Margherita Porfido e la sua ricerca del talento e del Bello – RuvoLive.it

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«Che bravi. Che bella energia hanno questi ragazzi». Furono le parole, accompagnate da un sorriso e da un applauso, tra i tanti, con cui un’affascinata Maestra Margherita Porfido commentò “Ruvo-Makò”, concerto con cui si presentava il tour in terra di Ungheria dell’Orchestra Giovanile “Apulia’s Musicainsieme”, diretta dal Maestro Pino Caldarola.

Era una sera d’estate del 2017 ed eravamo sedute una accanto all’altra, in piazzetta Turati: sullo sfondo l’ex Convento dei Cappuccini che presto diventerà Casa della Musica. Vicino a lei, il Maestro Pino Minafra, suo marito, conosciuto quando lei era una giovane studentessa di pianoforte «tutta a modino»- come raccontò a Ulrike Klausmann di Südwestrundfunk2- e lui un esuberante hippie capellone che studiava tromba al Conservatorio di Bari. Due caratteri differenti uniti da un grande amore.

Margherita Porfido credeva nei giovani talenti: li sapeva riconoscere, li coltivava con cura e dedizione attraverso un rigoroso e amorevole insegnamento e li faceva conoscere nei concerti. Stimatissima docente emerita di pianoforte al Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari e clavicembalista raffinata, ha formato numerosi musicisti, grati a lei per i preziosi insegnamenti e la sua dolce compostezza. Tra le sue “creature” spicca il figlio Livio, polistrumentista, che l’ha salutata così: «Mi hai dato la vita e la forza di farcela con lo studio, credendoci e sapendo aspettare la maturazione degli eventi. Ti ho nel sangue, anche se non amavo gli abbracci. Incredibile come sei andata via. Un furto. Ti voglio bene mamma e grazie. Sei con me».

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Nel 2012 Maestra Porfido dà vita a un festival dedicato alla pianista e clavicembalista Wanda Landowska: cornici dei concerti sono le chiese di Ruvo di Puglia e l’austero ex convento dei Domenicani che accompagnano gli ascoltatori, grazie anche alle sue guide all’ascolto, nei fastosi ambienti barocchi e rococò e nei sobri salotti dell’Ottocento. Grazie anche all’introduzione del concorso internazionale di clavicembalo, a Ruvo di Puglia convergono musicisti affermati e giovani promesse provenienti da buona parte dell’Europa. Ma il festival è anche una festa per gli occhi che ammirano i paesaggi bucolici e gli ornamenti fantastici dei clavicembali dai vividi colori. Perché Margherita Porfido amava condividere e far conoscere il Bello.

Altre sue preziose doti erano la curiosità e la tenacia, quelle che hanno caratterizzato il suo lavoro di ricerca e attribuzione al barese Niccolò Piccinni delle “Tre Sonate e una Toccata per il Cimbalo”, finora attribuite a Baldassarre Galuppi: un percorso che l’ha condotta a Parigi alla Bibliothèque Nationale dove ha trovato due copie a stampa del 1775. Copie date a stampa dallo stesso Piccinni e riedite in versione moderna da Porfido per la Florestano edizioni di Bari. L’opera del Piccinni può essere ascoltata nel cd “Da Gesualdo a Piccinni – Musicisti del Sud Italia dal 1500 al 1700”, progetto per clavicembalo frutto di studi e della volontà di far conoscere a un vasto pubblico talenti pugliesi, lucani, campani e siciliani.

Tra le sue ultime opere spiccano le “Margherita’s Miniatures”, eclettico lavoro di musica contemporanea per clavicembalo, che da Érik Satie a Livio Minafra, da Keith Tippet a Nino Rota, offrono piccole preziose opere cesellate. In alcune Miniature c’è affiancata dal suo appassionato marito, Pino, che suona la tromba e il didgeridoo.

Per Margherita Porfido, la musica era anche portatrice di pace: nel 2023, l’auditorium dell Santa Famiglia accolse l’“Ukraine Conzert” con la pianista ucraina Anna Habruk e i fisarmonicisti Dmytro Tereshchenko e Viktor Nedvyha, allievi di Eugenia Cherkazova, responsabile del Dipartimento di Fisarmonica all’Accademia Musicale Nazionale “Tchaikovsky” di Kiev, ospite assidua del Wanda Landowska Festival nel corso degli anni nonché grande amica di Porfido.

Sui social tantissime le attestazioni di stima, professionale e personale, da parte di musicisti, addetti ai lavori e gente comune: che la ricordano per la sua arte e per la sua gentilezza. Ma perché la Maestra Margherita Porfido sia sempre con noi, è necessario che la sua opera continui a essere portata avanti.

domenica 23 Febbraio 2025



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