura Rovigo, ha cercato “di illustrare, sulla base dei cambiamenti climatici, delle rivoluzioni e normative vigenti, quali sviluppi avrĂ  la nostra terra”. Che rimane rurale, ma che sul settore primario può fondare il suo sviluppo.

Nell’ultimo triennio, invece, si è sentito il contraccolpo causato da prezzi di mercato molto bassi in opposizione a costi di produzione troppo alti, specie nella produzione di soia, mais e grano, a volte veramente svantaggiosi per i produttori locali.

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Anche il senatore di FdI Bartolomeo Amidei ha evidenziato: “Questo lavoro indispensabile per tutti deve essere un lavoro dignitoso anche dal punto di vista economico”.

Ricordando la situazione europea, Corazzari ha sottolineato: “Serve un’inversione di rotta nella direzione della qualità dei prodotti, che metta anche il mondo agricolo nella possibilità di intervenire in modo efficace con prodotti adeguati. Il Polesine in questo deve esser molto attento: alcuni comparti sono fortemente influenzati dalle dinamiche dei mercati nazionali e internazionali e da quelli che sono gli approcci rispetto all’allargamento del Pac (Politica Agricola Comune, 2023-2027) a paesi dell’Est: non si devono perdere questi comparti così fondamentali e, prima di ampliare la serie delle politiche europee ad altri paesi che arriverebbero a superfici talmente grandi da esser paragonabili alle nostre, occorre una profonda riflessione” .

Rimettere al centro l’imprenditore, dunque, coniugare sostenibilitĂ  ambientale con sostenibilitĂ  economica per un futuro agroalimentare certo: questi alcuni dei temi affrontati da Alessandra Liviero, di Veneto Agricoltura, e dalla tavola rotonda condotta da Andrea Comacchio, dirigente dell’area agricoltura e marketing territoriale della Regione Veneto insieme a Maria Chiara Ferrarese, direttore dell’organismo di certificazione Csqa, Gianluca Fregolent, dirigente di Avepa, Samuele Trestini, dipartimento territorio e sistemi agroforestali dell’UniversitĂ  di Padova. Presente anche il sindaco di Rovigo Valeria Cittadin: “Questo mondo deve essere rilanciato: ci sono anche giovani imprenditori che hanno voglia di impegnarsi attivamente nell’agroalimentare”. Ha poi annunciato: “Vogliamo riscattare, come Comune, l’agricoltura. Vogliamo instaurare un tavolo verde in cui Confagricoltura avrĂ  ruolo primario, sarĂ  una palestra di idee”.

Il pomeriggio, invece, è stato segnato dagli interventi del vicepresidente di Confindustria Veneto Est Carlo Scabin, delegato per il territorio di Rovigo e presidente del gruppo merceologico agro, ittico, molitorio e zootecnico. C’è stata anche la testimonianza di Francesco Longhi, presidente dei Giovani di Confagricoltura Veneto, che ha illustrato l’esperienza brasiliana dell’agricoltura conservativa.

A seguire, il confronto sul tema delle filiere polesane, un punto di svolta e innovazione sul quale, a detta degli esperti, investire e crescere. Giovanni Toffoli, ad di K Adriatica, filiera della birra, Remo Magnani, direttore di Propar, filiera del pomodoro e delle orticole, Gianluca Carraro, presidente del Consorzio di tutela Colli Euganei, filiera vitivinicola e Stefano Pezzo, presidente di Fruitimprese Veneto, filiera frutticola, hanno portato al loro esperienza di produttori.

Il senatore Luca De Carlo, presidente della Commissione Agricoltura del Senato ha concluso i lavori. “La crisi geopolitica questo è il governo che piĂą risorse ha messo in agricoltura – ha detto il senatore di FdI – Dobbiamo stare ancora piĂą vicini a questi agricoltori. I margini di sviluppo sono straordinari perchĂ© finalmente c’è un governo che pensa che l’innovazione sia essenziale per crescere anche nel settore privato. Una nazione che ha 62 miliardi di export può solo crescere e deve produrre di piĂą e meglio”.





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