Sono tre i fondi sovrani di ABU Dhabi coinvolti in prima battuta nell’ambito dei 40 miliardi di euro di investimenti che saranno convogliati in Italia nel quadro del nuovo partenariato strategico bilaterale lanciato in occasione della visita di Stato del Presidente degli Emirati Arabi Uniti, Sheikh Mohamed bin Zayed al Nahyan, ricevuto ieri a Palazzo Chigi dal Presidente del Consiglio Italiano, Giorgia Meloni (si veda qui il comunicato congiunto del Governo italiano e di quello degli Emirati Arabi Uniti). E tutti e tre hanno siglato accordi per sviluppare progetti con ENI nei settori dei data center, della capacità di trasmissione di energia rinnovabile e dei minerali critici (si veda qui il comunicato stampa di ENI).
Sul primo fronte, l’amministratore delegato di ENI Claudio Descalzi ha siglato infatti una lettera d’Intenti per la realizzazione in Italia di data center all’avanguardia per immagazzinare, elaborare e gestire grandi quantità di dati, con una capacità IT fino a 1 GW. L’accordo è stato siglato da un lato con MGX e dall’altro con G42. Fondato a inizio 2024 con l’obiettivo di investire sino a 100 miliardi di dollari in IA in pochi anni (si veda qui il comunicato stampa), MGX è lo stesso fondo sovrano dedicato a investimenti in AI e Tecnologie Avanzate, che partecipa al Progetto Stargate da 500 miliardi di dollari annunciato dal presidente Usa Donald Trump a inizio gennaio e che coinvolge in prima battuta OpenAI, Softbank e Oracle (si veda altro articolo di BeBeez). E sempre MGX si dice che sia il fondo che investirà tra i 30 e i 50 miliardi di euro per un nuovo data center in Francia da 1 GW (si veda qui Bloomberg), nell’ambito del piano da 109 miliardi di dollari di investimenti francesi ed esteri in Francia in data center e IA annunciato dal presidente francese Emmanuel Macron nelle scorse settimane in occasione dell’Artificial Intelligence (AI) Action Summit ospitato dal governo francese (si veda altro articolo di BeBeez). L’accordo di ENI con MGX ha poi, si diceva, anche un’altra controparte, che è appunto G42, che non è un fondo sovrano, ma un gruppo di Abu Dhabi, leader globale nello sviluppo dell’Intelligenza Artificiale, nel quale nell’aprile 2024 Microsoft ha investito 1,5 miliardi di dollari (si veda qui il comunicato stampa di allora) e che nel 2022 aveva lanciato G42 Expansion Fund, un fondo da 10 miliardi di dollari, costituito in partnership strategica con il fondo sovrano Abu Dhabi Growth Fund (ADG), che investe con approccio di private equity in aziende in fase di crescita con tecnologie dirompenti e solidi fondamentali aziendali (si veda qui il comunicato stampa di allora). Peraltro G42 è socio fondatore di MGX insieme a Mubadala, fondo sovrano di Abu Dhabi che ha 302 miliardi di dollari di asset in gestione. Ebbene ora MGX e G42 affiancheranno ENI nello sviluppo di data center che verranno interamente alimentati con “blue power” fornito da ENI, una fonte di energia elettrica a basse emissioni di carbonio, prodotta da centrali a gas naturale, le cui emissioni di CO2 sono catturate e stoccate. Il primo progetto allo studio riguarda Ferrera Erbognone, dove è presente il Green Data Center di ENI, e prevede lo sviluppo in due fasi di fino a 500 MW di capacità IT (pari all’attuale installato Italia), da alimentare con una nuova centrale elettrica dedicata, con cattura e conferimento della CO2 presso l’hub CCS di Ravenna.
Sul fronte dei minerali critici, invece, ENI ha firmato un accordo con Abu Dhabi Developmental Holding Company(ADQ), altro fondo sovrano globale con focus sulle infrastrutture critiche e sulle catene di approvvigionamento. Nato nel 2018, ADQ a fine giugno aveva 225 miliardi di dollari di patrimonio con un portafoglio cge comprende società in numerosi settori chiave dell’economia, tra cui l’energia e le utility, i trasporti e la logistica, l’alimentazione e l’agricoltura, la sanità e le scienze della vita. Il Memorandum of Understanding firmato mira a rafforzare la sicurezza e la resilienza della catena di approvvigionamento dei minerali critici sia per l’Italia sia per gli Emirati Arabi Uniti.
E infine sul fronte della trasmissione di energia rinnovabile, ENI ha siglato un accordo con Masdar, nota anche come Abu Dhabi Future Energy Company, gruppo dedicato allo sviluppo delle energie da fonte rinnovabile fondato nel 2006 come controllata del fondo sovrano Mubadala, a cui si sono poi affiancati nel capitale nel 2022 anche il colosso petrolifero Abu Dhabi National Oil Company (ADNOC) e l’Abu Dhabi National Energy Company (TAQA) (si veda qui il comunicato stampa di allora). L’accordo in questione, che coinvolge anche TAQA Transmission, specializzata nella trasmissione elettrica, prevede che ENI sia off-taker preferenziale per energia rinnovabile generata in Albania con una capacità fino a 3 GW trasmessa in Italia tramite una interconnessione sottomarina di 1 GW tra l’Albania e l’Italia. L’accordo fa seguito al Quadro di Partenariato Strategico Tripartito firmato ad Abu Dhabi a gennaio 2025 tra i Governi di Italia, Albania e UAE.
Sempre Masdar ha firmato anche un accordo con Intesa Sanpaolo, volto a rafforzare la collaborazione tra le parti nell’attività di m&a (si veda qui il comunicato stampa). L’accordo, firmato per la banca da Mauro Micillo, Chief della Divisione IMI CIB, va a raforzare una collaborazione già rodata in varie operazioni, che hanno visto Intesa Sanpaolo svolgere il ruolo di finanziatore e advisor, come di recente l’acquisizione da parte di Masdar degli asset spagnoli di Enel attraverso Endesa nel dicembre 2024 o come l’acquisizione di una quota del parco eolico offshore Baltic Eagle in Germania. Guidato dal ceo Mohamed Jameel Al Ramahi, dalla sua istituzione nel 2006, Masdar ha sviluppato e collaborato a progetti in oltre 40 Paesi, con l’obiettivo di aumentare la propria capacità di energia rinnovabile a 100 GW entro il 2030 e diventare uno dei principali produttori di idrogeno verde entro lo stesso anno. Masdar si è posta il traguardo di produrre un milione di tonnellate all’anno di idrogeno verde o derivati equivalenti negli Emirati Arabi Uniti e a livello globale entro un decennio.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link