REPORT OMICIDI VOLONTARI CONSUMATI IN ITALIA + ***LINK DICHIARAZIONI ANTONIO BASILICATA – DIRETTORE SERVIZIO ANALISI CRIMINALE DIREZIONE CENTRALE POLIZIA CRIMINALE***

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(AGENPARL) – Roma, 24 Febbraio 2025

(AGENPARL) – lun 24 febbraio 2025 DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
D IREZIONE CENTRALE DE LLA P OLIZIA C RIMINALE
S ERVIZIO A NALISI C RIMINALE
OMICIDI VOLONTARI CONSUMATI
IN ITALIA
S ERVIZIO A NALISI C RIMINALE
Roma, febbraio 2025
OMICIDI VOLONTARI CONSUMATI IN ITALIA
OMICIDI VOLONTARI CONSUMATI IN ITALIA
INDICE
Prefazione …………………………………………………………………………………………………… 5
Omicidi volontari ……………………………………………………………………………………….. 7
Movente……………………………………………………………………………………………………… 10
Modus operandi …………………………………………………………………………………………. 11
Le Vittime ………………………………………………………………………………………………….. 12
Gli Autori …………………………………………………………………………………………………… 14
Rapporto Vittime/Autori …………………………………………………………………………..15
Confronto Internazionale Attraverso i dati EUROSTAT ……………………….. 19
Conclusioni ……………………………………………………………………………………………….. 21
OMICIDI VOLONTARI CONSUMATI IN ITALIA
OMICIDI VOLONTARI CONSUMATI IN ITALIA
Prefazione
Il Servizio Analisi Criminale, struttura a composizione interforze 1 incardinata nell’ambito
della Direzione Centrale della Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza,
rappresenta un polo per il coordinamento informativo anticrimine, nonché per l’analisi
strategica interforze sui fenomeni criminali e costituisce un utile supporto per l’Autorità
Nazionale di Pubblica Sicurezza e per le Forze di polizia.
Per queste finalità il Servizio Analisi Criminale elabora studi e ricerche sulle tecniche di
analisi, sviluppa progetti integrati interforze, utilizza gli archivi elettronici di polizia e li pone
in correlazione con altre banche dati.
Promuove, altresì, specifiche iniziative di approfondimento a carattere interforze, cura
l’analisi dei dati statistici di polizia criminale e si pone in correlazione con enti di ricerca
nazionali, europei ed internazionali.
Monitora, inoltre, i tentativi di infiltrazione mafiosa nelle procedure di appalto attinenti
alla realizzazione di grandi opere, grandi eventi, attività di ricostruzione e riqualificazione del
territorio.
Il Servizio Analisi Criminale, tra l’altro, effettua, anche attraverso l’estrapolazione di dati
statistici, l’analisi degli episodi delittuosi che integrano fattispecie riconducibili alla violenza di
genere.
Particolare attenzione viene dedicata agli omicidi volontari attraverso lo studio e
l’analisi di tutti i dati interforze acquisiti dalla Banca Dati delle Forze di polizia, che vengono
confrontati con le informazioni che pervengono dai presidi territoriali di Polizia di Stato e Arma
dei Carabinieri.
I dati relativi alla raccolta omicidi rivestono un carattere operativo, in quanto suscettibili
di variazione in relazione all’evolversi dell’attività di polizia e delle determinazioni dell’Autorità
Giudiziaria; per tale ragione il Servizio Analisi Criminale provvede periodicamente al loro
confronto e aggiornamento con i dati del Sistema di Indagine (SDI).
Vi opera, infatti, personale dei vari ruoli e qualifiche della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia
Penitenziaria. Ciò lo rende uno strumento capace di sintetizzare e realizzare la cooperazione tra le diverse Forze di polizia a livello nazionale.
OMICIDI VOLONTARI CONSUMATI IN ITALIA
OMICIDI VOLONTARI CONSUMATI IN ITALIA
Omicidi volontari
L’escalation della violenza può degenerare nel più grave dei delitti contro la persona, ovvero
l’omicidio volontario di cui all’art. 575 c.p..
Il presente elaborato è quindi incentrato sugli omicidi volontari, monitorati attraverso
lo studio e l’analisi dei dati interforze acquisiti dalla Banca Dati delle Forze di polizia, che
vengono confrontati ed integrati con le informazioni che pervengono dai presidi territoriali
della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri e con quelle che emergono dalle fonti aperte.
Lo studio degli elementi informativi acquisiti permette di ricostruire la dinamica
dell’evento, l’ambito in cui si è svolto e le eventuali relazioni di parentela/sentimentali che
legano i soggetti coinvolti nonché il movente presunto.
Vengono altresì analizzate alcune caratteristiche, in particolare relative al genere e alla
nazionalità delle vittime e degli autori.
Questo paragrafo offre quindi una panoramica degli omicidi volontari consumati nel
decennio 2015 – 2024, focalizzandosi poi sull’analisi del biennio 2023 – 2024.
La tabella sottostante mostra come, nell’arco dell’ultimo decennio, il numero degli omicidi
volontari consumati sia diminuito del 33%: dai 475 eventi verificatisi nel 2015, si è passati ai 319
casi censiti nel 2024. In questo ultimo anno, in particolare, si registra un decremento del 6%
rispetto al 2023.
Omicidi volontari consumati in Italia
…di cui con vittime di genere maschile
…di cui con vittime di genere femminile
Omicidi commessi
In Italia, nel 2024,
sono stati registrati 319 omicidi volontari
(il tasso di omicidi è di 0,54 vittime per 100mila abitanti).
OMICIDI VOLONTARI CONSUMATI IN ITALIA
Come evidenziato dal grafico che segue, a un trend in costante decremento, che fa registrare
il valore più basso nel 2020 (anno caratterizzato dall’emergenza legata alla pandemia da Covid19), seguono una fase di incremento nel triennio successivo e una nuova decisa decrescita
nell’ultimo anno (2024), con 319 casi a fronte dei 340 dell’anno precedente (-6%).
Estendendo l’analisi al genere della vittima, emerge che al decremento del totale generale
degli omicidi corrisponde una flessione del 38% per gli uomini e del 22% per le donne.
Nello specifico, mentre il trend dei casi con vittime maschili rispecchia sostanzialmente le
variazioni dell’andamento del totale degli omicidi, gli eventi con vittime femminili procedono con
una linea tendenzialmente autonoma, altalenante e più piatta, ma con un’evidente diminuzione
nell’ultimo biennio.
Come si evince dal grafico di
lato, nel 2024, rispetto all’anno
precedente, gli omicidi fanno
registrare una flessione del 6%,
rispettivamente del 6,36% per le
vittime di genere maschile e del
femminile,
quelle
differenza
genere
conferma l’andamento generale
nel decennio.
OMICIDI VOLONTARI CONSUMATI IN ITALIA
Un esame a sé meritano gli omicidi ascrivibili a contesti di criminalità di tipo mafioso.
In passato, le organizzazioni criminali di stampo mafioso, come Cosa Nostra, Camorra,
’Ndrangheta e criminalità organizzata pugliese ricorrevano all’omicidio come uno degli
strumenti principali per intimidire e risolvere conflitti interni o esterni, sia pure con le dovute
differenze relative alle rispettive caratteristiche strutturali e organizzative.
In contesti criminali di stampo camorristico, infatti, l’omicidio era finalizzato a segnare la
supremazia dell’organizzazione stessa su un determinato territorio, intimidire i clan rivali o
rafforzare il proprio potere e la propria influenza all’interno delle comunità locali.
Negli altri ambienti mafiosi, invece, caratterizzati da un’organizzazione verticistica di
stampo prettamente familiare, la violenza era usata o per eliminare gli esponenti dello Stato e
della società civile, percepiti come minaccia, o per punire chi non si sottometteva o non rispettava
le regole del gruppo, alimentando quella paura che rendeva difficile la denuncia e la
collaborazione con le Forze dell’ordine e la magistratura.
A partire dagli anni ’90, gli omicidi che si sono registrati hanno avuto un forte valore
simbolico e hanno riguardato spiccate personalità dello Stato: esponenti della magistratura e/o
appartenenti di alto profilo delle Forze dell’ordine impegnate nella lotta contro le mafie, la cui
neutralizzazione fisica appariva come l’unico modo per ripristinare un’egemonia messa sotto
attacco dalle Istituzioni. Nel corso del tempo, però, il modus operandi delle mafie è cambiato.
Dopo la stagione stragista degli anni ’90, l’uso della violenza ha assunto forme più sottili e meno
visibili. Le organizzazioni mafiose hanno, infatti, capito che per ottenere maggiori risultati
dall’attività di pulizia del denaro sporco (il riciclaggio) dovevano evitare clamori e quindi il
numero degli omicidi di mafia si è ridotto notevolmente.
Dal grafico sovrastante si vede chiaramente come l’andamento degli omicidi riconducibili
all’ambito della criminalità organizzata è in forte decremento nel decennio 2015 – 2024,
registrandosi nell’ultimo anno una flessione del 72% rispetto al 2015.
OMICIDI VOLONTARI CONSUMATI IN ITALIA
Movente
Nel presente paragrafo viene analizzato il c.d. movente, così come emerge dalle indagini e
da quanto dichiarato nell’immediatezza dei fatti dai presunti autori del delitto.
Gli omicidi del biennio 2023-2024 risultano essersi verificati, nella maggior parte dei casi,
al culmine di una lite degenerata; nel 2024, in particolare, ciò è avvenuto nel 49% dei casi, a
fronte del 45% del 2023. Gli omicidi in cui, invece, l’autore risulta aver agito per motivi
passionali, si attestano, per il 2024, al 5%, in diminuzione rispetto al 2023, in cui avevano
rappresentato l’11% del totale.
Nel biennio in esame, resta invece invariata la percentuale del movente pietatis causa (3%),
ovvero di quegli eventi commessi con sentimenti di compassione e di pietà da un familiare,
solitamente un coniuge o un compagno che, spesso a sua volta in una condizione di vulnerabilità
e solitudine, pone fine alla propria esistenza; sono i casi definiti dalle cronache giornalistiche
quali episodi di “omicidio-suicidio”.
Nel periodo in parola, si attestano su valori percentuali pressochè simili (13% nel 2023 e
12% nel 2024) anche gli omicidi il cui movente non è univocamente determinabile.
OMICIDI VOLONTARI CONSUMATI IN ITALIA
Modus operandi
Per quanto attiene al c.d. modus operandi, nel 2024, così come nell’anno precedente, si
rivela preminente l’uso di armi improprie e/o armi bianche (133 casi nel 2024 a fronte dei 156
nel 2023), mentre le armi da fuoco risultano utilizzate in 98 casi nel 2024 e 101 nel 2023.
Seguono le aggressioni (45 omicidi nel 2024 a fronte di 53 nel 2023) e
l’asfissia/soffocamento/strangolamento (37 casi a fronte dei 26 del 2023).
Risultano, infine, 6 gli omicidi volontari consumati tramite avvelenamento registrati nel
2024, a fronte dei 4 del 2023.
OMICIDI VOLONTARI CONSUMATI IN ITALIA
Le Vittime
Per quanto attiene alle vittime di omicidio volontario, si evidenzia come, nel 2024, la
maggior parte di queste abbia un’età compresa tra 41 e 64 anni (35%); seguono quelle di età
compresa tra 18 e 40 anni (33%), mentre le vittime di età pari o superiore ai 65 anni
rappresentano il 25%.
L’incidenza delle vittime minorenni è, invece, del 7%.
Come si può evincere dai grafici seguenti, rispetto al 2023 è diminuita l’incidenza delle
vittime tra i 41 ed i 64 anni (pari al 40% nel 2023) ed è quasi raddoppiata quella relativa alle
vittime minorenni (nel 2023 era del 4%).
Andando a considerare la nazionalità, netta è la prevalenza delle vittime italiane, che
mostrano valori intorno al 75% in entrambi i periodi, mentre quelle con diversa cittadinanza si
attestano al 25%, sebbene gli stranieri rappresentino solo il 9% circa della popolazione residente2.
OMICIDI VOLONTARI CONSUMATI IN ITALIA
Un approfondimento sull’andamento del fenomeno a livello regionale mostra come la
Campania, la Lombardia e il Lazio siano le regioni che fanno registrare, nel biennio, i valori
maggiori; tra queste, la Campania evidenzia, nel 2024, anche un deciso incremento rispetto
all’anno precedente (+31%).
Omicidi volontari consumati in Italia – Regioni
Regione
ABRUZZO
… di cui con
Totale
vittime Femmine
…di cui con
vittime Maschi
… di cui con
Totale
vittime Femmine
BASILICATA
CALABRIA
CAMPANIA
EMILIA ROMAGNA
FRIULI-VENEZIA GIULIA
LAZIO
LIGURIA
LOMBARDIA
MARCHE
MOLISE
…di cui con
vittime Maschi
PIEMONTE
PUGLIA
SARDEGNA
SICILIA
TOSCANA
TRENTINO-ALTO ADIGE
UMBRIA
VALLE D’AOSTA
VENETO
ITALIA
OMICIDI VOLONTARI CONSUMATI IN ITALIA
Gli Autori
L’analisi degli omicidi volontari sotto il profilo degli autori evidenzia che nel 2023 il 40%
aveva un’età compresa tra 41 e 64 anni, fascia d’età che, nel 2024, scende al 33%, di poco inferiore
a quella tra 18 e 40 anni (34%). Sostanzialmente invariata, nel biennio (21% nel 2023 e 22% nel
2024), è la percentuale di autori con un’età uguale o superiore ai 65 anni.
L’incidenza degli autori minori dei 18 anni si attesta, invece, all’11% nel 2024, in netto
aumento rispetto al 2023, allorché i minori responsabili di omicidio erano stati il 4% del totale.
Esaminando la cittadinanza, emerge che gli italiani si attestano al 68% nel 2023 e al 73%
nel 2024. Emerge, tuttavia, che gli stranieri, che rappresentano circa il 9% della popolazione3,
risultano autori del 32% degli omicidi avvenuti nel 2023 e del 27% nel 2024.
OMICIDI VOLONTARI CONSUMATI IN ITALIA
Rapporto Vittime/Autori
Analizzando nel dettaglio le singole fasce di età con riferimento al rapporto vittima/autore,
emerge che, nel biennio in esame, le vittime minori di 18 anni sono state uccise prevalentemente
da autori di età compresa tra i 18 e i 40 anni (nel 2023 nel 53% dei casi e nel 2024 nel 56%);
seguono gli autori della fascia 41-64 anni, con valori sostanzialmente sovrapponibili nel biennio
in esame (27% nel 2023 e 26% nel 2024).
I casi con autore minore, infine, si attestano al 13% nel 2023 e al 18% nel 2024.
Per quanto attiene alla nazionalità degli autori di omicidio volontario con vittime minori di
18 anni, nel 2023 italiani e stranieri si attestano intorno al 50% (53% gli italiani e 47% gli
stranieri), mentre nel 2024 gli autori di nazionalità italiana raggiungono il 79%.
OMICIDI VOLONTARI CONSUMATI IN ITALIA
In riferimento alle vittime di età compresa tra i 18 e i 40 anni, emerge che nella maggior
parte dei casi gli autori sono coetanei, con valori che vanno dal 70% nel 2023 al 65% nel 2024.
Sempre con riferimento alle vittime tra i 18 e i 40 anni, i dati relativi alla nazionalità degli
autori sono quasi sovrapponibili: italiani e stranieri si attestano entrambi intorno al 50%, con una
leggera prevalenza degli autori nazionalità italiana (55% nel 2023 e 58% nel 2024).
OMICIDI VOLONTARI CONSUMATI IN ITALIA
In relazione alle vittime della fascia di età compresa tra i 41 ed i 64 anni, emerge che, nel
2024, un omicidio su due è stato commesso da un coetaneo della vittima, evidenza pressoché
riscontrabile anche nel 2023, anno in cui la percentuale si attesta al 45%. Su valori significativi si
attesta anche l’incidenza degli autori di età compresa tra i 18 ed i 40 anni (34% nel 2024 e 41%
nel 2023), mentre residuale – e quasi sovrapponibile nel biennio – risulta quella degli autori
minorenni (4% nel 2024 e 5% nel 2023).
I dati relativi alla nazionalità degli autori di omicidi con vittime della fascia di età 41 – 64
anni evidenziano, per entrambi i periodi, una prevalenza degli italiani, che si attestano tra il 73%
del 2023 ed il 74% del 2024.
OMICIDI VOLONTARI CONSUMATI IN ITALIA
Infine, per la fascia di età che comprende le vittime ultrasessantacinquenni, nel biennio in
parola oltre il 40% degli autori è di età compresa tra i 41 e i 64 anni.
Seguono i coetanei delle vittime, con oltre un terzo dei casi (34% nel 2023 e 36% nel 2024),
e gli appartenenti alla fascia di età 18-40 anni (23% nel 2023 e 19% nel 2024), con un residuale
3%, per il solo 2024, di autori minori degli anni 18.
Dall’analisi della nazionalità, emerge come siano gli italiani a far registrare i valori più alti
di omicidi ai danni di ultrasessantacinquenni, con percentuali che vanno dall’82% nel 2023 al
92% nel 2024.
OMICIDI VOLONTARI CONSUMATI IN ITALIA
Confronto Internazionale Attraverso i dati EUROSTAT
D’interesse risulta anche il confronto con i dati degli omicidi volontari registrati in Europa,
reso possibile dalle indagini effettuate dall’Istituto EUROSTAT4, che evidenziano come l’Italia
risulti tra i Paesi “statisticamente” più sicuri, con uno dei più bassi rapporti tra il numero degli
omicidi e la popolazione.
L’analisi effettuata da EUROSTAT5, l’ultima delle quali riferita al 2022, si basa sui dati
ufficiali forniti dai paesi dell’Unione Europea nonché da quelli candidati a farne parte.
Si tratta dei reati registrati dalle Forze di polizia tra il 2008 e il 2022.
Occorre preliminarmente precisare che i reati sono classificati secondo l’ICCS
(International Classification of Crime for Statistical Purposes), ovvero la Classificazione
internazionale della criminalità a fini statistici, proposta dall’United Nations Office on Drugs and
Crime, che intende fornire un quadro completo di statistiche sui crimini e sulla giustizia criminale
nei vari Stati. Tali dati, tuttavia, variano in relazione alle diverse legislazioni vigenti, nonché alle
diverse modalità di registrazione effettuate dalle Forze di polizia, influenzando così il confronto
tra i diversi Paesi.
Secondo l’ultima indagine EUROSTAT, nel 2022 nell’Unione europea si sono verificati
3.862 omicidi volontari, con un aumento del 4,4% rispetto all’anno precedente.
In particolare, l’analisi EUROSTAT6 indica lo 0,86% quale media europea del tasso di
omicidi per 100mila abitanti, dato analogo a quello del 2020 e di poco superiore al 2021, allorché
era stato dello 0,83%.
L’Ufficio statistico dell’Unione europea (Eurostat) è una direzione generale della Commissione europea che raccoglie ed elabora, a fini statistici,
i dati provenienti dagli Stati membri, promuovendo il processo di armonizzazione della metodologia statistica.
5 https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=Crime_statistics
6 https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=Crime_statistics#Data_sources
OMICIDI VOLONTARI CONSUMATI IN ITALIA
Relativamente al 2022, la classifica EUROSTAT7
Omicidi volontari consumati in Europa – Tasso 100K abitanti
Anni 2020 – 2022
dei paesi che hanno fornito i dati degli omicidi volontari
ogni 100.000 abitanti pone l’Italia, con un tasso dello
Latvia
Türkiye
Lithuania
Belgium
Malta
Albania
Finland
Luxembourg
Estonia
France
paese con il tasso più alto; seguono la Turchia (2,46) e
Montenegro
Sweden
la Lituania (2,21). La Francia e la Bulgaria si collocano,
Bulgaria
Iceland
invece, a metà graduatoria, con tassi rispettivamente
Serbia
Denmark
North Macedonia
Romania
Hungary
Ireland
0,55, tra i paesi più sicuri per questo tipo di reato,
seconda solo alla Svizzera che, con il tasso dello 0,48,
chiude la classifica.
Di contro, la Lettonia rappresenta con il 4,05 il
pari a 1,21 e 1,11.
Pertanto, tra i paesi dell’Unione Europea, l’Italia è
Nazione
quello con minor fattore di rischio di eventi omicidiari,
Netherlands
Croatia
avendo registrato anche negli anni precedenti al 2022 i
Cyprus
Slovakia
tassi più bassi (0,48 nel 2020 e 0,51 nel 2021) dopo la
Greece
Czechia
Germany
Portugal
Austria
Poland
Spain
Slovenia
Norway
Italy
Switzerland
sola Svizzera.
Il grafico a fianco
rappresenta
cinque
paesi che esprimono,
triennio
argomento, i valori più
alti nella graduatoria,
raffrontati alla media
europea ed a quella
italiana.
https://ec.europa.eu/eurostat/databrowser/view/crim_off_cat/default/table?lang=en&category=crim.crim_off
OMICIDI VOLONTARI CONSUMATI IN ITALIA
Conclusioni
In Italia il reato di omicidio rappresenta una delle violazioni più gravi dei diritti
fondamentali della persona, in particolare del diritto alla vita sancito dalla Dichiarazione
Universale dei Diritti Umani e da tutte le Costituzioni democratiche, per ragioni legate alle sue
conseguenze irreversibili e al suo impatto profondo e devastante non solo sulla vita individuale,
ma anche su quella sociale e collettiva.
Oltre che sulla vittima diretta, infatti, l’omicidio ha un impatto devastante sui familiari e
sugli appartenenti alla sua cerchia relazionale, soggetti che diventano a tutti gli effetti vittime
secondarie sulle quali la sofferenza, il trauma e il dolore causati dalla morte violenta di una
persona cara possono avere conseguenze per tutta la vita.
L’omicidio rappresenta, infatti, la più drastica rottura del patto di convivenza civile su cui si
basa ogni società.
Le leggi e le Istituzioni rinvengono la loro ragion d’essere nel garantire l’ordine, la sicurezza
e la protezione dei cittadini. Quando una persona ne uccide un’altra, agendo al di fuori delle
norme condivise, mina i fondamenti dello Stato di diritto e crea un ambiente in cui la violenza
può sembrare una risposta accettabile ai conflitti interpersonali. Questo porta a un
deterioramento delle basi della convivenza civile e può generare un effetto domino, facendo
aumentare la paura e l’incertezza tra i membri della comunità e compromettendo il senso di
fiducia e di sicurezza sociale.
Con siffatto evento delittuoso si crea, pertanto, una frattura nel tessuto sociale che può avere
conseguenze a lungo termine per l’intera collettività.

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