Quanti sono (e quanti soldi investono) i fondi italiani specializzati in startup

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Nove miliardi investiti in startup in dieci anni, in crescita del 467% rispetto ai nove anni precedenti. 150 i fondi attivi, rispetto ai 30 di dieci anni fa. Soldi e operazioni finisti soprattutto in round pre-seed, quelli necessari ai primi passi di un’impresa innovativa, ma che raccontano comunque la crescita di un settore partito da zero. Sono questi i principali numeri di un report pubblicato dal fondo di venture capital P101, “State of Italian VC” che ha evidenziato in dettaglio i principali trend di sviluppo del settore, confrontandoli con il contesto europeo.

Nel 2024, l’Italia conta oltre 14.000 imprese innovative, di cui 12.054 startup e circa 2.000 PMI innovative. Queste imprese hanno generato un valore della produzione pari a 8,6 miliardi di euro, con le startup che hanno contribuito per 2,4 miliardi (28%). Il settore impiega oltre 60.000 persone, di cui 20.000 nelle startup. Negli ultimi dieci anni, il numero di operatori di VC in Italia è passato da circa 30 a 150, con investimenti complessivi per quasi 9 miliardi di euro. Tuttavia, il Paese resta indietro rispetto ad altri contesti europei per investimenti pro-capite e numero di operazioni.

Il settore del Venture Capital (VC) in Italia ha registrato una crescita significativa nell’ultimo decennio, con investimenti complessivi pari a 8,6 miliardi di euro dal 2015 al 2024, di cui circa 7 miliardi negli ultimi cinque anni. Il numero di operatori attivi nel settore è aumentato da circa 30 a 150. Tuttavia, il Paese rimane distante dai principali mercati europei per volume di investimenti pro-capite.

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Ecosistema e investimenti

L’ecosistema italiano dell’innovazione conta oltre 14.000 imprese innovative, di cui 12.054 startup e circa 2.000 PMI innovative. Nel 2024, queste imprese hanno generato un valore della produzione di 8,6 miliardi di euro, con le startup che hanno contribuito per 2,4 miliardi di euro (28%). Complessivamente, il settore impiega oltre 60.000 persone, di cui un terzo (20.000) nelle startup.

Nel 2024, il Venture Capital italiano ha investito 1,1 miliardi di euro (-9,5% rispetto al 2023) attraverso 628 operazioni (-28%). Il capitale mediano investito per startup è salito a 540.000 euro, in crescita rispetto ai 250.000 euro del 2023 e ai 110.000 euro del 2015. L’Italia si colloca al decimo posto in Europa per investimenti in startup, superando Austria (6 miliardi) e Portogallo (5 miliardi), ma restando dietro Spagna (13,1 miliardi), Francia (50,6 miliardi), Germania (48,8 miliardi) e Regno Unito (114,2 miliardi).

Gli investimenti pro-capite in Italia nel 2024 ammontano a 114 euro, posizionando il Paese al 24° posto nell’Unione Europea.

Fasi di investimento

Il mercato italiano rimane concentrato sulle operazioni Pre-Seed, che rappresentano il 56% delle transazioni, ma raccolgono solo il 5% del capitale totale.

Al contrario, le operazioni Late Stage, pur rappresentando solo il 16% delle transazioni, assorbono il 69% degli investimenti totali, in crescita rispetto al 25% del 2015. La Spagna segue un modello simile, mentre Francia e Germania presentano una distribuzione più equilibrata.

Settori di investimento

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Nel 2024, il Venture Capital italiano ha spostato l’attenzione dalla digital economy a settori come sostenibilità, automazione e aerospaziale.

Il deeptech ha attirato 693 milioni di euro, con un aumento del 14% rispetto al 2023 e una crescita di 7,5 volte rispetto agli 84 milioni di euro del 2015.

Il CleanTech è stato il settore più finanziato con 306 milioni di euro (+71% rispetto al 2023 e +1.327% dal 2020), seguito da Space Technology (161 milioni di euro, +233% rispetto al 2023 e +1.508% dal 2020) e Robotics & Drones (161 milioni di euro, +443% rispetto al 2023 e +1.230% dal 2020).

L’intelligenza artificiale e il machine learning (AI/ML), che in Francia e Germania hanno raccolto rispettivamente 2,97 miliardi e 1,77 miliardi di euro, si posizionano al sesto posto in Italia con 155 milioni di euro, in calo rispetto ai 193 milioni del 2023. La cybersecurity ha triplicato i finanziamenti, raggiungendo 52 milioni di euro.

Distribuzione geografica

Tra il 2020 e il 2024, il Nord-Ovest ha attirato 5,3 miliardi di euro (76% del capitale totale) con Milano al centro degli investimenti nel FinTech (4,1 miliardi di euro).

Il Nord-Est ha raccolto 459 milioni di euro, con Bologna come principale hub (89 milioni). Il Centro ha attratto 796 milioni di euro, trainati da Roma (295 milioni), attiva nei settori AI, EdTech e Robotica, e Pisa (201 milioni).

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Il Sud ha registrato investimenti per 304 milioni di euro, con Napoli (95 milioni) in crescita nella Sanità digitale e nel SaaS.

Exit e quotazioni in borsa

Nel 2024, il mercato delle exit ha registrato 27 operazioni, prevalentemente acquisizioni e buyout, mentre non si sono verificate IPO, a fronte di tre nel 2023. In Europa, le IPO sostenute da VC sono state 18 su un totale di 235. Complessivamente, il mercato italiano delle exit è meno dinamico rispetto a Francia (108 exit), Germania (93) e Spagna (31).

Negli ultimi dieci anni, l’Italia ha registrato solo 24 IPO supportate da VC, contro le 616 dell’Europa nel suo complesso.

Raccolta fondi

Nel 2024, in Europa sono stati raccolti oltre 20 miliardi di euro attraverso 228 fondi, di cui 17 sopra i 500 milioni di euro e due oltre il miliardo. In Italia, la raccolta è stata di 837 milioni di euro, con un calo del 28% rispetto al 2023, ma inferiore rispetto ai cali registrati in Spagna (-63%), Francia (-45%) e Germania (-64%).

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Negli ultimi dieci anni, in Italia sono stati raccolti 7,4 miliardi di euro attraverso 119 fondi, di cui 5 miliardi negli ultimi cinque anni. Tuttavia, il Paese rappresenta ancora una frazione del mercato europeo, dove dal 2020 al 2024 sono stati raccolti 164,5 miliardi di euro, guidati da Regno Unito (47,4 miliardi), Germania (18,9 miliardi) e Francia (15,3 miliardi).

Investitori

Nel 2024, il 45% dei 498 investitori in startup italiane è stato rappresentato da soggetti esteri, in aumento rispetto al 29% del 2020. La quota di investitori nordamericani è rimasta stabile al 10-12%, mentre quelli asiatici e del resto del mondo si attestano sotto il 6%.

I fondi di VC italiani sono finanziati per il 68,5% da investitori nazionali, a confronto con il 43,8% della Germania. Le banche rappresentano il 20,3% degli investitori, mentre le assicurazioni coprono solo il 3,5%, rispetto al 15,9% in Francia. Il contributo degli investitori privati è al 2,8%, contro il 7,9% della Francia.

Per rafforzare il settore, l’Italia dovrà diversificare la base degli investitori e aumentare le dimensioni dei fondi per sostenere la crescita dell’innovazione.



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