Camera di commercio, nuovo meccanismo elettorale: «Avanti con il disegno di legge»

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Il consigliere regionale dem Andrea de Bertolini. «Anche la Confindustria Alto Adige ha condiviso l’istanza modificare la legge regionale»

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«Non c’è dubbio che la notizia sia positiva, per due ragioni — dichiara il consigliere regionale dem Andrea de Bertolini —. Primo, è nel pieno spirito della legge che ho proposto. Secondo, mi aspettavo che anche per questioni di autotutela la Camera di Commercio si attivasse per mettere mano al meccanismo elettorale: è il riconoscimento del problema». La decisione dell’ente camerale di Trento di modificare le regole per nominare la giunta sembra un passo avanti per ricucire gli strappi consumati a partire da agosto, quando l’esclusione di Confindustria e Confesercenti dall’organo esecutivo aveva innescato una serie di reazioni a catena, culminate nella decisione delle due associazioni di uscire dal Coordinamento provinciale imprenditori. Ora i temi sul tavolo sono da un lato le mosse della politica regionale dopo l’annuncio, dall’altro gli effetti di questa decisione sui rapporti tra le forze economiche trentine.

Il disegno di legge

Venendo al primo tema, de Bertolini si trova a decidere del futuro del suo disegno di legge, che aveva proposto all’indomani delle vicende dell’agosto 2024. In sostanza chiedeva una revisione dei meccanismi elettorali delle due Camere, in modo da garantire la rappresentanza a tutti i settori economici. Peraltro, la proposta ha ricevuto una certa condivisione da parte di Patt e Verdi altoatesini, i quali hanno aggiunto emendamenti costruttivi. «Non ritiro il mio disegno di legge — spiega de Bertolini —. Da una parte è stato arricchito da questi emendamenti, dall’altro il tema regionale permane: nulla ha modificato la legge sulle Camere che è vecchia di quarant’anni». Inoltre, spiega, durante le audizioni sono emersi alcuni aspetti tecnici da emendare ulteriormente, tra cui alcuni legati al versamento delle quote e alle tempistiche. Ma il punto che fa il dem è chiaro: la proposta sta piano piano ottenendo un favore trasversale alle forze politiche e, in parte, ai territori. Per cui sarebbe un peccato abbandonarla.




















































Il convitato di pietra

Resta però il convitato di pietra. La modifica del regolamento elettorale è prerogativa di Trento, la legge di de Bertolini ha invece un respiro regionale: farla passare significherebbe andare a toccare direttamente l’Ente camerale di Bolzano. Che è governato da un uomo vicino all’Svp come Michl Ebner. Peraltro, lo stesso Ebner, sentito in audizione, aveva espresso un parere molto negativo sulla proposta (e il suo omologo Andrea De Zordo è stato critico anch’esso). Come far accettare la legge all’Svp? «Ogni processo ha bisogno dei suoi tempi — riflette de Bertolini — Anche la Confindustria Alto Adige ha condiviso l’istanza modificare la legge regionale». Ma dopo la decisione della Camera trentina, «il passaggio in aula sarà ora supportato da nuovi elementi positivi».

Per quanto riguarda il merito del nuovo meccanismo elettorale di via Calepina, de Bertolini qualche perplessità non la nasconde. «Mi pare però di capire che la procedura che hanno scelto sia un po’ involuta. E bisognerebbe mettersi a fare un po’ di ipotesi ed esempi sugli esiti, in modo da avere rassicurazioni sull’obiettivo». Tradotto: la scelta è stata di frazionare l’elezione dei membri della giunta della Camera di Commercio di Trento. Per cui se ne eleggono sei al primo turno, altri tre al secondo, e uno per ogni votazione successiva. Ma sono tutte votazioni maggioritarie: non è scongiurato lo scenario in cui un accordo tra categorie possa escludere alcuni settori dalla rappresentanza in tutte le tornate.

Il meccanismo maggioritario

La vede con più ottimismo Andrea Basso, numero uno di Ance, membro della giunta camerale e presidente del Coordinamento imprenditori: «In realtà il meccanismo maggioritario è così in tutta Italia, dove spesso le associazioni grandi si alleano a scapito delle piccole. Ma penso che non succederà se questa norma, che dà molti momenti di riflessione in più, verrà recepita bene». Per cui si tratterebbe comunque di un passo avanti: dopo la nomina dei primi sei componenti, diventa più chiaro quali sono i settori non rappresentati e si può cercare di concentrare i voti su quelli.
I buoni auspici di Basso si estendono poi al futuro dell’economia trentina nel complesso. «Negli interventi che ha fatto prima del voto alla Camera, il presidente di Confindustria Lorenzo Delladio ha dimostrato grande intelligenza — dichiara — Avrebbe potuto dire di no e fare la parte del bastian contrario. E invece ha fatto questa apertura, che dimostra come le associazioni vadano oltre i rapporti personali, che possono creare disagi. Delladio ha capito che era il momento giusto di ricucire per il bene del mondo economico trentino». Infine, sul Coordinamento imprenditori di cui è presidente, Basso afferma: «Ci siamo sempre aggiornati con Confindustria e Confesercenti, anche dopo la loro fuoriuscita».

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