I treni in ritardo? “Colpa dei lavori, ma fanno bene al Pil” dicono le Ferrovie dello Stato

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Nel 2024 ci sono stati più di 1200 cantieri, di cui 500 per manutenzione rete e 700 per nuove opere. Nel 2017 viaggiavano sulla rete ad alta velocità 306 treni al giorno, mentre oggi ne viaggiano 400. In totale, si parla da 9mila a 10mila corse al giorno

L’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Stefano Antonio Donnarumma in una conferenza stampa svoltasi questa mattina a Villa Patrizi (Roma) ha spiegato che la cause dei ritardi dei treni ad alta velocità che sono dovuti ai numerosi cantieri in corso sulla rete ferroviaria italiana. “Nel 2017 viaggiavano sulla rete ad alta velocità 306 treni al giorno, mentre oggi ne viaggiano 400. In totale, si parla da 9mila a 10mila corse al giorno”, ha detto Donnarumma. il quale ha posto in evidenza che in questi mesi si sta verificando una sovrapposizione tra i cantieri ordinari e quelli delle opere del Pnrr. A generare problemi sono soprattutto i primi, considerato che la manutenzione avviene sulle linee già in uso, mentre i lavori del recovery plan sono principalmente destinati alla creazione di nuove linee ferroviarie.

I lavori sui binari fanno bene al Pil

Gli investimenti sono molto importanti anche se talvolta complicati da gestire in termini di ritardi, anche per un altro aspetto. “L’impatto che hanno ha un ritorno sul Pil che vale almeno due o tre volte la spesa. È vero che siamo la prima stazione appaltante del Paese, è vero che noi generiamo tantissimo indotto”, ha continuato Donnarumma. L’ amministratore delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato ha annunciato l’avvio di una nuova pianificazione più attenta dei cantieri, affinchè laddove possibile sia vengano previste alternative alle linee interessate. Donnarumma ha aggiunto che l’ unica alternativa sarebbe quella di chiudere le linee, come viene fatto in Germania, dove però la puntualità dei treni è minore che in Italia.

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Caos ferroviario: “Ci sono 1.200 cantieri”

“Nel 2024 ci sono stati più di 1200 cantieri, di cui 500 per manutenzione rete e 700 per nuove opere”, ha specificato Donnarumma. Lavori che servono assolutamente, visto l’aumento vertiginoso delle corse negli ultimi anni e le conseguenze dei guasti, che quando si verificano si ripercuotono a catena sulla rete sovraccarica. “Nel 2017 viaggiavano sulla rete ad alta velocità 306 treni al giorno, mentre oggi ne viaggiano 400. In totale, si parla da 9mila a 10mila corse al giorno”, ha detto Donnarumma.

L’ amministratore delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato è ritornato sul famoso chiodo ritenuto responsabile del caos di ottobre. “La cabina elettrica con un sistema risalente al 1998, che ha avuto un malfunzionamento e fornito un messaggio errato al tecnico in reperibilità quella notte“, ha spiegato Donnarumma disegnando uno schema di quanto accaduto. “Da allora Ferrovie ha fatto la verifica su tutte le 200 cabine con questo meccanismo in Italia procedendo all’ammodernamento della struttura», ha continuato. “Se questa cosa fosse capitata alle 8 di mattina tutto sarebbe stato diverso, ma invece è avvenuto di notte e ha causato ritardi durati tutta la giornata“.

Ferrovie dello Stato sta portando avanti il confronto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) sul modello di finanziamento Rab (che sta per Regulated Asset Base). “Noi stiamo andando avanti con il tavolo congiunto con il Mef sui vari temi, che riguardano sia l’identificazione di perimetro, sia la scelta societaria, sia tutte le technicality di carattere finanziario e gli impatti sul bilancio dello Stato. Il progetto che abbiamo presentato è stato ritenuto molto interessante e c’è una collaborazione molto attiva per identificarne la percorribilità. Quindi sì, stiamo andando avanti di concerto con il Mef per studiare la possibilità che questo venga realizzato”.

Donnarumma ha ribadito che il confronto con le istituzioni prosegue senza il coinvolgimento di investitori privati: “Sullo schema di finanziamento stiamo andando avanti con il tavolo congiunto con Mef e Ragioneria di Stato su vari temi. Il progetto che abbiamo presentato è stato ritenuto molto interessante”. Ha poi aggiunto: “Non stiamo parlando con investitori, ma stiamo parlando con il Mef per capire se il modello di finanziamento Rab funziona”.

L’ Ad di Ferrovie dello Stato ha poi sottolineato che la priorità del gruppo Fs rimane la continuità degli investimenti infrastrutturali: “Ai ferrovieri poco interessa chi mette i soldi, per loro conta che vengano finanziati gli investimenti per realizzare le infrastrutture. Noi tutti abbiamo ben chiaro che le Ferrovie dello Stato non possono che essere a controllo pubblico, per mantenere saldo il tema della missione e garantire che gli investimenti siano equi e che vadano a tutti i livelli”.

Concludendo il suo puntostampa, Donnarumma ha chiarito la posizione di Ferrovie dello Stato sul passaggio di Giampiero Strisciuglio dalla guida di Rfi ( Rete Ferroviaria Italiana) a Trenitalia: “Nessuno ci ha detto mai che Strisciuglio non andava bene“.

Le Opere Strategiche  

RFI è impegnata nella realizzazione di 44 opere strategiche di cui 26 finanziate con fondi PNRR. Tra queste:

  • la Brescia-Verona-Padova,che consentirà di incrementare l’offerta di trasporto alta velocità, regionale e merci lungo la direttrice orizzontale Milano – Venezia, garantendo una migliore separazione dei flussi di traffico con conseguente riduzione dei tempi di viaggio e aumento della frequenza dei treni;
  • la Napoli-Bari, la prima e più avanzata opera nel Sud Italia, la cui realizzazione permetterà di viaggiare da Bari a Napoli in 2 ore a Roma in 3 ore, e collegare inoltre Lecce e Taranto alla Capitale in 4 ore;
  • la Salerno-Reggio Calabria, un itinerario passeggeri e merci strategico per la connessione tra il nord e il sud del Paese, con interventi che garantiranno una maggiore accessibilità al sistema ferroviario e la possibilità di sviluppare nuovi traffici viaggiatori lungo l’asse nord-sud della penisola, a beneficio anche dei collegamenti da e per la Sicilia.  

Le tratte interessate dai cantieri

Il Gruppo Fs gestisce circa 17mila km di linee ferroviarie con oltre 1.600 gallerie, 23.000 ponti e viadotti e 2.200 stazioni. Tra le opere in corso di realizzazione c’è la Brescia-Verona-Padova e, per potenziare il Sud, rientrano il completamento della linea Napoli-Bari, il nuovo collegamento Salerno-Reggio Calabria e lo sviluppo infrastrutturale della Sicilia per beneficiare del sistema AV da Palermo a Milano.

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Per far fronte all’evoluzione delle attività di cantiere, si è passati ad un modello di interruzioni più lunghe, nei periodi di minor traffico, che consente di svolgere più attività in contemporanea e con un miglior rapporto tra disagio creato e benefici. Nel 2023 sono state gestite 160mila interruzioni, nel 2025 saranno 345mila

Per quel che riguarda la rete AV/AC, ad esempio, nei prossimi mesi sono previste interruzioni che tuttavia preservano la mobilità delle persone e adeguati volumi di offerta dei treni: la linea AV/AC Milano – Bologna: 11 agosto – 17 agosto, interruzione di linea di 7 giorni per il rinnovo dei deviatoi nella tratta Castelfranco-Fidenza; la linea AV Firenze – Roma: 11 agosto – 22 agosto, interruzione di linea di 11 giorni per interventi di manutenzione straordinaria dell’infrastruttura nella tratta Orvieto Sud – Chiusi Nord; la linea AV/AC Verona – Vicenza: 5 agosto – 25 agosto, interruzione di linea di 21 giorni per i lavori di realizzazione della nuova linea AV/AC tra Verona e Vicenza e l’attraversamento della stazione di Vicenza. Ma durante la stagione estiva saranno diverse le tratte regionali interessate da lavori sulle linee ferroviarie. Tra queste si segnalano le linee Battipaglia – Potenza, Milano – Genova e il Nodo di Genova.Contestualmente, è partita la campagna informativa e di comunicazione di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS) sui cantieri programmati per il 2025.

Gli utenti del servizio si devono aspettare che comunicheremo con puntualità i cantieri, le tratte e gli eventuali disagi. Noi non interromperemo mai le linee, garantiremo il viaggio, ma a determinate condizioni talvolta limitate da eventuali cantieri. Non ci sarà più l’imprevedibilità. Quest’anno sarà meglio: ci sarà meno imprevisto, il viaggio sarà programmato e venduto in un certo modo. Stiamo prendendo provvedimenti per decongestionare le rete e le stazioni principali. La puntualità è già cresciuta. In ogni caso la puntualità dei treni ad alta velocità supera l’80% e quella dei regionali il 90%” così l’ad di Ferrovie dello Stato Stefano Donnarumma, a margine della conferenza.



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