Pensioni, svelati gli importi per chi ci va a 67 anni nel 2025 (tabelle)

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Le regole di calcolo per la pensione per coloro che smettono di lavorare nel 2025 sono più chiare dopo i recenti aggiornamenti che riguardano da vicino il sistema contributivo, utilizzato per i periodi coperti da contribuzione successivi all’1 gennaio 1996, oppure 2012 nel caso di coloro che alla scadenza del 31 dicembre 1995 potevano vantare almeno 18 anni di contributi.

Grazie alle ultime notizie sulle pensioni, ad esempio, possiamo calcolare quanto prende chi ci va a 67 anni (età per il pensionamento di vecchiaia), in base a quanti contributi ha maturato e a quanto ha guadagnato, in media, nel corso della carriera.

Come viene calcolata la pensione per chi ci va a 67 anni

La gran parte di coloro che smetteranno di lavorare nel 2025 lo faranno grazie alla pensione di vecchiaia, come regolamentata dalla legge Fornero, secondo la quale bisogna raggiungere almeno i 67 anni di età e i 20 anni di contribuzione. Nel caso dei contributivi puri, ossia per chi ha esclusivamente contributi versati dopo il 1996, bisogna inoltre soddisfare un terzo requisito, di tipo economico: l’importo della pensione deve essere almeno pari a quello dell’Assegno sociale che nel 2025 dovrebbe salire a 538,68 euro per effetto della rivalutazione.

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Ebbene, le regole di calcolo dell’assegno in questo caso sono quelle ordinarie: ciò significa che per la parte antecedente al 1996, o 2012 per chi aveva maturato i 18 anni di contribuzione entro il 31 dicembre 1995, si applica il sistema retributivo mentre per i periodi successivi il contributivo.

Con il primo sistema vengono valorizzati maggiormente gli ultimi anni di lavoro. Si calcola, infatti, una media delle ultime retribuzioni percepite prima di andare in pensione – che generalmente sono anche le più alte – e per ogni anno di contributi versato nel contributivo se ne prende una certa quota, generalmente il 2%. Non si può comunque eccedere i 40 anni: quindi al massimo ne spetta l’80%.

Discorso differente per il contributivo, dove invece si considera quanto versato per ogni anno di lavoro. Queste somme vengono accantonate e rivalutate attraverso il cosiddetto tasso di capitalizzazione, andando così a formare il montante contributivo che a sua volta viene trasformato in pensione attraverso l’applicazione di un apposito coefficiente (pari, nel 2025, al 5,608% per chi va in pensione a 67 anni).

Quanto spetta per la parte calcolata con il retributivo

Come anticipato, con il sistema retributivo si prendono le retribuzioni percepite negli ultimi anni di lavoro e se ne fa una media. Di questa poi se ne prende un 2% per ogni anno di contributi.

Ora, se consideriamo che ad andare in pensione a 67 anni nel 2025 saranno i nati nel 1958, sappiamo che al 31 dicembre 1995, data che ha segnato il passaggio dal sistema retributivo al contributivo, questi avevano 38 anni.

Possiamo quindi immaginare che questi avessero tra gli 8 e i 20 anni di contributi maturati entro questa data. Per chi ne aveva almeno 18, però, bisogna allungare il periodo in cui si utilizza il contributivo, per altri 16 anni.

Quindi, considerando una carriera piuttosto continua, sappiamo che chi andrà in pensione nel 2024 potrebbe avere tra gli 8 e i 36 anni di contributi versati nel retributivo, anno più o anno meno ovviamente.

A tal proposito, ecco una tabella che indica, a seconda della media delle ultime retribuzioni percepite e del numero di anni di contributi l’importo della pensione spettante con il sistema retributivo:

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Media ultime retribuzioni Pensione con 8 anni di contributi Pensione con 10 anni di contributi Pensione con 15 anni di contributi Pensione con 25 anni di contributi Pensione con 30 anni di contributi Pensione con 36 anni di contributi
1.000 160 200 300 500 600 720
1.500 240 300 450 750 900 1.080
2.000 320 400 600 1.000 1.200 1.440
2.500 400 500 750 1.250 1.500 1.800
3.000 480 600 900 1.500 1.800 2.160
3.500 560 700 1.050 1.750 2.100 2.520
4.000 640 800 1.200 2.000 2.400 2.880
4.500 720 900 1.350 2.250 2.700 3.240
5.000 800 1.000 1.500 2.500 3.000 3.600

Quanto spetta per la parte calcolata con il contributivo

Alla parte calcolata con il retributivo va aggiunta invece quella del contributivo. In tal senso possiamo considerare che coloro che hanno la pensione calcolata con il sistema misto hanno tra i 10 e i 29 anni di contributi accreditati in questo regime.

In tal senso bisogna considerare quanto versato nel corso di questi anni che nel caso dei lavoratori dipendenti equivale al 33% di quanto guadagnato. Questo importo gode, eccetto per i contributi accreditati nell’anno precedente a quello di pensionamento, di una rivalutazione che per chi smette di lavorare nel 2025 è pari al 3,662%.

Il totale dei contributi versati, e rivalutati, si trasforma in pensione attraverso l’applicazione di un coefficiente del 5,608%. Detto questo, possiamo vedere una tabella rispetto a quanto spetta di pensione con le regole del contributivo, calcolando uno stipendio mediamente percepito e il numero di anni di contributi.

Media stipendio percepito Media reddito annuo Importo medio contributi per ogni anno di lavoro Pensione mensile lorda con 10 anni di contributi Pensione mensile lorda con 15 anni di contributi Pensione mensile lorda con 20 anni di contributi Pensione mensile lorda con 25 anni di contributi Pensione mensile lorda con 29 anni di contributi
1.000 13.000 4.290 195 306 406 494 590
1.500 19.500 6.435 292 457 607 743 962
2.000 26.000 8.580 390 607 811 992 1.254
2.500 32.500 10.625 491 759 1.016 1.237 1.552
3.000 39.000 12.870 586 911 1.217 1.484 1.846
3.500 45.500 15.105 678 1.061 1.423 1.734 2.144
4.000 52.000 17.340 788 1.213 1.623 2.006 2.431
4.500 58.500 19.575 900 1.385 1.854 2.230 2.727
5.000 65.000 21.810 1.000 1.538 2.008 2.462 3.034

Gli importi presenti in questa tabella vanno quindi sommati a quelli riferiti alla parte calcolata con il retributivo, che messi insieme restituiscono l’importo lordo della pensione. Ovviamente questi calcoli, non tenendo conto di diverse variabili che potrebbero incidere sul calcolo dell’assegno, possono differire a seconda della singola situazione. Costituiscono comunque un elemento indicativo utile per farsi un’idea su quanto prenderà di pensione chi andrà in pensione nel 2025 se smette di lavorare a 67 anni.



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