L’assessore alla sanità Massimo Nicolò: «Sono in corso tutte le misure di sorveglianza necessarie per prevenire un’ulteriore diffusione»
“Regione Liguria sta monitorando con Asl2 i casi di morbillo che sono stati registrati sul territorio nelle ultime ore e sono in corso tutte le misure di sorveglianza necessarie per prevenire un’ulteriore diffusione. Oggi più che mai ricordo quanto sia importante vaccinarsi, soprattutto per malattie che in età adulta possono avere un alto rischio di complicanze”. Così l’assessore alla Sanità della Regione Liguria Massimo Nicolò in merito ai casi di morbillo nel savonese.
In corso di epidemie la mortalità è stimata tra il 50 e le 100 morti per 100.000 infezioni, ma possono essere più frequenti in pazienti fragili o immunocompromessi. Le complicanze più descritte sono le superinfezioni batteriche, l’encefalite e, seppur rara, la temibile panencefalite subacuta sclerosante. Le stesse complicanze possono essere facilmente evitate o ridotte in maniera estremamente significativa con la vaccinazione.
Il morbillo è una malattia infettiva molto contagiosa causata da un virus del genere morbillivirus (famiglia dei Paramixovidae). È una malattia che viene detta “infantile” dal momento che – insieme a varicella, pertosse, rosolia e parotite – colpisce principalmente l’età infantile.
Questa malattia infettiva ha una durata compresa tra 10 e 20 giorni e non presenta sintomi particolarmente gravi. La contagiosità si estende fino a cinque giorni dopo la scomparsa delle tipiche eruzioni cutanee, raggiungendo il picco tre giorni prima, quando l’organismo manifesta febbre a causa della presenza del virus. Una volta contratta, l’infezione da morbillo fornisce un’immunizzazione che, in teoria, può durare per tutta la vita.
Il morbillo è causato da un virus appartenente al genere morbillivirus, della famiglia dei Paramixovidae. È una delle malattie infettive con il tasso di trasmissibilità più elevato tra le persone non immunizzate (non vaccinate o con storia negativa di infezione). L’infezione si propaga tramite gocce di saliva infetta emesse da individui malati (ad esempio, attraverso starnuti o colpi di tosse), che possono essere inalate da persone sane. Queste gocce possono anche raggiungere individui a varie distanze e infettare oggetti e superfici, rimanendo attive e contagiose per diverse ore.
I primi sintomi sono simili a quelli di un’influenza, comprendendo tosse, naso che cola e occhi arrossati, accompagnati da febbre – che può raggiungere temperature elevate fino a 40°C. Dopo 3-4 giorni, possono apparire piccoli puntini bianchi all’interno della bocca, seguiti da eruzioni cutanee rosse che si manifestano inizialmente nelle ascelle e nell’inguine, per poi diffondersi alle altre parti del corpo. Il periodo di incubazione è di circa 10 giorni, dal momento in cui il virus entra nell’organismo fino all’insorgenza della febbre. La contagiosità persiste per 4-5 giorni dopo la comparsa delle eruzioni cutanee, con un picco di trasmissibilità 3-4 giorni prima, quando i sintomi simil-influenzali sono più evidenti.
Per prevenire il morbillo, è possibile sottoporsi a vaccinazione. In Italia, il vaccino è disponibile in forma di un complesso vaccinale noto come “MPR”, che include morbillo, parotite e rosolia. Si raccomanda di somministrare la prima dose prima del secondo anno di vita, preferibilmente tra il 12° e il 15° mese, seguita da un richiamo intorno ai 5-6 anni o tra gli 11 e 12 anni. Inoltre, l’immunizzazione materna conferisce protezione al neonato fino al sesto-nono mese di vita.
“Il 2024 – spiega Matteo Bassetti, coordinatore del Consiglio Superiore della Sanità Ligure, responsabile del Dipartimento interaziendale regionale di Malattie Infettive e direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale san Martino – ha visto in Italia oltre 1.000 casi di morbillo e questo 2025 parte con più casi di quanti ne avevamo avuto nel mese di dicembre. Questi sono i dati nazionali e quindi il focolaio di Savona dimostra come il morbillo sia purtroppo una malattia riemergente, anche perché ci sono ampie sacche della popolazione che non sono vaccinate, evidentemente anche tra il personale sanitario. Dobbiamo quindi tornare a parlare dell’importanza della vaccinazione perché si rischia che questa malattia torni ad essere un grande problema. Il morbillo se fatto in età adulta rischia infatti di avere un 25% di complicanze polmonari e neurologiche e quindi è evidente che dobbiamo sapere che questa è una malattia che è evitabile al 100% con un ciclo vaccinale”.
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