The Brass Group celebra Burt Bacharach al Real Teatro Santa Cecilia, special guest Giuseppe Milici all’armonica

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Le Fondazione Orchestra Jazz Siciliana – The Brass Group insieme, on stage, per celebrare “Burt Bacharach” con una propria produzione orchestrale propone una tre giorni da non perdere. Eseguito dall’Orchestra Jazz Siciliana diretta dal Maestro Domenico Riina che ne ha curato anche gli arrangiamenti e l’orchestrazione, e interpretato da Lucy Garsia, lo spettacolo “Tribute to Burt Bacharach” sarà in scena il 21 marzo alle ore 21.30, il 22 marzo ore 19 e il 23 marzo alle ore 18.30. Il tutto verrà arricchito dalle armonie melodiche di uno special guest, conosciuto oramai a livello internazionale, Giuseppe Milici all’armonica.


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Tribute to Burt Bacharach, voluto fortemente sia dalla Fondazione Orchestra Jazz Siciliana – The Brass Group che da cinquant’anni si dedica alla produzione e promozione della musica jazz, è un omaggio a colui che è considerato “uno dei più grandi geni della musica popolare americana”. 


Le sue canzoni superano le aspettative di ciò che una pop-song dovrebbe essere. Armonie avanzate, mutazioni di accordi con imprevedibili modulazioni, improvvisi cambi di ritmo. Ma fa apparire tutto così naturale che non te ne rendi conto e non puoi fare a meno di metterti a fischiettarlo”, così come scrive il genio creativo del jazz il sassofonista John Zorn. E su questo meritevole principio interviene il Presidente e Fondatore della Fondazione The Brass Group, il M° Ignazio Garsia “condividere momenti in cui si celebra un grande artistica che ha segnato la storia della musica del Novecento è per noi tutti un grande onore perché ci permetterà di sognare di essere degni di un futuro in musica e di arte. Perciò abbiamo voluto dedicare tutta una produzione al grande artista internazionale di Magic Moments”. 


In scena così, al Teatro Massimo Bellini, una delle innumerevoli canzoni conosciute a livello mondiale e cantate da più generazioni, portate al successo dalla voce vellutata di Perry Como. Da allora le canzoni di Bacharach hanno scandito il lato più raffinato, melodico ed emozionante del pop mondiale, sono state cantate dagli artisti più straordinari  come Dionne Warwick, Beatles, Aretha Franklin, Tom Jones, Dusty Springfield e Luther Vandross, solo per citarne pochissimi, vengono continuamente trasformate in splendidi classici del jazz da legioni di musicisti e ciascuna di esse ha finito per entrare nel ristretto Olimpo dei capolavori senza tempo : “Walk on by”, “Do you know the way to San Josè”, “The look of love”, “I say a little prayer”, “Close to you”, “A house is not a home”, “Waiting for Charlie (to come home)”, “Alfie”. Nel concerto proposto, Lucy Garsia affronta molti di questi capolavori e li declina nello spumeggiante swing dell’Orchestra Jazz Siciliana big band che, nella speciale occasione, è impreziosita dal solista di fama internazionale l’armonicista Giuseppe Milici.  





“Ho scelto di interpretare proprio queste canzoni famosissime – dichiara Lucy Garsia – non solo perché sono di una bellezza ineludibile ma soprattutto perché io sono cresciuta con esse: ricordo in modo indelebile la mia adolescenza segnata proprio da quelle canzoni che ascoltavo alla radio suonate da mio padre durante le trasmissioni radiofoniche di Rita Calapso. Con Bacharach, quindi, ho un debito inestinguibile perché, essendo cresciuta con le sue canzoni, lui è stato il primo amore e il primo amore, com’è noto, non si scorda mai. Brani come “Close to you”, “That’s what friends are for”, “Anyone who had a heart”, “Walk on by” o “The look of love” costituiscono la perfetta colonna sonora di tutte le generazioni del secondo Novecento. È lui l’autore che più d’ogni altro ha innalzato la musica cosiddetta “commerciale” a livelli di raffinata espressione artistica”. A rendere ancor più stuzzicante il concerto sono i colori inediti dello strumento di Milici associato al suono dell’orchestra e l’adozione di raffinati arrangiamenti trascritti dallo stesso Maestro Domenico Riina che afferma “La musica di Bacharach possiede una inimitabile cantabilità e leggerezza che volevo rimanesse intatta. Ho cercato, quindi, che le note respirassero da sole, dosando con attenzione gli interventi di una formazione così ampia, moderando l’uso delle armonizzazioni e rispettando la pasta timbrica delle raffinate orchestrazioni originali. Insomma, un pop morbido ed elegante che non perde di vista il linguaggio del jazz”.












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