Casa della comunità di Fabro: a giugno sarà operativa

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Ottima la riuscita dell’evento organizzato dal C.O.S.P. in collaborazione col Comune di Fabro. Il Direttore Generale della USL Umbria 2, Dott. Piero Carsili, presente all’evento, conferma l’inizio delle attività di questa importante struttura per il mese di giugno.

Che l’incontro fosse di estremo interesse lo si era capito fin da subito, vista la grande presenza di pubblico nella sala messa a disposizione dal Comune di Fabro per ospitare l’evento coordinato dal Comitato Orvietano per la Salute Pubblica.

NewTuscia – FABRO – Hanno voluto essere presenti all’incontro anche il Direttore Generale dell’USL Umbria 2, Dott. Piero Carsili, il Direttore del Distretto Sanitario di Orvieto, Dott. Massimo Marchino, ed una folta rappresentanza di amministratori dei comuni limitrofi e del Consiglio Comunale di Orvieto, in primis la stessa Sindaca Dott.ssa Roberta Tardani, a testimonianza che il tema è di estremo interesse anche nella città della rupe. È in programma, infatti, la realizzazione di una Casa della Comunità anche ad Orvieto, ma al momento c’è un rischio classificato “medio” di non veder realizzata l’opera entro il termine di fine marzo 2026, data limite per poter fruire dei fondi del PNRR messi a disposizione per la realizzazione del progetto, come sottolineato dal Consigliere Regionale Francesco Filipponi; anche il Consiglio Regionale dell’Umbria, infatti, ha voluto testimoniare la sua sensibilità all’iniziativa ed al tema della realizzazione delle Case della Comunità in Umbria: col suo intervento Filipponi ha quindi rimarcato l’impegno che la nuova consigliatura sta mettendo in atto per mitigare le non poche problematiche di cui soffre il sistema sanitario regionale.

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Dopo l’introduzione del Sindaco di Fabro, Simone Barbanera, e del Vicepresidente del COSP, Ing. Carlotta Tedeschini, che hanno ringraziato gli ospiti presenti all’incontro, ha preso la parola il Prof. Marco Ingrosso, sociologo della Cura e docente all’Università di Ferrara, nonché autore del libro “Percorsi verso le Case della Comunità: proposte e sperimentazioni”, invitato dal Comitato. Dalla sua relazione è emersa l’importanza della multidisciplinarietà che deve caratterizzare queste strutture, filtro fondamentale tra le necessità dei cittadini e gli ospedali, che allo stato attuale soffrono di un notevole over-booking di prestazioni sanitarie che non riescono a soddisfare. Questo è uno dei motivi (anche se non l’unico) che incrementa le lunghe liste di attesa ed innesca il cosiddetto “turismo sanitario”, coi cittadini che per poter essere visitati in tempi “accettabili” si vedono costretti a spostarsi tra le varie strutture sanitarie della regione o, talvolta, ad andare anche fuori regione (con una perdita economica notevole per le casse della Regione, che si vede poi costretta a compensare pagando la Regione “ospitante”): l’estrema ratio è il ricorso al privato, pratica sempre più diffusa nell’orvietano.

Durante la pandemia da Covid-19, ha proseguito il Prof. Ingrosso, si è sperimentata la mancanza di un’assistenza sanitaria di prossimità, con pazienti cronici che non è stato possibile seguire opportunamente negli ospedali, soprattutto dai Pronto Soccorso, che dovrebbero invece occuparsi di urgenza ed emergenza. Ecco allora che una struttura come la Casa della Comunità, concepita per poter accogliere i pazienti e seguire il loro percorso di cura con un approccio multidisciplinare, dovrebbe innescare un percorso di crescita qualitativo del nostro sistema sanitario.

L’Ing. Tedeschini ha infine letto un breve testo della Consigliera Regionale Maria Grazia Proietti, la quale pone l’attenzione su tre parole chiave (“Prossimità, Uguaglianza, Innovazione”) della Missione Salute (la sesta area di intervento prevista dal Piano nazionale di Ripresa e

Resilienza), ribadendo come “il Pnrr costituisca un’opportunità per l’Italia tutta, e per l’Umbria in particolare, e dobbiamo fare di tutto affinché tali possibilità vengano concretizzate, con il coinvolgimento dei cittadini e delle cittadine dell’Umbria, in un processo di governo condiviso e partecipato”. In effetti il progetto delle Case della Comunità sta molto a cuore al Comitato perché, se messo in pratica in maniera ottimale, potrebbe rappresentare quel tipo di Sanità Pubblica in grado di occuparsi di un vero percorso di tutela dei cittadini e presa in carico dei pazienti, garantendo quell’assistenza continuativa che, per caratteristiche proprie, le aziende private non offrono poiché considerata poco remunerativa.

Al termine dell’incontro ha preso la parola il Direttore Generale della USL Umbria 2, Dott. Piero Carsili, che ha ringraziato il COSP e il Comune di Fabro per aver organizzato un evento di questo tipo, definito dallo stesso Carsili un esempio di incontro costruttivo e propositivo di cui c’è molto bisogno. Di assoluta rilevanza è infatti l’interazione tra istituzioni, cittadini, terzo settore ed aziende sanitarie, per poter intraprendere un percorso fatto di confronto e proposte, ma anche di critiche, purché costruttive e finalizzate ad evidenziare le criticità da punti di vista diversi. Il Dott. Carsili ha inoltre ribadito l’importanza della medicina d’iniziativa che, con gli altri setting assistenziali di cure intermedie che esistono sul territorio, sarà fondamentale attivare per creare sinergia col livello ospedaliero. Infine, ha concluso Carsili, la Casa della Comunità di Fabro sarà operativa entro il mese di giugno: questa è stata la conclusione che ora i cittadini, il Comune di Fabro ed il COSP saranno ben lieti di verificare, per constatare poi nel tempo i benefici dei servizi che questa importante struttura sociosanitaria sarà in grado di offrire al territorio orvietano

Ora riteniamo che l’attenzione dovrà spostarsi sulla rupe di Orvieto, dove recentemente sono emerse una serie di complicazioni che rischiano di compromettere la realizzazione della Casa della Comunità presso l’ex-ospedale in piazza Duomo. Le perplessità, a onor del vero, non sono mai mancate circa la sua realizzazione, a partite dalla scelta della posizione che, dal punto di vista dell’accessibilità non è ottimale. La posizione del COSP tuttavia è che c’è stato un tempo per poter discutere di questo, e quel tempo ormai è passato: ora è il momento di rimanere tutti uniti per far sì che gli orvietani possano fruire il prima possibile dei servizi offerti dalla Casa della Comunità.

Al seguente link è possibile rivedere integralmente la registrazione tutti gli interventi all’evento del 22 febbraio a Fabro: https://www.youtube.com/watch?v=bVqVPsHpNSg

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