Amico Startupper o aspirante tale, oggi affrontiamo una questione apparentemente piccola, che in realtà ha un impatto enorme. È uno degli aspetti sui quali è più divertente fantasticare quando si sogna di lanciare una Startup. Quante volte di fronte al tuo Spritz, chiacchierando con gli amici, hai sentito qualcuno dire “ho un’idea per un business”? Di solito, la domanda successiva è “E come lo chiameresti?”. E giù a fantasticare.
Questa simpatica pratica del toto-nome può essere ascrivibile al naming, una fase importantissima per una Startup, come per qualsiasi progetto. Sabato Spritz si chiama così per il legame profondo di Veneto UP con il territorio veneto (e, di conseguenza, con lo Spritz!). È una newsletter che arriva il Sabato e indica un frizzante momento di stacco e di relax, dal momento che parliamo di business ma senza prenderci troppo sul serio.
🎯 Il nome è come un biglietto da visita, una sintesi della tua identità e di ciò che vuoi dire al mondo. Scegli bene, perché un nome sbagliato può farti passare inosservato o diventare virale per i motivi sbagliati, come scoprirai presto! 🍹
🗣 Cos’è il Naming e perché è fondamentale
Il naming non è altro che l’arte di dare un nome a un’azienda, un prodotto o un servizio. Stiamo parlando di trovare un’identità chiara, memorabile e coerente con il tuo progetto. Una vera e propria scelta strategica, che riguarda chi sei, cosa vuoi comunicare e come ti vuoi posizionare.
Un buon nome, in linea generale, deve:
🧠 Essere memorabile: facile da ricordare e da pronunciare.
✍️ Essere unico: fai una ricerca e assicurati di essere originale!
👂Essere testato: provalo con amici e potenziali clienti. Se non lo ricordano o lo pronunciano male, è da rifare.
🌍 Essere universale: non vorrai mica che significhi qualcosa di orribile in un’altra lingua, giusto? IKEA nel 2004 chiamò una scrivania Fartfull, che in svedese vuol dire “veloce” ma in inglese significa qualcosa come “piena di puzzette”. Apple, quando uscì il primo iPad, fu sommersa da meme, dal momento che “Pad” significa “assorbente”! Chevrolet ha avuto problemi con la “Nova”, che in spagnolo significa “non va”, che per una macchina non è proprio il massimo.
💼 Raccontare una storia: deve riflettere chi sei e cosa fai, senza bisogno di troppe spiegazioni.
❗️ Errori da evitare: il lato oscuro del naming
Anche il nome più creativo può trasformarsi in un boomerang se non stai attento. Ecco i classici errori che ogni startupper dovrebbe evitare:
- Troppo complesso: Se il tuo nome sembra un esercizio di enigmistica, nessuno lo ricorderà. Un esempio? “Qlphabytz”: originale? Forse. Pronunciabile? Decisamente no. La semplicità è sempre un’arma vincente.
- Troppo infantile: i nomi che finiscono per “oo” o “ii” possono sembrare carini, ma rischiano di sembrare giochi per bambini. Non è sbagliato, dipende da cosa vuoi comunicare. Se il tuo obiettivo è apparire giocoso, leggero, e perché no, infantile, potrebbe essere la scelta giusta. Al contrario, ripensaci.
- Localismi che non funzionano: Va bene il dialetto, ma pensa sempre al mercato che vuoi raggiungere. Il localismo ci contraddistingue, Veneto UP lo sa bene, ma se avessi scelto qualche altra parola veneta complessa e incomprensibile ai più, difficilmente avrei valicato il confine della mia città.
- Lunghezze inutili: la brevità ripaga. Un nome ideale è breve, semplice, memorizzabile.
Abbiamo elencato gli errori, ma perché non dare uno sguardo anche a qualche esempio di chi ha fatto centro con il naming? 🎯
📦 Dropbox: il nome evoca un luogo semplice e intuitivo dove “lasciare” e “prendere” i propri file, comunicando immediatamente accessibilità e praticità. Un’immagine chiara, che non ha bisogno di ulteriori spiegazioni.
🏃♂️ Nike: Prende il nome dalla dea greca della vittoria, un riferimento potente e di ispirazione per chi si dedica allo sport e vuole superare i propri limiti. Un nome che trasmette energia e ambizione.
🎧 Spotify: il nome nasce dall’unione delle parole spot (individuare, scoprire) e identify (identificare). È breve, orecchiabile e comunica esattamente l’idea di una piattaforma che ti aiuta a scoprire e identificare la musica che ami. In più, il suono del nome è musicale, rafforzando ulteriormente il legame con il brand.
Ciascuno di questi nomi non solo è memorabile e coerente, ma racconta una storia, riflettendo perfettamente l’identità del brand.
Amico Startupper, se ti avvicini alla fase di naming, organizza una bel briefing con il tuo team. In una prima fase via alla creatività: idee su idee, senza regole. Segnatele tutte e dopo poco passatele in rassegna: ne eliminerete la maggior parte, ve lo assicuro. Con le rimanenti procedete con una ricerca sulla loro disponibilità e infine non vi resta che testare tutti gli aspetti di cui abbiamo parlato! 🙌
Un brindisi al futuro nome della tua Startup! 🥂
Alla prossima,
Andrea
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