È un piacere ritrovarvi su AgriNext, l’informazione sull’agricoltura in transizione che da Bruxelles arriva sulle nostre tavole. La newsletter è a cura di Alessia Capasso, Food & Agri reporter per Europa.Today.it (per commenti, suggerimenti ed eventuali correzioni scrivete ad alessiacapasso@yahoo.it).
La settimana agroalimentare nell’Unione europea
Visione – Bruxelles prova a rassicurare il settore agroalimentare con una nuova “Visione per l’agricoltura e l’alimentazione”, presentata dal vicepresidente della Commissione europea Raffaele Fitto e dal commissario all’Agricoltura Christophe Hansen. Il messaggio da spedire alle organizzazioni di settore è chiaro: la sovranità alimentare europea non è in discussione e l’agroalimentare resta strategico per l’Unione europea. Tuttavia gli obiettivi di questo ennesimo documento restano vaghi, senza una direzione precisa capace di sfidare lo status quo. Diversamente dalla tanto criticata strategia Farm to Fork, che pur con limiti eccessivi almeno tracciava una rotta chiara, ora si naviga a vista.
Fitto di incognite – La presenza del commissario italiano è risultata impalpabile, col vicepresidente con delega alla Coesione che si è trincerato dietro qualche formula di circostanza e limitandosi a promettere maggiore collaborazione tra Bruxelles e il settore agroalimentare. Hansen, ben più preparato sul tema, ha acceso i riflettori sulla concorrenza sleale delle importazioni. “Non è accettabile che vietiamo l’uso di certi pesticidi in Europa, mentre prodotti trattati con le stesse sostanze continuano ad entrare nei nostri mercati”, ha dichiarato. Con il principio “nessun divieto senza alternative”, il rischio è che l’agricoltura Made in UE possa fare passi indietro sugli standard in materia di agrofarmaci e benessere animale.
Passi avanti – Le principali organizzazioni agricole, come Confagricoltura, Coldiretti e Cia, hanno applaudito all’unanimità il “cambio di passo” di Bruxelles. “Ovviamente la nuova linea politica europea va sostenuta con risorse adeguate ad affrontare queste sfide e a raggiungere, grazie anche all’agricoltura, l’obiettivo Ue di neutralità climatica entro il 2050. La nuova Pac dovrà mantenere la sua fisionomia europea con un nuovo equilibrio tra la salvaguardia delle piccole imprese e la spinta propulsiva delle aziende agricole che operano sui mercati internazionali”, ha affermato Massimiliano Giansanti, in qualità anche di presidente della Copa-Cogeca, oltre che di Confagricoltura.
O passi indietro? – Al contrario, le associazioni ambientaliste e i movimenti per il consumo critico (come Slow Food, Via Campesina e HEAL) interpretano il documento come un passo indietro, con la Commissione che arretra non solo da Farm to Fork, ma dall’intero impianto del Green Deal. Gli impegni agroecologici, considerati improrogabili cinque anni fa, vengono ora respinti o rimandati.
Il rebus Fusione – Mentre Hansen mostrava su X un’immagine generata dall’AI su come sarà l’agricoltura europea nel futuro (dall’aspetto decisamente posticcio), in settimana il settore si interrogava su un nodo cruciale: a quanto ammonteranno le risorse della prossima Pac? Se la maggiore flessibilità nei pagamenti diretti è stata accolta positivamente, cresce la preoccupazione per un possibile taglio ai fondi e la fusione con le risorse destinate alla coesione. Sul punto Fitto ha fatto velo (“È un dibattito che sta iniziando adesso”), ma nessuno ha raccolta la palla. Contro una possibile fusione tra Pac e fondi di Coesione si è espresso invece con chiarezza Thomas Waitz, eurodeputato dei Verdi, che considera la proposta “pericolosa” per le piccole e medie aziende agricole. Senza una chiara separazione dei fondi, i finanziamenti rischiano di favorire i grandi progetti a scapito delle realtà locali, ha messo in luce Waitz, lui stesso agricoltore bio in Austria.
Ettari Vs Posti di lavoro – Altro tema caldo riguarda i criteri di distribuzione. Secondo Hansen, il sistema attuale, basato sui pagamenti per ettaro, necessita di un’evoluzione graduale per non destabilizzare gli agricoltori con investimenti a lungo termine. Una marcia indietro rispetto alla volontà di premiare “chi ha più bisogno”? L’eurodeputata Cristina Guarda (Verdi/ALE) ha criticato la mancanza di misure concrete per le piccole aziende: “Il sostegno al reddito deve essere parametrato ai posti di lavoro, non agli ettari, con un tetto massimo per evitare che i grandi agricoltori monopolizzino i fondi”.
Deserti agricoli – Mantenendo gran parte delle risorse pubbliche nelle mani di coloro che ne hanno usufruito finora, c’è il rischio di un’accelerazione del declino delle piccole aziende, quelle che spesso tengono in vita le località più isolate, i prodotti legati alle specificità del territorio e, pur nel loro piccolo, assumono, anziché affidarsi a macchinari tuttofare.
Cosa bolle in pentola
Proteste – Oltre 1.500 agricoltori hanno presidiato il 19 febbraio lo scalo di Civitavecchia per contestare l’arrivo di navi cariche di olio extra-Ue, ritenuto una minaccia per i produttori italiani. “Si tratta di prodotti che rischiano di finire sugli scaffali come italiani, grazie a etichette poco trasparenti e miscele che sfuggono ai controlli”, ha denunciato Coldiretti.
L’Italo-tunisino – Il fenomeno non va sottovalutato, con 65 milioni di litri di olio “straniero” in arrivo nel solo 2024. Gli agricoltori italiani sarebbero così costretti a vendere sotto il costo di produzione. L’accordo tra Ue e Tunisia, che prevede l’importazione di 56.700 tonnellate di oli d’oliva senza dazi, alimenta le pomemiche. “Così si incentiva una concorrenza sleale”, denunciano gli agricoltori, mentre il prezzo dell’olio tunisino scende sotto i 5 euro al litro. Intanto, alcune aziende italiane lo acquistano e lo rivendono sfruttando il fenomeno dell’Italian sounding.
Fronte mediterraneo per l’acqua – Il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, ha sollecitato a Bruxelles un’alleanza tra i Paesi del Sud Europa per affrontare la crisi idrica. Tra le priorità: finanziamenti per infrastrutture idriche e incentivi al riuso delle acque reflue, da integrare nel prossimo Quadro Finanziario Pluriennale.
Risorse – Mentre si discuteva sulla Visione, sono arrivati i nuovi aiuti per i Paesi colpiti da eventi climatici estremi. La Commissione ha stanziato 99 milioni di euro per supportare gli agricoltori di Spagna, Croazia, Cipro, Lettonia e Ungheria, colpiti da calamità naturali.
L’agenda agricola a Bruxelles e dintorni
22/02/2025 – 02/03/2025, Parigi – Salon International de l’Agriculture – Un appuntamento chiave per il settore agricolo europeo. Durante la fiera la Commissione presenterà le pratiche agricole sostenibili e il ruolo della Pac nel garantire sicurezza alimentare e tutela ambientale, insieme alle strategie per ridurre gli sprechi.
24/02/2025 – Bruxelles – Agrifish – Il Consiglio Agricoltura e Pesca discuterà l’attuazione del principio di “rural proofing”, valutando come integrare meglio lo sviluppo rurale nelle strategie e nei finanziamenti Ue. I ministri analizzeranno inoltre la situazione dei mercati agricoli, con particolare attenzione alle conseguenze dell’invasione russa dell’Ucraina e alle misure di sostegno da adottare per i settori più colpiti.
28/02/2025 – Roma – Agricoltura del futuro tra innovazione e tradizione – Organizzato da Confagricoltura Donna, Fidapa e Crea, l’evento si terrà presso Palazzo della Valle a partire dalle ore 10. Un’occasione per discutere il ruolo delle donne in agricoltura e il bilanciamento tra innovazione e tradizione nel settore primario.
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