In mille in piazza a Ischia per dire “no” alle ruspe – Il Golfo 24

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Prestito personale

Delibera veloce

 


«Stiamo andando al funerale delle nostre speranze» ha detto Domenico Schiano che la sua casa l’ha già persa a Casamicciola Terme, acquista al Patrimonio Pubblico per il medesimo implacabile meccanismo e che ieri era tra le centinaia di manifestanti scesi in piazza, con una enorme risposta di adesione al corteo definita da Gennaro Savio “Una festa di democrazia e di solidarietà di popolo a chi soffre il dramma Della casa“. Negozi con le luci spente e ali di folla lungo i marciapiedi che hanno accompagnato il corteo partito da via Michele Mazzella nel comune di Ischia. Decine e decine di isolani, gli organizzatori ne contano mille, si sono mossi dal piazzale antistante la sezione distaccata del Tribunale di Napoli intorno alle ore 17.30 per giungerà sino in piazza Antica Reggia, nei pressi del Municipio di Ischia, dove si è tenuto il comizio conclusivo intorno alle ore 19.00, i manifestanti hanno chiesto di incontrare i sindaci isolani. Cittadini, studenti e tutte le categorie dell’isola d’Ischia hanno rispetto all’appellano di partecipare alla manifestazione organizzata dal Coordinamento dei Comitati a Difesa del Diritto alla Casa della regione Campania. al termine della quale c’è stato un come richiesto nuovo incontro con i sindaci isolani a cui è stato sollecitato un intervento serio e fattivo per difendere il diritto alla casa degli isolani e per esprimere solidarietà alla signora Mariagrazia Buono e alla sua famiglia che martedì dovranno lasciare la propria abitazione e che ieri era in strada a testimoniare il suo strazio. La donna è stata colta da malore proprio nel corso del corteo facendo vivere attimi di paura ed apprensione per la sua sorte.

Intanto in Piazza Enzo Ferrandino, Dionigi Gaudioso, Irene Iacono e Dino Ambrosino non sono rimasti sordi dinanzi al grido di dolore di un popolo. L’evento, il secondo ad Ischia, solo nel 2025, segue la manifestazione di Napoli in Piazza Plebiscito dove i manifestanti avevano auspicato un incontro col sindaco di Napoli e Presidente dell’ANCI Gaetano Manfredi. Ieri ad Ischia hanno rinnovato la speranza, ma anche la protesta: decine e decine di hanno protestato contro la macchina disumana, la tragedia degli abbattimenti delle prime case di necessità. Cittadini in preda alla disperazione perché si vedono abbattere la loro unica abitazione in cui vivono da circa 25-30 anni senza avere un’alternativa abitativa. In trincea con tutti gli isolani, l’Associazione Casa Mia Presieduta da Mimmo Esposito che come sempre non ha avuto mezzi termini: «Sono anni che chiediamo venga risolto il problema. La proposta già ce l’abbiamo presentata anche a Roma. Bisogna fare una mappatura dei territori e sanare tutte le case che si possono sanare in modo tale da non buttare inutilmente per la strada interi nuclei familiari». A relazionare ed illustrare la proposta di Legge il “Blocca Ruspe“, è stato l’Avvocato Bruno Molinaro. «Soltanto nella provincia di Napoli si parla di circa 70.000 costruzioni abusive quindi un numero pari alle case di una città come Padova. La proposta presentata è finalizzata ad ottenere un blocca ruspe previa graduazione degli abbattimenti secondo i principi fissati dalla Corte Europea. Inoltre, la proposta contiene anche una norma molto importante che è pur sempre speculare ai principi fissati sul versante unionale, cioè che la sanzione della demolizione applicata a distanza di oltre cinque anni dalla sentenza che ha accertato l’abuso non può essere più eseguita. Se in Italia l’omicidio d’impeto si prescrive in anni ventuno, è assolutamente inaccettabile che la sanzione della demolizione non si prescriva mai. Ecco, noi vogliamo far passare questo principio. Quando il Procuratore Capo Gratteri dice che i cittadini non hanno protestato sotto le municipalità che non si adoperavano per l’approvazione del Piano Regolatore dice una cosa giusta, ma non dice anche gli stessi magistrati che pure erano tenuti ad eseguire gli ordini di demolizione non vi hanno provveduto». Savio ha chiesto « un maxi processo, per processare e condannare i rappresentanti politici ed istituzionali che in Campania negli ultimi quarant’anni non approvando i necessari piani urbanistici e regolatori hanno di fatto creato il fenomeno dell’abusivismo edilizio di cui le famiglie lavoratrici e la povera gente sono state solo vittime».

In Campania la tragedia degli abbattimenti delle case abitate continua a gettare nello sconforto centinaia di migliaia di famiglie oneste e lavoratrici. E sull’isola d’Ischia, dove dovrebbero essere diecimila gli immobili da demolire riferiti alle domande del condono 2003. «In questa situazione di paurosa emergenza abitativa come si può pensare di creare migliaia di sfollati senza che prima di demolire si programmino piani di evacuazione e di realizzazione degli alloggi necessari per garantire il diritto alla casa a chi se la vedrà abbattere? Lo abbiamo detto e lo ripetiamo- ha proseguito Savio-Il fenomeno dell’abusivismo edilizio degli ultimi quarant’anni non è stato voluto dai cittadini, ma è stato generato dalle inadempienze delle istituzioni locali che non approvando i necessari piani regolatori e paesaggistici non hanno dato a nessuno la possibilità di costruire nella legalità. E invece si abbattono le case della povera gente e giammai, però, gli ecomostri della grossa speculazione edilizia e affaristica, compreso ville lussuose e strutture ricettive, che hanno distrutto coste e colline della nostra Isola e della nostra Regione. La Magistratura, di cui da sempre abbiamo il massimo rispetto, applica la Legge, quella Legge che continuerà ad essere applicata e a far piangere le famiglie campane sino a quando non verrà modificata dal Parlamento. Ed intanto che il Parlamento approvi una nuova Legge, c’è l’immediato bisogno dell’emanazione di un Decreto Legge del Governo che blocchi le ruspe affinché a bocce ferme si possa trovare una soluzione a questa tragedia. Il governo fermi subito gli abbattimenti».

Conto e carta

difficile da pignorare

 





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link