Ascoli Piceno, cerimonia di apertura del Festival Culturale dei Borghi rurali della Laga – picenotime

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Tre regioni (Abruzzo, Marche e Lazio), 4 province (Teramo, L’Aquila, Ascoli Piceno e Rieti), 59 eventi e 69 paesi e borghi che saranno visitati e coinvolti negli 11 mesi di programma: sono solo alcuni numerosi della quarta edizione del Festival dei Borghi Rurali della Laga inaugurato sabato 22 febbraio nello splendido palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno moderato dalla giornalista e scrittrice Lisa Di Giovanni. Restanza, resilienza, cultura, antropologia e tanto altro al centro di questo “generatore di valori” che punta alla rinascita, alla ricostruzione e rivalutazione sociale di aree montane al confine tra l’Abruzzo e le Marche troppo spesso lasciate sole specie dopo il sisma del 2016.

E’ una sfida rivitalizzante per il territorio – ha dichiarato l’assessore al Bilancio del Comune di Ascoli Piceno Francesca Pantaloni al fine di mantenere il punto di forza di questo territorio: una turismo sostenibile che con trasformi ma conviva e ne comprenda la meraviglia”.

Il Festival culturale dei Borghi della Laga, giunto quest’anno alla sua quarta edizione, si conferma come uno straordinario strumento di promozione e crescita del territorio, riuscendo a mettere in rete le città e i borghi di tre regioni, che costituiscono una vera e propria macro regione naturale – sottolinea il Sindaco Gianguido D’Albertoe questo attraverso un partenariato che cresce sempre più, coinvolgendo intere comunità. Valorizzare i nostri borghi non vuol dire solo far conoscere le nostre realtà, ma far crescere il territorio, combattere lo spopolamento delle aree interne e promuovere le tante ricchezze che la nostra terra custodisce, dal mare alla montagna. Il ruolo delle città capoluogo è fondamentale per lo sviluppo di un’area vasta con la connessione tra aree interne e territori costieri“. Giornata di presentazione del Festival che ha altresì visto la partecipazione del Commissario Straordinario Sisma 2016, il Senatore Guido Castelli che ha invitato i promotori a “continuare a far incontrare le persone in modo reticolare”.

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Credere fortemente della rinascita di un territorio anche sotto l’aspetto sociale e non solo economico con l’intento di “far tornare a vivere questi paesi anche dopo l’evento del Festival sviluppando una ricostruzione socio-economica e una conservazione sostenibile in modo da garantire quello zoccolo duro che permetta a chi c’è di rimanere a chi vuole di tornare” così il presidente dalla Provincia di Teramo e sindaco di Valle Castellana Camillo D’Angelo. Una edizione che si è presentata ricca di nuovi spunti a partire dal tema del 2025 “Verso un riequilibrio e una riconnessione sociale tra le aree urbane e le zone montane” con l’inclusione di Roseto degli Abruzzi in una delle tappe.

Siamo onorati e lusingati di essere stati coinvolti per la prima volta in questo grande progetto – ha dichiarato l’assessore al Bilancio del Comune di Roseto degli Abruzzi Zaira Sottanelli – la Riserva del Borsacchio, che sarà al centro di uno degli eventi, è il cuore verde della nostra città al quale teniamo molto. Ringrazio dunque l’intera organizzazione del Festival per averci resi partecipi”.

Una rassegna il cui vero spirito è il carattere di volontariato il cui cuore pulsante sono le comunità del vasto comprensorio dei Monti della Laga, dei Monti Gemelli, dell’Alto Aterno e dell’Appennino Acquasantano. Ventidue comuni già pronti a presentare e raccontare le loro storie, tradizioni e voglia di vita. E’ partito tutto da qui quattro fa – ricorda la consigliera con delega al Festival del Comune di Cortino Virginia Di Matteo – e tutto questo sembrava impossibile. Se ora penso al Festival, penso a una realtà gigante quale fonte di volontà di riscatto”.

Ringrazio tutta la realtà e le persone del Festival che hanno messo volontà e tempo a disposizione di questi territori per dar loro una grande e costante visibilità” così il Sindaco di Acquasanta Terme Sante Stangoni. Acquasanta che vedrà nelle località di Pozza, Umito e Pito la sede del primo evento sabato 1° marzo con il Carnevale degli Zanni. Un aspetto dell’organizzazione del Festival sarà quello delle scuole “che è un problema serio per le nostre piccole comunità; le attività di questo importante gruppo di persone è lodevole anche per l’interesse che mostra nell’affrontare problematiche importanti” ha sottolineato il Sindaco di Capitignano Franco Pucci. Marco Di Nicola, presidente del BIM Vomano Tordino e vice sindaco del Comune di Torricella Sicura, ha rinnovato “il contributo perchè il Festival è frutto di un lavoro serio per le comunità. Da vice sindaco dico che anche noi amministratori abbiamo delle responsabilità e dobbiamo avere più coraggio”.

Ricostruire non è facile ma senza un futuro è impossibile e il Festival può essere un viatico importante se tutti i luoghi iniziano a marciare insieme” l’intervento del Sindaco di Arquata del Tronto Michele Franchi. “Ringrazio questi pionieri che quattro anni fa hanno iniziato un cammino che sembrava impossibile potesse arrivare fin qui” il sindaco di Rocca Santa Maria Lino Di Giuseppe. Tra le comunità presenti infine anche Crognaleto con il consigliere delegato al Festival Adriano Marini che ha evidenziato come “Il festival dà voce alle piccole comunità così come alle micro realtà del nostro territorio e di questi dobbiamo essere solo che grati e lusingati”. 

Oltre a quelle presenti alla giornata inaugurale, le altre comunità montane che hanno aderito a questa nuova edizione del festival sono: Accumoli, Amatrice, Campli, Campotosto, Cittareale, Civitella Del Tronto, Fano Adriatico, Folignano, L’Aquila, Montereale e Montorio al Vomano. Un momento molto importante per il Festival, è stata la firma che ha permesso la costituzione dell’Organizzazione di Volontariato Borghi e Sentieri della Laga che vede come presidente Roberto Gualandri: “Ringrazio la Rete Territoriale delle nostre Comunità, per l’affetto e la fiducia incondizionata che mi ha convinto ad accettare l’incarico di Presidente, funzione e ruolo che intendo affrontare per tre anni  con grande determinazione ed impegno, per poi lasciare questo prezioso esempio di organizzazione partecipata alle Comunità locali. L’ambito geografico – continua Gualandri – per l’espletamento delle attività dell’associazione è stato di norma individuato nel territorio della dorsale appenninica, con particolare riferimento al comprensorio dei Monti della Laga, dei Monti Gemelli e zone limitrofe. L’obiettivo principale dell’Organizzazione è di contribuire a promuovere la rivalutazione culturale e la rigenerazione sociale delle aree montane, avendo come finalità primaria la conservazione degli insediamenti abitativi rurali d’epoca, nonché – prosegue – il benessere e la stabilità generazionale dei nuclei residui di popolazione residente, auspicando un percorso partecipato di ‘Comunità Educante’, che si assume la responsabilità attraverso libere intese sottoscritte, di essere ‘educante’, capace cioè di essere competente sul tema educativo e di sostenersi nel tempo. Concludo con il ringraziare la Direzione Organizzativa del Festival Culturale, ovvero, Barbara Diletti (in qualità di Vicepresidente), Nadia Ragonici, Francesca Pomanti, Armando Nanni, Domenico Cornacchia, Antonio Citti e Giuseppe Virzi”.

Il Festival vivrà un’altra importante tappa a Roma, venerdì 28 febbraio alle ore 9:30, alla Società Geografica Italiana, Palazzetto Mattei, Villa Celimontana (via della Navicella, 12). Per maggiori informazioni:  Video riepilogativo per l’anno 2024, che offre una panoramica completa della rassegna, evidenziandone gli obiettivi, le attività e l’impatto sul territorio: https://www.youtube.com/watch?v=B1Gzoo81GTc. Il report per l’anno 2024, che fornisce un’analisi dettagliata e trasparente delle attività svolte durante l’ultima edizione. Report Festival 2024 – Presentazione.

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