Scatta la Redemption Date e doValue rimborsa in anticipo i bond in scadenza nel 2026

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Come previsto dal prospetto informativo, essendo trascorsi 10 giorni dall’avviso pubblicato in data 3 febbraio 2025 (si veda qui il comunicato stampa), giovedì scorso, 13 febbraio, doValue, il principale servicer di crediti deteriorati del Sud Europa, ha proceduto all’integrale rimborso delle obbligazioni ancora in circolazione emesse il 22 luglio 2021, esercitando quindi la Optional Redemption Date (si veda qui il comunicato stampa e qui il prospetto informativo), che dava facoltà al gruppo guidato dal ceo Manuela Franchi  di rimborsare anticipatamente i titoli una volta doppiata la data del 31 luglio 2023.

Si tratta della emissione da 300 milioni di euro al tasso fisso del 3,375% in scadenza nel 2026. Il prezzo di rimborso corrisponde al 100,84375% dell’importo capitale residuo dei titoli in circolazione, oltre gli interessi maturati e non pagati fino alla ed eventuali importi aggiuntivi. L’emissione era stata effettuata per rimborsare anticipatamente alcune linee d credito senior e smantellare i contratti swap a esse collegati.

Per finanziare questa rimborso anticipato, doValue lo scorso 5 febbraio ha collocato una nuova emissione di bond da 300 milioni di euro, come per la precedente emissone quotati sulla Borsa di Lussemburgo e in scadenza a fine febbraio del 2030, che offrono una cedola fissa del 7%, a un prezzo pari al 99,47% del nominale (si veda qui il comunicato stampa e qui il prospetto informativo), dopo un collocamento che ha registrato una domanda pari a cinque volte l’offerta. L’operazione, a cui Standard & Poor’s e Fitch hanno assegnato un rating BB, mentre Moody’s ha emesso un giudizio Baa2, ha consentito al servicer con sede a Roma di estendere la durata del proprio debito.

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Sebbene i rating dell’ultima emissione siano invariati rispetto al 2021, tuttavia va rilevato un aumento dello spread rispetto ai tassi swap di poco più di 130 punti base, dal 3,375% (nel 2021 l’IRS era zero) al 4,7%. Evidentemente gli investitori hanno tenuto conto di una performance operativa in rallentamento nei ove mesi (ultimo dato disponibile, si veda altro articolo di BeBeez), con un calo del 6,4% dei ricavi netti, a 283 milioni di euro, e del 18% dell’ebitda (al netto delle componenti one-off), confermando il trend del secondo trimestre (si veda altro articolo di BeBeez) per via di maggiori costi di riscossione sostenuti sia in Grecia che in Italia.

Tuttavia il business mostra segni di accelerazione, Il collocamento è infatti avvenuto appena due giorni dopo l’annuncio di nuovi contratti di servicing ottenuti in Grecia dalla controllata al 100% doValue Greece Loan and Credit Claim Management, che ha stipulato un accordo bilaterale con alcuni fondi d’investimento gestiti da Bracebridge Capital per assicurarsi mandati di servicing pari a 2,3 miliardi di euro (GBV) inclusa l’ultima tranche dell’operazione Alphabet e alcuni altri mandati minori. I mandati comprendono una tranche da 2,1 miliardi nominali del portafoglio Alphabet Secured Corporate che un fondo gestito da Bracebridge ha comprato da PQH, in veste di liquidatore speciale, e altri due portafogli minori (si veda qui il comunicato stampa). Il portafoglio Alphabet Secured Corporate, per il quale doValue agirà in qualità di unico ed esclusivo servicer, comprende circa 13.000 prestiti di 7.000 debitori, con un valore totale delle garanzie pari a 3,1 miliardi di euro e claim totali per 7,1 miliardi. Il portafoglio verrà preso in carico entro il mese di febbraio dopo che l’operazione sarà perfezionata.  Con questa operazione doValue raggiunge 5,4 miliardi di Gross Book Value generati da nuovo business nel 2025 (escludendo nuovo business da contratti flusso), raggiungendo nelle prime settimane dell’anno quasi il 70% del target di 8 miliardi fissati dal piano industriale per l’intero 2025, ma ha già superato l’obiettivo minimo di 5 miliardi di nuovi mandati entro il 2025 (si veda qui il piano industriale 2024-26).

Ricordiamo che lo scorso novembre doValue ha chiuso l’acquisto del 100% del servicer Gardant, fino a quella data controllata da alcuni fondi gestiti da Elliot e dalla finanziaria di investimento Tages, (si veda altro articolo di BeBeez), che ha visto il business italiano, gestito da doValue Italia, passare sotto la supervisione di Mirco Briozzo, già ceo di Gardant, mentre l’ad Franchi ora si concentra sul business internazionale, cioè Grecia, Cipro, e Spagna.



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